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Rubrica di Emanuela Medi
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Curiosità

Il romagnolo Pellegrino Artusi (1820-1911), indiscusso principe della gastronomia otto-novecentesca, nella ricetta 399 de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, il best seller pubblicato nel 1891, insegnava come fare il tortino di petonciani, vale a dire quella che oggi chiamiamo parmigiana di melanzane (petonciano è un altro nome che designa la melanzana). Egli premetteva che “Il petonciano o melanzana è un ortaggio da non disprezzare per la ragione che non è né ventoso né indigesto”, dove ventoso è un gentile eufemismo che sta ovviamente per flatulento, e non ha nulla a che fare con mulini a vento, con ventagli e tanto meno con la Rosa dei Venti.Lo storico Piero Camporesi sosteneva che il libro di ricette dell’Artusi abbia fatto per l’unificazione nazionale più de I Promessi Sposi, allo stesso livello del Pinocchio di Carlo Lorenzini alias Collodi e del libro Cuore di Edmondo De Amicis. Quando si dice che il mangiare viene prima del filosofare “primum manducare, deinde philosophari”! Certo è che il libro di ricette dell’Artusi, snobbato sulle prime, ebbe dopo non molto un grande successo e circolò rapidamente non solo nell’Italia postrisorgimentale, ma anche all’estero. Eppure questo ortaggio oggi tanto comune sulle nostre tavole, e indispensabile base per succulenti piatti, in tempi remoti fu accusato di provocare,

Il diciannovenne Jannik Sinner, giovane promessa del tennis, diventa il nuovo volto del Parmigiano Reggiano che ancora una volta,  investe nel mondo dello sport per sottolineare la naturalità, la genuinità e le qualità intrinseche del prodotto che lo rendono un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi . Jannik Sinner è il più giovane classificato tra i primi 100 della classifica mondiale ATP, dove è stato n° 68 il 17 febbraio 2020. Detentore di tre titoli Challenger e due ITF, è stato anche il più giovane vincitore nella storia delle NextGen ATP Finals, nell'edizione 2019. Allenato da Riccardo Piatti e Andrea Volpini, nel 2019 i colleghi dell'ATP lo hanno decretato tennista rivelazione dell'anno. Nell'ATP 250 di Auckland, entra per la prima volta per diritto di classifica nel tabellone principale degli Australian Open. Sconfiggendo al primo turno Max Purcell, diventa il più giovane tennista italiano della storia ad aver vinto un incontro nel Major australiano e, dopo Diego Nargiso, il secondo ad aver superato un turno in una prova del Grande Slam.Predilige le superfici veloci, in particolare quelle indoor. Nonostante la giovanissima età, ha un approccio mentale agli incontri molto razionale e un atteggiamento in campo

Le famose “escargots a la bourguignonne” non sono solo una specialità dell’alta cucina francese, le CHIOCCIOLE questo il loro vero nome derivante dal latino e dal greco” cosa dura,” come il guscio, sono un tipico piatto italiano nella versione, burro, aglio e prezzemolo. Ogni regione ha una sua ricetta ma molti non sanno che a Cherasco poco distante da Cuneo esiste l’Istituto  di Elicicoltura con un periodico che evidenzia come l’Italia per condizioni climatiche, ecocompatibili e alimentazione vegetale è ai primi posti al mondo per numero di allevamenti( 6000 impianti per ettaro) e fatturato annuo! Gli antichi  romani ne andavano ghiotti tanto che Apicio nel suo “ De Re Coquinaria” prescriveva di spurgarle nel latte, consiglio valido anche se mutuato in acqua acidulata( 20% di aceto bianco) e bollite con spezie e verdure per togliere dalle carni( non avendo le lumache un  apparato digerente) i pesticidi e le sostanze contenute nei vegetali di cui si nutrono. La lumaca contiene pochi grassi e molte proteine paragonabili al pesce tanto che una porzione di chiocciole ( circa 12) fornisce 80 calorie, ottimo per le diete. In realtà    farle ingrassare sono le salse e il burro. Ma perché sono tanto rare? Le cause sono

E’ per eccellenza il simbolo della convivialità.  Il nettare di Bacco fa parte da sempre  della tradizione culinaria ma non tutti sono al corrente di alcune bizzarre tradizioni su di esso.  Una vecchia usanza veneta ad esempio  afferma che bere due dita di vino bianco a digiuno il 1 agosto protegga dai morsi dei serpenti e può concedere buona salute durante l'anno, far cessare i dolori e tener lontane le malattie!  In Puglia invece si sorseggia vino inserendo nel collo della bottiglia alcuni ciuffetti verdi di finocchio, specialmente in estate per rinfrescarsi durante le lunghe giornate calde. Poiché il vino può dar colore ai pallidi cagionevoli di salute e agli anemici, in alcune regioni, come Basilicata e Molise, veniva somministrato come medicamento nel periodo invernale, soprattutto il 6 novembre. In Repubblica Ceca uomini e donne brindano fissandosi negli occhi, mentre è vietato incrociare i bicchieri: pena  sette anni di sfortuna! In Cina i bicchieri rigorosamente pieni vengano svuotati in un solo sorso e appoggiati capovolti sul tavolo per mostrare che non è rimasta nel calice neanche un goccia di vino. In Georgia, infine, durante un pasto, i commensali brindano dalle venti alle trenta volte a ogni pasto. Tutto questo per preservarsi dalla mala sorte. In Francia, come in Italia, il vino

