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Rubrica di Emanuela Medi
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Cultura

Possiamo definirlo il primo sommelier della storia, il primo a degustare il vino con criteri moderni. Costui accompagnava il Papa Paolo III Farnese nei suoi viaggi e durante gli incontri pubblici, selezionando di volta in volta i vini migliori, controllava e valutava, i molti vini che il Papa riceveva in dono. Tra i vini preferiti dal Papa e da Sante Lancerio c’erano la Malvagia di Candia, il Greco di San Gimignano, il Greco d’Ischia, il Nobile di Montepulciano.

Nel XVI secolo l’esigenza di difendersi e mantenere il predominio sui territori dell’Italia del Nord, spinse il Governo della Serenissima a trasformare l’imbarcazione in un mezzo di difesa agile, munito di due rostri per affondare le navi nemiche. Sono poche le fonti documentarie che rivelano questo processo di adattamento bellico, sottoposto per tutto il secolo ad un vero e proprio segreto di stato.

Pompei, nella casa detta di Terenzio Neo, secondo alcuni un facoltoso panettiere, si può vedere un celebre dipinto murale ritrovato nel 1868 e a lungo conosciuto erroneamente come ‘ritratto di Paquio Proculo’, a causa di un malinteso creato da un graffito elettorale tracciato all’esterno della casa. In realtà, secondo recenti studi, la vera identità da ascrivere alla coppia ritratta nell’affresco, che si trova oggi al Museo Archeologico di Napoli, non sarebbe quella del magistrato, ma quella del panettiere Terenzio Neo e di sua moglie.