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Rubrica di Emanuela Medi
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Tanto attesa e più volte rimandata la data di apertura della Città della Gastronomia e del Vino a Digione. sarà il venerdi 6 maggio 2022. Il luogo prevede una "Cave de la Cité" che presenterà 2.500 referenze vinicole da tutto il mondo. Distribuito su tre livelli, fungerà da enoteca accessibile a tutti con una scelta giornaliera di 250 vini al bicchiere . Ma ripercorriamo alcune date che hanno visto Digione  famosa “capitale” della senape diventare il cuore della moderna gastronomia  meta ambita ed esclusiva dello shopping enogastronomico e per gli  appassionati di cucina.  L’ambizioso progetto, la cui realizzazione è stata affidata al gruppo Eiffage,  ha effettuato una importante  riqualificazione dell’area occupata dal vecchio ospedale generale .La nuova Città Internazionale della Gastronomia e del Vino si estende su un’area di 6,5 ettari  al  cui interno  è stato allestito un grande centro congressi ed un centro di formazione dedicato alla cucina, alla pasticceria e all’enologia. Un’area commerciale di 4.500 mq  che mette a disposizione dei visitatori negozi di prodotti alimentari, di stoviglie ed utensili, caffè e ristoranti. Mentre le 12 sale cinematografiche ed il grande auditorium è usufruibile  tutto l’anno, anche al di fuori dei periodi dedicati alle esposizioni. Non manca un lussuoso albergo a 5 stelle, un

Montecucco da bere meglio da non perdere, secondo la prestigiosa rivista statunitense Forbes La piccola DOP toscana  diventa protagonista nel panorama vitivinicolo mondiale, e prima rappresentante italiana - non solo regionale - dei migliori assaggi da fare nei prossimi dodici mesi. Ma  come si è arrivati a questo successo: merito del giornalista esperto Adam Morganstern  che   in compagnia di rinomati sommelier e wine writer degli Stati Uniti ha viaggiato in lungo e in largo   per rispondere  a una semplice domanda”   Cosa vorrebbe  bere nel 2022”. Dopo due anni che hanno letteralmente messo sottosopra il mondo vitivinicolo , il giornalista non  ha avuto  dubbi nel capovolgere tendenze consolidate e riservate ai grandi territori. “Nel 2022 dirò ‘che sia mio un Montecucco!’. Parlo del Sangiovese del Montecucco. Questa piccola regione immersa nella Maremma, tra il Brunello di Montalcino e il Morellino di Scansano, produce una gamma di vini a base di Sangiovese che racchiudono tutta quella frutta rossa fresca e la struttura che amiamo, ma che, allo stesso tempo, non pesano particolarmente sul nostro portafogli. La Toscana è già affermata, ma è bene trovare un'opzione ‘fuori dai radar’ che offra un terroir diverso per l'amato Sangiovese, prodotto da piccole cantine a conduzione familiare”.Dice

Disdette e nuove date da confermare, la pandemia  mette sotto tiro il calendario del wine&food e al momento non dà certezze. Rinviate “Grandi Langhe “evento organizzato da Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in partnership con il Consorzio del Roero e fissato dal 31 gennaio al 1 febbraio. che potrebbe essere spostata tra i due eventi ProWine e Vinitaly entrambi a fine marzo. Stessa sorte  per “Anteprima Amarone 2017”, che il Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella aveva programmato dal 4 e 5 febbraio e la cui data  è da definirsi.. Non è sicuramente confermata la data dal 12 febbraio al 18 febbraio, per la “Settimana delle Anteprime dei Vini della Toscana” nel “Salone dei Cinquecento” in Palazzo Vecchio a Firenze, si ipotizza lo slittamento alla fine di Marzo e probabilmente anche per le altre denominazioni e gli eventi  in diversi territori, con le degustazioni e le presentazioni di Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e di altre denominazioni toscane .Non sarà una decisione facile rispettare il calendario visto i numeri della pandemia ma c’è il reale rischio delle molte disdette da  parte della stampa internazionale.  “ Benvenuto Brunello  rimane confermato in calendario. Così come la tappa

