La zuppa inglese è italiana
Sono molte le leggende e le dicerie riguardanti la zuppa inglese e anche se molte città italiane ne rivendicano l’invenzione, perché la qualifica “inglese”?
Sono molte le leggende e le dicerie riguardanti la zuppa inglese e anche se molte città italiane ne rivendicano l’invenzione, perché la qualifica “inglese”?
Una splendida combinazione per gli amanti del te e del cioccolato: non esistono regole ne ricette ma grande libertà per sperimentare , assemblare, degustare queste due eccellenze mondiali:
Quanto la tavola, i pranzi, il numero delle portate, il numero e la “qualità”degli invitati, la prelibatezza e la varietà dei cibi fossero importanti nelle corti, e, più in generale, presso le aristocrazie europee in età moderna, è cosa nota.
Il carnevale a Napoli fu una delle tradizioni festive più rappresentative dell'epoca vicereale e borbonica, momento transitorio di eccessi e sovvertimento.
Sono molte le leggende e le dicerie riguardanti la zuppa inglese e anche se molte città italiane ne rivendicano l’invenzione, perché la qualifica “inglese”?
Sono stati pionieri a livello europeo nel garantire la qualità e l’origine dei prodotti alimentari diventando anche un esempio di grande successo di marketing regionale connesso a livello europeo.
Dall’Italia al Medioriente con zucca, teff e un pizzico di cardamomo.
Certo una ricetta di un ragù con 26 verdure è una prova di fuoco che se non riesce.. ma noi siamo sicure che se anche ne dovessimo dimenticare una, la ricetta di Maurizio Amato del Ristorante Veleno di Brescia, sarà indimenticabile.. ovviamente per le 26 verdure!
E’ l’iniziativa lanciata dai pastai italiani nella settimana che culmina con la giornata mondiale il 25 di ottobre (World Pasta day 2019) durante la quale gli amanti della pasta hanno potuto sperimentare in 130 ristoranti i nuovi gusti e le tendenze. La pasta è un punto fermo della tavola degli italiani: lo dimostrano gli ultimi dati diffusi dai pastai italiani di Unione Italiana Food, che confermano che 9 italiani su 10 (88%) mangiano spaghetti&co. regolarmente, e che 1 su 3 (36%) la porta in tavola tutti i giorni Siamo primi davanti a Usa, Turchia, Brasile e Russia con il 58% della nostra produzione che viene esportata all’estero. Cresce il suo successo anche a livello globale, al punto che, nel mondo, in 10 anni il consumo è quasi raddoppiato, passando da 9 a 15 milioni di tonnellate. “Siamo italiani e la nostra fama di ‘pastaioli’ ci precede. La cuciniamo, la adoriamo, la esportiamo e la facciamo in casa. Ogni raduno sociale che si rispetti è segnato da una bella spaghettata in compagnia. Ma quali sono le nuove tendenze come indicate dagli appassionati di tutto il mondo invitati con l’hashtag #pasta a mettere post e video e indicare le preferenze? Eccole: Classica: pasta al
Con una crescita annua in Italia del + 14% in volume e + 16% in valore(+ 20% nel Nord America) il tè si sta affermando la bevanda con i trend più innovativi tanto da poter competere in cultura, convivialità, salute, benessere, imprenditorialità, versatilità con il vino e certamente con qualche numero in più del caffè che comunque rimane la bevanda, al momento, più amata dagli italiani. Quinto paese dopo l’Inghilterra con 667 tazze pro capite consumate l’anno, la Germania, la Svizzera e la Francia, noi beviamo 44 tazze l’anno. Appuntamento da non perdere per i più sempre numerosi tea lovers Torino dal 22 al 24 novembre all’European Tea Show, che si svolgerà all’interno del Gourmet Festival con il primo Tea Village Italiano organizzato da Protea Academy, partner esclusiva per la formazione professionale in Italia dellaTea and Herbal Association of Canada. Gabriella Lombardi è la prima e unica tea sommelier certificata in Italia (qualifica presa seguendo i corsi professionali della Associazione del tè canadese, corsi che si trovano in molti College analoghi alle Scuole di Enogastronomia come Pollenza in Italia) e “anima” dell’evento.” Il tè conquista per la sua versatilità-dice- esistono migliaia di tipologie con infinite sfumature richieste in ristoranti e Hotel