Tortino petonciani, Parmigiana di melanzane, Melanzane alla parmigiana: sono sempre melanzane!
Il romagnolo Pellegrino Artusi (1820-1911), indiscusso principe della gastronomia otto-novecentesca, nella ricetta 399 de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, il best seller pubblicato nel 1891, insegnava come fare il tortino di petonciani, vale a dire quella che oggi chiamiamo parmigiana di melanzane (petonciano è un altro nome che designa la melanzana). Egli premetteva che “Il petonciano o melanzana è un ortaggio da non disprezzare per la ragione che non è né ventoso né indigesto”, dove ventoso è un gentile eufemismo che sta ovviamente per flatulento, e non ha nulla a che fare con mulini a vento, con ventagli e tanto meno con la Rosa dei Venti.Lo storico Piero Camporesi sosteneva che il libro di ricette dell’Artusi abbia fatto per l’unificazione nazionale più de I Promessi Sposi, allo stesso livello del Pinocchio di Carlo Lorenzini alias Collodi e del libro Cuore di Edmondo De Amicis. Quando si dice che il mangiare viene prima del filosofare “primum manducare, deinde philosophari”! Certo è che il libro di ricette dell’Artusi, snobbato sulle prime, ebbe dopo non molto un grande successo e circolò rapidamente non solo nell’Italia postrisorgimentale, ma anche all’estero. Eppure questo ortaggio oggi tanto comune sulle nostre tavole, e indispensabile base per succulenti piatti, in tempi remoti fu accusato di provocare,