A dirlo, uno studio pubblicato dal magazine inglese “Oeno One”, secondo cui in Inghilterra centro-meridionale, Galles nord-orientale e aree costiere nell’Inghilterra sud-occidentale e nel Galles meridionale a causa del Global warning si dovrebbero registrare un aumento delle temperature, durante la stagione vegetativa della vite, di 1,4°C con condizioni di eccellenza per il vino.
Come spiega il Dottor Alistair Nesbitt consulente della società Ninescape, a trarne profitto sarà il Pinot Nero già eccellente nella versione spumante ora come vino fermo. Ma non sarà il solo vitigno ad avvantaggiarsi del + caldo, anche il Sauvignon Blanc, il Semeillon, il Riesling e le altre varietà resistenti alle malattie causate anche dalle milioni di tonnellate di CO2 emesse dalle attività umane.
Ma se il clima inglese si sta avvicinando a quello della Borgogna ci sono anche da temere le particolari condizioni metereologiche di questa regione caratterizzata da grandinate e nubifragi. E se le maggiori temperature potrebbero avvantaggiare l’oltre manica, da noi il mondo del vino sembra molto orientato a portare i vigneti a quote sempre più alte, a impiantare vitigni resistenti alla siccità a cambiare portainnesti ma, in molti ritengono che il vero antidoto sia la cura quasi maniacale della vigna.