Non sono bastati  120 metri di sfoglia, il  record raggiunto lo scorso anno . FICO  Eataly World la grande Kermesse del cibo  Cesarine,Casa Artusi, SfogliAmo, la trattoria bolognese di FICO e La Campofilone,Domenica 7 giugno, metteranno tutti donne e uomini “al mattarello” per realizzare la pasta sfoglia più lunga del mondo e stabilire il nuovo guinness. A dare manforte alle associazioni di sfogline del territorio questa volta saranno anche i visitatori di FICO e i principati della sfoglia.  Sarà infatti possibile per tutti i visitatori di FICO aggiungere il proprio pezzo di sfoglia. Basterà iscriversi online sul sito www.eatalyworld.it o venire da FICO il 7 Giugno dalle 11.00 alle 16.00, presso la pista ciclabile, per avere la propria postazione con un impasto già pronto. I partecipanti dovranno dimostrare la propria abilità nel tirare la pasta fresca in una postazione allestita per essere in assoluta sicurezza, distanziata e sanificata.  Saranno infatti create delle postazioni con taglieri, mattarello e pasta fresca per far divertire grandi e piccini in questa grande impresa collettiva.Il guinness si arricchisce inoltre di una presentazione di vini emiliano-romagnoli grazie alla collaborazione con ONAV – Organizzazione Nazionale assaggiatori di Vino - che per l’occasione avrà 15 postazioni lungo la ciclabile. I visitatori potranno

Le famose “escargots a la bourguignonne” non sono solo una specialità dell’alta cucina francese, le CHIOCCIOLE questo il loro vero nome derivante dal latino e dal greco” cosa dura,” come il guscio, sono un tipico piatto italiano nella versione, burro, aglio e prezzemolo. Ogni regione ha una sua ricetta ma molti non sanno che a Cherasco poco distante da Cuneo esiste l’Istituto  di Elicicoltura con un periodico che evidenzia come l’Italia per condizioni climatiche, ecocompatibili e alimentazione vegetale è ai primi posti al mondo per numero di allevamenti( 6000 impianti per ettaro) e fatturato annuo! Gli antichi  romani ne andavano ghiotti tanto che Apicio nel suo “ De Re Coquinaria” prescriveva di spurgarle nel latte, consiglio valido anche se mutuato in acqua acidulata( 20% di aceto bianco) e bollite con spezie e verdure per togliere dalle carni( non avendo le lumache un  apparato digerente) i pesticidi e le sostanze contenute nei vegetali di cui si nutrono. La lumaca contiene pochi grassi e molte proteine paragonabili al pesce tanto che una porzione di chiocciole ( circa 12) fornisce 80 calorie, ottimo per le diete. In realtà farle ingrassare sono le salse e il burro. Ma perché sono tanto rare? Le cause sono diverse:

“ab ovo usque ad mala”,” dall’uovo alla frutta” è l’espressione di Quinto Orazio Flacco poeta romano della fine del primo secolo A.C che  descrive così il probabile menu degli antichi romani. Ma perché? Come dice Giovanni Ballarini accademico della Cucina Italiana” uovo e mela sono entrambi alimenti sferici e la sfera è la figura della perfezione.. e se  gli alimenti di origine animale aprono da sempre il rito dei cibi, la frutta lo chiude in una sequenza incredibile di sapori”. Nel mondo mediterraneo fin dall’antichità, la frutta è un cibo pregiato e ambito, mangiata a tutti gli stadi della maturazione. Al primo posto vi erano i fichi freschi, conservati o fermentati e poiché le credenze popolari allora come oggi accompagnano spesso gli alimenti, il fico bianco era di buon augurio, quello nero di cattivo .Vengono in sequenza gli alberi da frutto di buon auspicio, il nocciolo, il sorbo, il pero, il corniolo, la vite, in particolare il melo meglio le mele i cui semi attecchiscono molto bene nel terreno mediterraneo dandone molteplici varietà( mela rossa, rotonda, pesca, bitorzoluta). Un eredità non trascurabile se pensiamo che l’Italia produce 2. 000.000  di tonnellate di mele l’anno da cui ne deriva un reddito

Depressione, solitudine, stress: a grande richiesta e offerta tutto quanto può rilassare. Fioccano le lezioni online,  i video, gli esperti o anche semplici amici che suggeriscono e insegnano le tante e diversificate tecniche antistress. Calma, pace interiore perché non associarle a quel viaggio esperienziale che è il vino in un crescendo di aromi, sensazioni , voluttà cui non sono affatto estranee le vie del sistema nervoso. Non perdiamo la calma, non facciamo un trattato di  scienza ma è sempre più accreditato che dopo l’udito, è la vista il primo organo sensibilizzato dai colori del vino stimolati dal sistema nervoso. Poi arriva il tatto: si, perché quando  tocchiamo il bicchiere e lo teniamo in mano facendolo ruotare, ci predisponiamo all’olfatto, e anche qui  il nostro cervello lavora e lavora di più quando odoriamo dall’esterno perché oltre alla classica sensazione olfattiva si ha quella che tecnicamente si chiama retro nasale, le molecole odorose non arrivano attraverso le narici ma dalla parte posteriore della bocca al naso, una sorta di secondo olfatto che scatena un gran numero di aree cerebrali in grado di cogliere le molecole volatili, le più interessanti e preziose. Poi certo viene il gusto, dove tutto si mescola anche se entra