Una boccata di ossigeno i 60 milioni di euro di contributi a fondo perduto deliberati dal Ministero dello Sviluppo economico per il comparto degli eventi e catering. Un obiettivo raggiunto grazie anche all’intenso lavoro con il ministro Giorgetti e ai tecnici del Mise “Le imprese del catering e della ristorazione legata a matrimoni e ed eventi da due anni sono letteralmente impossibilitate a lavorare. Dice Paolo Capurro, presidente di Anbc, l’Associazione nazionale Banqueting e Catering aderente a Fipe-Confcommercio.“Questi 60 milioni sono necessari a coprire una parte delle perdite accumulate nel 2020, quando i fatturati delle imprese del settore sono crollati mediamente dell’85%.Ma anche il 2021 è stato un anno di sacrifici e in queste ultime settimane la ripresa dei contagi ha determinato per il solo mese di dicembre l’annullamento di eventi per 300 milioni su 500 complessivi e a catena una progressiva reazione di cancellazione degli eventi in carico al 2022, linfa vitale per le nostre attività.Apprezziamo lo sforzo fatto finora dal governo, ma è indispensabile rimettersi al tavolo e definire nuovi aiuti. Ancora una volta, insieme”. Meno buone le notizie per le tasche degli italiani che secondo lo studio effettuato dall’ufficio studi Coop in collaborazione con Nomisma e” 2022 Coming Soon”,

Prima al mondo per numero di vitigni, ben 545, prima per produzione enologica,  terza per produzione di uva e quarta per superficie vitata. Questi numeri mettono l’Italia fra le superpotenze dell’uva e del vino insieme a Francia e Spagna, titolo insidiato sempre più da Paesi extraeuropei emergenti, come Cina, Cile, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Sudafrica. E’ questo lo scenario generale che traccia il libro “Geografia della Vite, IV: la viticoltura italiana” scritto dal professore Riccardo Mazzanti dell’Università di Pisa e pubblicato dalla Pisa University Press.  Ricchissimo di dati e informazioni il volume inquadra il nostro Paese in una prospettiva internazionale scendendo poi nel dettaglio regione per regione. Scopriamo così che quasi la metà dei vigneti si trova nel Mezzogiorno, in particolare in Puglia e in Sicilia, secondo il Settentrione con il 36%, soprattutto il Veneto, e il resto nel Centro Italia dove primeggia la Toscana con l’8%. Una ripartizione della superficie vitata, come spiega lo studio, certo riconducibile a fattori di carattere geografico-ambientale, ma anche socioeconomico e culturali. Per quanto riguarda poi la produzione enologica nazionale, complessivamente si aggira, con variazioni annuali talvolta notevoli, sui 55 milioni di ettolitri, oltre la metà dei quali riferibili a vini bianchi. Come etichette l'Italia

Il consumo di bevande a basso contenuto alcolico (NoLo) è aumentato durante gli ultimi mesi. Entro il 2024 si prevede una crescita del 30%.  Che le bevande a basso contenuto alcolico stanno incontrando un crescente interesse  e gradimento da parte dei consumatori lo confermano i dati che sembrano molto rassicurare il pubblico salvo poi  smentirsi. Ma nel caso dei NoLo è l’ormai convalidata esigenza di una vita sana segnata da un consumo consapevole a decretarne il successo Secondo i rapporti di IWSR Drinks Market Analysis, le vendite e il consumo di bevande NoLo,  avrebbero raggiunto i quasi 19 milioni di casi e un valore di 741 milioni di dollari (558 milioni di sterline) a fine 2021 complice il  Natale  periodo in cui  le vendite di liquori NoLo sono aumentate del 106%  Un anno il 2021 in cui le vendite sono cresciute complessivamente del 24% rispetto al 2020  aa rafforzare le previsioni che indicano un aumento del 30% nel 2024. Ma quali tipologie stanno avendo successo: birra e sidro rappresentano il 92% di tutti i prodotti NoLo sul mercato. Molto ricercati soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra  i cocktail con un contenuto alcolico inferiore, oltre a  i cocktail analcolici e tra i consumatori spicca la

Alba sulle Dolomiti Patrimonio Unesco con Tofana Freccia nel Cielo E’ verissimo un’esperienza unica  sia per i tanti tantissimi  sciatori e non affezionati di Cortina e Ra Valles- tra le più belle vette delle Dolomiti -sia per i neofiti  perché vedere il  sorgere del sole da 2.475 m è qualcosa di irripetibile e magico . Ma come? . , Grazie all’iniziativa “Albe da Ra Valles - Un’emozione unica” che combina natura, gusto e sci sulla Tofana di Mezzo. Il primo appuntamento è per sabato 22 gennaio 2022: la partenza è prevista alle 5.00 (verrà comunicato all’atto della prenotazione l’orario definitivo) alla stazione a valle di Tofana-Freccia nel Cielo, a due passi dal centro di Cortina d’Ampezzo, da dove prima con la cabinovia e poi con la funivia si raggiunge Ra Valles in circa 20 minuti con il privilegio di sciare per primi sulle piste perfettamente battute ella celebre È quest’ultimo, Ra Valles, a 2.475 m di quota il punto in cui osservare l’alba, al cospetto di Cima Tofana e con dinnanzi a sé uno dei più bei panorami dolomitici, nonché una vista privilegiata sulla conca  Le sfumature che dipingono il cielo prima dell’aurora preannunciano uno spettacolo che solo la natura può offrire;

