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Rubrica di Emanuela Medi
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Enogastronomia

La Calabria o Enotria, come veniva chiamata un tempo dagli antichi coloni greci è considerata terra da vino per le sue condizioni ideali climatiche e ampelografiche. Oggi numerose istituzioni e produttori di questa penisola, punta dello stivale italico, sono impegnati in azioni di riqualifica territoriale, rurale e turistica. Qui gli ettari vitati sono 11.000 distribuiti su terreno dalle vaste sfumature: argilloso-calcareo in Sila e nell’Aspromonte, alluvionale sul versante tirrenico di Vibo Valentia e ricco di sedimenti marini sullo Ionio verso Crotone. VINI La Doc Cirò conta il primato con 55 mila hl, in versione rosso o rosato da uve Gaglioppo vitigno greco tra i più diffusi della regione. Vino antico chiamato “krimisa” ai tempi delle olimpiadi oggi modello di qualità della famiglia Librandi e vinificato per la prima volta in barrique nel 1988 dalla Fattoria San Francesco a Cirò Marina. Presente anche la versione Cirò bianco Doc con uve di Greco Bianco e aggiunte di Trebbiano Toscano per un 10%. Nel crotonese secondi per produzione ci sono i vini della Doc Melissa bianchi da uve Greco Bianco e rossi da uve Gaglioppo che si presentano più snelli e freschi di quelli di Cirò. In provincia di Cosenza si è intensificato l’enoturismo con la

Ingredienti per 4 persone - 4 uova - 4 cucchiai di parmigiano grattugiato - 4 cucchiai di crema di latte - 300 gr di asparagi - Burro - Sale e pepe  Pelare gli asparagi, tagliare il gambo a rondelle e lasciare le punte lunghe 2 cm. Farli cuocere in padella con poco burro sale e pepe, all'occorrenza aggiungere un  po' di acqua. Ungere di burro 4 appositi recipienti per egg coddler ( oppure barattolini   in vetro), mettere in ognuno sul fondo delle rondelle di asparagi e versarvi dentro un uovo intero. Salare e pepare e appoggiare sopra una punta di asparago. Avvitare il coperchio non troppo stretto e infilare un manico di un mestolo di legno dentro l'apposito anello; appoggiare sopra una casseruola di acqua in ebollizione ed  e far cuocere 3-5 minuti. Togliere dal fuoco, aprire ponendo attenzione, spolverizzare di parmigiano e servire direttamente dentro l'apposito recipiente oppure rovesciare su di un piatto  decorando con i rimanenti asparagi. Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu Firenze In abbinamento: Per la ricetta dell’uovo bazzotto all’inglese servito con asparagi senz’altro la scelta è orientata verso un vino bianco per contrastarne la succulenza. In questo caso ho provato il Blanc de Rosis 2017 Venezia Bianco IGT Schiopetto Alc 13 %   Un assemblaggio storico di uve Friulano,

“Piatti non noti a tutti con storie antiche e anche se  di altissimo impegno culinario , si può provare- dice Giampietro Comolli, Presidente Osservatorio Economico vini Italiani(OVSE-CEVES) grande gourmet in privato, notissimo nel mondo del vino( è …).  Preparazioni fatte in periodo pasquale- sottolinea- in alcune zone italiane dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli alla Lombardia e all’Emilia, certamente ricchi, ma ….qualche caloria in più …faceva bene, allora come oggi” Primi piatti..abbinati a bollicine  [caption id="attachment_15254" align="alignleft" width="201"] Agostinetto Vigna del Baffo[/caption] SOPA COADA: Brodo di cappone, burro e vino bianco, salvia selvatica, pane raffermo, grana padano grattugiato, un piccione intero con fegatelli) cui abbinare un Agostinetto Daniele Saccol Vigna del Baffo Valdobbiadene docg Superiore metodo italiano vendemmia 2018               [caption id="attachment_15262" align="alignleft" width="164"] Finigeto Pinot Nero[/caption] BOMBA Riso varietà originario o arborio o baldo cotto all’inglese e vino bianco, contenitore in teglia da forno un cuore grande di salmì stracotto di piccioni disossati con frattaglie passati in soffritto di scalogno di Castelvetro, cipolla viola di Breme, sedano bianco, burro e concentrato di pomodoro) cui abbinare il Finigeto “2005” Oltrepò Pavese Docg  Pinot Nero- Borgo Priolo bianco brut metodo tradizionale classico, riserva di Aldo Dalla Valle             [caption id="attachment_15255" align="alignleft" width="225"] Dialogo di Cantalfieri - Cantarutti[/caption] CJALZONS FRIULANO Un grande raviolo, fecola di patate, farina

