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Rubrica di Emanuela Medi
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Attualità

La storia del tempo del nostro Natale comincia prima della nascita di Cristo. Non nel senso che comunemente si intende, caro agli antropologi, che il Natale cristiano sarebbe la trasposizione della festa pagana del “Sol invictus” legata alla rinascita del sole con solstizio d’inverno, ma proprio nel senso preciso del tempo calendariale-astronomico della festa cristiana secondo il calendario voluto da Giulio Cesare.

Anche se all’ultimo  il decreto firmato  dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida  “salva” 50 milioni di  le etichette italiane da un disastro  economico più volte annunciato causa, il nuovo regolamento Ue (n. 2021/2117) sulle indicazioni nutrizionali nelle etichette dei vini e degli alcolici in genere circa l’indicazione della parola “ingredienti”  che avrebbe facilmente potuto essere sostituita da  “i” ma non secondo il parere della  Commission. Deroga di tre mesi fino all’8 Marzo( la scadenza per la Commissione Europea era l’8 dicembre) ma solo entro i confini  italianiE’ quindi consentito  commercializzare i vini e i prodotti vitivinicoli aromatizzati con etichette che mettono  il simbolo  Iso 2076 “i” accanto al Qr Code. Un respiro di sollievo per i produttori  il cui  fatturato globale a partire dal 2020- come dice Roberta Carrà presidente di Italia del Vino Consorzio,- è in passivo del -2,9% pari a 13,3 miliardi di euro. Calo dpo un biennio in crescita del +26%.

Nonostante i no dell’OMS della UE e chi ne ha più ne mette la discussione su vino e salute è aperta, fonte di molte contestazioni anche ideologiche di cui prendiamo atto e non solo per dovere di cronaca. Ma ricordiamo le dosi consigliate: per l’uomo è di circa 15 g al giorno, ma fino a 40 g di alcol al giorno (pari a due/tre bicchieri), non vi è aumento di rischio di mortalità.

I vini “da meditazione” ritornano di moda. A fine pasto soprattutto con qualche dolce croccante e qualche torta dura della nonna, dai cantucci alla sbrisolona, dalla ciambella secca ai biscotti duri con il buco. Intinti nel vino passito dolce. Le enoteche e i grandi ristoranti sono i primi ad offrire nel menù natalizio e di capodanno dolci molto ricchi che necessitano di vini bianchi da uve passite e sovramature con bassa acidità e spiccato tono alcolico e glicemico.