Sono sempre gli Stati Uniti primo partner per le esportazioni di vino Italiano con 1,3 miliardi di euro nei primi nove mesi  dell’anno, in crescita del +23,6%ul 2020 fermo restando un export tricolore super che dovrebbe superare, per la prima volta, i 7 miliardi di euro, (mentre i dati Istat relativi ai primi 9 mesi registrano più di 5 miliardi di euro, il +15% sul 2020).Stime  del portale “Vinepair”, che, alla fine del 2021, ha pubblicato la sua “The 50 Best Wines of 2021”. Dove ben figura  il vino italiano. Se in cima alla classifica c’è un californiano, ovvero l’East Ridge Pinot Noir 2018 di Hirsch Vineyards, ben 9 su 50 sono i vini italiani.  Al n. 2, il Barbaresco Montefico 2016 di Carlo Giacosa, seguito dalla Falanghina del Sannio 2019 di Feudi di San Gregorio, vino Irpino , al n. 8. Al n. 11 Cavallotto, con il Langhe Nebbiolo Bricco Boschis 2018, seguito dai tre Chianti,  Chianti Riserva Castelrotto 2015 di Giacomo Mori,  al n. 27 Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 Vigna del Sorbo di Fontodi, griffe del Gallo Nero, e dal Solengo Toscana Igt 2018 di Argiano  Al n. 29  sempre un piemontese meglio langarolo il  Dolcetto d’Alba 2019 di Massolino, al

164,3 milioni di euro ( +3,22%) sull’esercizio precedente, export a quota di 52 milioni di euro  ad incidere per il 38% sui ricavi consolidati, patrimonio netto cresce a 73,9 milioni di euro (+2,6%), per Terre Civico nonostante l’emergenza sanitaria l’esercizio 2020/2021 si è chiuso con tati più cui si aggiunge il  plusvalore riconosciuto ai soci – ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato   che ammonta a 6,4 milioni di euro. (+12,9%). Tra i dati positivi si citano anche l’aumento del numero aggregato dei dipendenti del gruppo pari a 332 (+3,91%) e delle ore di formazione pari a 2.912 (+22,66). Nuove e allargate acquisizioni come la partnership con Orion Wines - azienda trentina con proprietà anche in Puglia con cui Cevico collabora da oltre 10 anni – per produzioni orientate ai temi del biologico e della viticoltura sostenibile e la commercializzazione nel mondo, e l’acquisizione di un’ulteriore quota delle Cantine Montresor in Valpolicella che passa così al 75% sotto il controllo di Terre Cevico. Per quanto riguarda  la linea commerciale ‘b.IO’, distribuita in Italia in Gdo prosegue il trend positivo di vendita e segna +7,75 nell’esercizio, come pure la nuova linea senza solfiti aggiunti ‘Tutto è

 “La spesa totale, seppur incrementando i consumi domestici,  sarà più bassa per l’aumento del 5/8% degli acquisti diretti dell’ultimo minuto. Le ultime stime quasi reali fissano in 68-70 milioni di bottiglie di bollicine totali stappate nei 30 giorni di feste di fine 2021, con 38-41 milioni di bottiglie solo” la notte di capodanno in Italia, con una spesa totale molto ridotta, intorno ai 590 milioni di euro al consumo. I dati Coldiretti indicano in 85 milioni le bottiglie stappate la notte di San Silvestro con un+ 35% rispetto lo scorso anno e 620 milioni i tappi tricolori nel mondo con un +29% rispetto il 2020. Continua il rapporto Ovse Ceves.  Conferma per i numeri bassi di Champagne , tradizionalmente piatto forte dell’horeca di fine anno per feste e veglioni private nei grandi ristoranti di Cortina, Madonna, Sestriere, Bardonecchia, Courmayeur. Anche le notizie che arrivano dall’estero segnalano una riduzione dei consumi nei locali pubblici: purtroppo la disponibilità di bollicine tricolori nei punti vendita delle distribuzione è inferiore anche in Italia alla domanda dei consumi e questo inciderà sul valore finale. “ E’ quanto  afferma Giampiero Comolli presidente Ovse-Ceves in un sondaggio last-minute( ultimo giorno  dell’anno) presso i più grandi locali pubblici delle