"E sarebbe il carnevale più divertente veder la faccia vera di tanta gente." (Gianni Rodari) FRITOLE VENESIANE DI VELENO • 500 gr di farina 00; • 250 gr di latte; • 80 gr di zucchero; • 50 ml di grappa; • 5 gr di sale: • 2 uova medie; • 25 gr di lievito; • 150 gr di mele; • 100 gr di uvetta; • buccia di due limoni; • olio di semi per friggere; • zucchero per passarle dopo cotte; • tanto amore; • molta pazienza.

[caption id="attachment_14356" align="alignleft" width="230"] Lo Chef Vito Cortese (Foto vitocortese.com)[/caption] La cucina crudista, nata come alimentazione curativa, prevede il consumo esclusivamente di alimenti vegetali crudi, evitando, così, la perdita di molti nutrienti, come vitamine e sali minerali, durante il procedimento di cottura. Negli anni, le tecniche sono state affinate, introducendo, ad esempio, anche l’essiccazione, che consente di creare contrasti di gusto e croccantezza, ottenendo menù completi e variegati. Ciò, però, che restava sempre un po’ meno considerati erano i dolci. Quasi un decennio fa, lo chef Cortese ha iniziato a cimentarsi in ricette crudiste dolci gourmet, ma, a suo avviso, la rigidità degli stili alimentari, che vietano categoricamente alcune tipologie di alimenti o di procedure, comporta dei limiti alla creazione culinaria e alla ricerca dei sapori, rendendo il cibo un mero strumento di sussistenza e meno di piacere. Per questo motivo, ha deciso di dare vita al Metodo Cortese, che prevede il superamento di questi “paletti”, introducendo alcuni alimenti con una leggera cottura, per esaltare il sapore finale e non far rimpiangere il gusto dei dolci classici.Un esempio è rappresentato dalla nocciola, che viene fatta tostare a una temperatura più bassa e per un minor tempo rispetto alle tostature tradizionali, oppure il

Una delle grandi novità di Olio Officina Festival 2020 è consistita nel mettere in scena, direttamente sul palco, l’olio extra vergine di oliva nell’atto di essere servito da una maître d’hotel. Inutile dire che è stato un grande successo, perché nessuno si aspettava una simile trovata. Un conto infatti è teorizzare, altro è invece mettere in pratica un nuovo modello di presentazione del prodotto. Si è trattato infatti di una vera e propria rappresentazione, che, è bene dirlo, ha lasciato stupefatto il pubblico, anche perché non c’era nulla di didascalico nei gesti e nelle parole, nessuna concessione alla pedanteria. Semplicemente, si sono messe in scena tutte le attenzioni che una materia prima come l’olio ottenuto dalle olive meriterebbe ma che mai finora sono state riposte in un prodotto per molti secondario, sicuramente marginale, perché visto come attore non protagonista, relegato in cucina tra i fornelli, poco idoneo a essere degustato in purezza e raccontato. Eppure, è successo. A crederci, in questa rappresentazione, è stato il direttore di Olio Officina Festival Luigi Caricato, il quale, reduce lo scorso autunno a una manifestazione che si è svolta sui colli bolognesi, a Castel San Pietro Terme, presso il resort di Palazzo di Varignana,

Con una crescita annua in Italia del + 14% in volume e + 16% in valore(+ 20% nel Nord America) il tè si sta affermando la bevanda con i trend più innovativi tanto da poter competere in cultura, convivialità, salute, benessere, imprenditorialità, versatilità con il vino e certamente con qualche numero in più del caffè che comunque rimane la bevanda, al momento, più amata dagli italiani. Quinto paese dopo l’Inghilterra con 667 tazze pro capite consumate l’anno, la Germania, la Svizzera e la Francia, noi beviamo 44 tazze l’anno, ma i tea lovers stanno crescendo in numero e professionalità.  Gabriella Lombardi è la prima e unica tea sommelier certificata in Italia (qualifica presa seguendo i corsi professionali della Associazione del tè canadese, corsi che si trovano in molti College analoghi alle Scuole di Enogastronomia come Pollenza in Italia) .” Il tè – dice l’esperta -conquista per la sua versatilità: esistono migliaia di tipologie con infinite sfumature richieste in ristoranti e Hotel di alta classe, dove il tè è un momento di convivialità, di relax e di lavoro. Nei meeting si preferisce ormai questa bevanda al vino, perché non alcolica, non eccitante. È facilmente abbinabile a molti piatti, dagli antipasti ai dessert, e non impone

