Gli occhi del Sommo Poeta sul cosmo
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” è con queste parole che Dante e Virgilio esprimono la ritrovata speranza dopo il viaggio dagli inferi alla spiaggia dell'antipurgatorio.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” è con queste parole che Dante e Virgilio esprimono la ritrovata speranza dopo il viaggio dagli inferi alla spiaggia dell'antipurgatorio.
Se certamente pare eccessiva la definizione che Giacomo Leopardi ci ha lasciato della poesia di Giuseppe Parini, definendolo il "Virgilio della moderna Italia”, tuttavia interessanti rimangono i suoi scritti sotto vari e diversi punti di vista, anche sospendendo il diretto giudizio sul loro valore poetico.
Biricoccolo, giuggiola, azzerolo, corniolo, ciliegia cuccarina, pomariello… se questi nomi non vi dicono nulla è perché non avete (ancora) visitato l’Orto dei frutti dimenticati! Questo gioiello nascosto si trova in una zona della Romagna chiamata Valmarecchia, e più precisamente nel piccolo borgo di Pennabilli dove, negli anni 80,il maestro Tonino Guerra (poeta, sceneggiatore, scrittore e grande nome del nostro panorama culturale) decise di stabilirsi, finendo per lasciarvi impressa indelebilmente la propria l’impronta. Pennabilli è infatti il fulcro del museo diffuso ‘I luoghi dell’anima’ che comprende sette diversi musei sparsi nella zona, ideati proprio da Tonino Guerra con l’obiettivo di animare la fantasia del visitatore.
Tema impegnativo certamente ma non privo di fascino, cultura e spiritualità. Lo affronta Paolo Xella, storico delle Religioni ponendosi un prima e basilare considerazione. Il digiuno è una delle pratiche di più antica tradizione, ma qual'è il senso che esso assume nelle altre due religioni monoteiste, Ebraismo e Islamismo?
Il Venerdì che precede la Pasqua cristiana è la giornata del lutto, del cordoglio e del dolore, e innumerevoli sono, nei paesi cattolici, le manifestazioni della devozione popolare che ricordano la passione di Cristo.
Uno dei simboli più rappresentativi della Pasqua è certamente quello delle campane e per comprendere il significato di questo simbolismo è il linguaggio che offre una risposta. A Pasqua non si dice tanto che “suonano” le campane, ma che “si sciolgono” le campane.
La Pasqua, si sa, celebrata già dagli ebrei come “passaggio” dapprima reale (il passaggio del Mar Rosso per sfuggire alla schiavitù in Egitto), poi simbolica, è più antica del Natale, dunque anche i suoi cibi tradizionali, a cominciare dall’agnello, sono più antichi.
DOPPIO GIOCO Maccheroni e pomodori, un abbinamento di successo: quadri in tavola. Mercoledi 28 febbraio 2024, Mercato centrale, Stazione Termini – Roma.
Secondo la testimonianza di Isidoro di Siviglia (560-636 d. C.), vescovo della capitale andalusa dalla fine del secolo alla morte, “presso i Greci il primo a fondare una biblioteca si crede sia stato Pisistrato” (Apud Graecos autem bibliothecam primus instituisse Pisistratus creditur; Etymologiae, libro VI, III, 3).
Come la sua origine storica, l’etimologia dei maccheroni è avvolta nel mistero. Qualcuno la fa risalire a μακαρώνεια, canto funebre, per indicare la pietanza principale del banchetto funebre nel mondo greco, che purtroppo il defunto non poteva più assaggiare, e connettendola a μάκαρ, beato, nel senso decisamente forzato che mangiandoli ci si sentirebbe beati o più coerentemente cibo per i beati, nel senso appunto ricordato del banchetto funebre.