È l’ambiente e i suoi effetti ad aver influenzato nel 2019 tanti produttori, agricoltori, allevatori, chef e consumatori tanto che , secondo la previsione di Whole Food Market, questo trend continuerà nel 2020 ad attirare un numero sempre maggiore di persone. Le ricerche alimentari di dicembre 2019 mostrano la crescente predilezione dei consumatori per quelli che solitamente sono considerati alimenti poco appetibili come i cavoletti di Bruxelles o i cavolfiori in risposta alla conoscenza sempre più diffusa delle conseguenze dell’allevamento intensivo  e sempre nel 2019 i sostituti vegetali alla carne si stanno affermando nella certezza che il 2020 sarà l’anno dell’alimentazione vegana e delle alternative alla carne rafforzando la loro presenza nei menù dei ristoranti. Senza dimenticare che eliminare del tutto la carne dalla propria dieta non solo non è del tutto corretto a meno di non bilanciarla con altre sostanze con lo stesso valore nutritivo, ma è solo una delle soluzioni possibili per ridurre l’impatto ambientale. Come sostiene la campagna Meat the Change : meno carne ma di maggiore qualità, da allevamenti sostenibili e riscoprendo i tagli e le razze locali dimenticati. E GLI AGRICOLTORI? Nel 2020 anche gli agricoltori terranno conto di questa diffusa attenzione attraverso l’affermarsi di pratiche come l’agricoltura che

La notizia di lunedi 13 gennaio, apparsa sul nostro sito- vinosano.com - “cucinare con gli insetti”, ha suscitato sui nostri social notevole interesse. Si tratta di una lezione che la celebre scuola di cucina Cordon Bleu di Firenze propone venerdì 17 con l’entomologa Federica Giarruzzo da noi intervistata. L’entomofagia dalla parola éntomos, insetti e phăgein - mangiare- è da secoli praticata presso le popolazioni asiatiche, africane e sudamericane grazie all’ampia disponibilità di insetti in natura e la loro gratuità e ora utilizzata in Spagna, Olanda, Danimarca, Germania e Belgio.” Si tratta-dice l’entomologa Giarruzzo- di cavallette, grilli, cimici, blatte o scarafaggi, tutti insetti edibili (mangiabili) la cui composizione corporea è costituita per il 70-80% di proteine animali e per il 20-30% di grassi e sostanze minerali, quindi ad alto valore nutrizionale. Lo stadio del loro ciclo vitale (larva o insetto maturo) sono molto importanti ai fini della loro edibilità: è chiaro che la larva risulterà alla cottura più morbida di un insetto maturo” In quali preparati sono presenti sul mercato, chiedo “Li troviamo- dice l’entomologa- o essiccati o più spesso in farine di cui ne sono la componente principale. Il loro sapore dipende ovviamente dal tipo e dalla quantità di insetto

L’Abruzzo ,tra le vette dell’Appennino e le acque dell’Adriatico, è una terra ricchissima di storia tradizioni enogastronomiche e testimonianze artistiche. I tre Parchi Nazionali ne fanno la regione più verde d’Italia. A Pianella, in provincia di Pescara ha sede Rustichella d’Abruzzo, nata per intuizione di Gaetano Sergiacomo nel 1929, discendente da famosi mugnai nell’area Vestina. Il primo pastificio nacque nella località di Penne, di cui si ricorda ancora la pasta “Tannuccio”.  Nel 1981 Piero Peduzzi, padre di Gianluigi e Maria Stefania, gli attuali proprietari, intuì che, utilizzando trafile in bronzo ,la pasta ottenuta sarebbe stata più ruvida, ottima quindi per trattenere i condimenti, a vantaggio del sapore. Rustichella d’Abruzzo da quattro generazioni punta a prodotti genuini di alta qualità e utilizza solo le migliori semole di grani duri con tenore di glutine maggiore. L’impasto avviene con acqua pura di montagna e il processo di essiccazione lentamente e a bassa temperatura, anche fino a 50 ore intorno ai 35/40 gradi, al contrario di quello industriale che avviene a circa 90 gradi per 4/5 ore. Attualmente nell’area Vestina in prossimità del Fiume Tavo, nasce il progetto PRIMOGRANO condiviso tra agricoltori di Pianella, Moscufo e  Loreto Aprutino. Qui, dove non v’è cereale, frutto foraggio che