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Rubrica di Emanuela Medi
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“Tutti i dati dimostrano,  che un paesaggio di pregio aggiunge valore a quello intrinseco dei prodotti di un territorio” Ed è il paesaggio uno dei motori per il turismo rurale nonché delle aziende agricole e dei loro prodotti  a contribuire la crescita sostenibile e a preservare gli habitat. E’ il pensiero   di Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar in occasione del primo congresso nazionale dei paesaggi rurali storici italiani( Firenze 5-7 novembre)  .Capofila del progetto di candidatura che ha portato lo scorso luglio all'iscrizione nel registro delle Colline terrazzate della Valpolicella, progetto che ha visto partecipi i Comuni di Negrar, Marano, Fumane, San Pietro e Sant’Ambrogio, il Dipartimento di Economia Aziendale dell’l’Università di Verona e il GAL Baldo Lessinia. Con lui, a raccontare le peculiarità del territorio, ci saranno l'architetto Chiara Zanoni, coordinatrice del progetto, e Fausto Rossignoli, vice sindaco di Negrar. Sono  27 i Paesaggi ad oggi iscritti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, istituito presso il Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) di questi tre  sono veronesi: la Valpolicella, la Lessinia e il Soave , che nella proposta  di una Associazione dei Paesaggi Rurali Storici d’Italia

Un libro di incontri e di amicizia, di passioni condivise e di amore per il vino. Il giornalista di News Mediaset Paolo Brinis, una lunga militanza fra vigneti e cantine, incontra, presenta e interroga uno scelto manipolo d’illustri rappresentanti di ogni campo della medicina, molti dei quali sono anche apprezzati viticultori, per capire meglio i benefici (molti) ma anche i pericoli (pochi ma gravi) che si possono incontrare nella relazione col prodotto più simbolico e rituale della nostra civiltà. Un’opera dove però nessuno ‘sale in cattedra’ ma che, trascurando del tutto le mode pericolose che una volta propongono il vino come una sostanza altamente terapeutica e l’altra come una bevanda assolutamente nociva, tra ricordi, consigli, aneddoti e divagazioni, si pone nell’animo di dare risposte e consigli utili nella simpatica atmosfera di un convivio tra amici. LA PREFAZIONE di Paolo Brinis Gino Gerosa, trentino, classe 1957, tifoso dell’Inter, ex allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, è un luminare della cardio-chirurgia. È stato lui ad ispirarmi questo librino, raccontandomi di un ciclo di conferenze che vede- va protagonisti medici, chef e vignerons. Paolo Brinis La cosa mi ha subito incuriosito ed ecco allora l’idea di scrivere di vino amalgamando tra loro interviste a cardiologi, oculisti,

Come si fa a scegliere solo dieci vini sui circa 27.000 assaggiati durante le lavorazioni della Guida? Come si può individuarne solo 10 per rappresentare la migliore qualità?Non è per niente facile.Tuttavia, abbiamo iniziato a farlo nel 2014, dalla nostra quindicesima edizione. Come ci siamo regolati? Abbiamo utilizzato criteri che si sono aggiunti a quelli normalmente previsti dal nostro metodo di valutazione. E sono anche andati oltre. Parametri che di regola andrebbero ignorati, suggestioni da evitare, sensibilità da controllare, perfino combattere perché, come insegnava il grande Peynaud, il degustatore è estremamente influenzabile. Appunto.In questa scelta parliamo di vini che oltre ad aver ottenuto i Cinque Grappoli, con una valutazione che parte dai 91 centesimi per arrivare ai 100, hanno toccato corde sensibili, ci hanno suggestionato, ci hanno dato emozioni. Li abbiamo individuati proprio così: ascoltando l’anima, la mente e il cuore. Eccoli: Vallée d’Aoste Pinot Noir Semel Pater 2019ANSELMET - Valle d’Aosta Barolo Cannubi 2016BORGOGNO - PiemonteMiticaia 2016BATAVIGNA - ToscanaVerdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Poggio Novo 2015TENUTE CESARONI - MarcheRisvegli Il Nome del Futuro 2020CASTEL NOHA CANTINE CIRULLI - UmbriaFiorano Bianco 2019TENUTA DI FIORANO - LazioIschia Biancolella Vigna del Lume 2020ANTONIO MAZZELLA - CampaniaGreco di Tufo Vittorio Riserva 2008DI MEO

 Un disciplinare unico in Italia perché introduce per la prima volta un requisito molto importante, la verifica  del Dna . Non è poco, anzi molto a garanzia del  consumatore , del prodotto e della sua tracciabilità. Parliamo delle olive taggiasche un prodotto tipicamente ligure, non riproducibile in nessun altro luogo. Le olive che potranno assumere questo marchio, saranno coltivate esclusivamente nel Ponente Ligure, trasformate e confezionate all’interno della Regione Liguria e tutta la filiera dovrà rispettare il regolamento d’uso, sottoponendosi ai controlli di enti terzi. Una grande conquista ancor più un grande riconoscimento : l’oliva taggiasca ha finalmente il proprio marchio riconosciuto dall’Unione Europea con il riferimento geografico Liguria. “Fondamentale è stato il riconoscimento del Dna controllato cultivar taggiasca –  dice Gianni Abbo uno dei promotori dell’iniziativa – Ora questo nuovo marchio sarà indispensabile per difendere e valorizzare  la cultura, le qualità, le caratteristiche della Taggiasca che, nella zona della Liguria di Ponente è nata, cresciuta ed ha trasformato il territorio con la sua coltivazione nelle campagne terrazzate, nutrendo la popolazione con i suoi generosi frutti e portando fama e notorietà a livello internazionale per la bontà dei suoi prodotti. Prodotti che le aziende del territorio hanno saputo raccogliere, conservare,

E’ arrivata una delle guide più autorevoli italiane ,l'elenco dei premi di BIBENDA 2022: i 5 Grappoli ai Vini e alle Grappe Eccellenti d’Italia e i 5 Baci alle Eccellenze della Ristorazione Italiana oltre ai premi ai Ristoranti. I premi dell'Olio saranno aggiornati a marzo 2022 con i risultati del nuovo raccolto.  La Guida online uscirà il 20 Novembre prossimo nelle due versioni, l’Applicazione per iOS e Android veloce e innovativa che con un semplice clic permette di conoscere tutti i dettagli tecnici sui prodotti, le cantine e i ristoranti d’Italia, i siti web, le posizioni e gli itinerari di ogni produttore. Inoltre sarà disponibile anche la versione per il PC, consultabile con il codice di attivazione riservato agli Iscritti. Va ad un vino calabrese il massimo riconoscimento BIBENDA, si tratta di   GRECO 2020 IGT dell’azienda Antonio e Alberto Stratti che ha ottenuto i 5 grappoli «È un grande onore per noi vedere riconosciuto il valore di un autoctono che parla la lingua della nostra terra – afferma Antonio Statti, titolare assieme al fratello Alberto. – La più importante missione per noi è portare sempre più in alto il valore dei vini di Calabria, una regione dall’enorme potenziale vitivinicolo. L’augurio è che, al nostro

La stima è di Coldiretti e Unaprol – che indicano una  produzione dimezzata dal triennio 2018-2021 di 360 milioni di chili a fronte di 670 milioni i chili nel triennio 1990-1993 quindi un -46% a favore della Spagna e Tunisia  che sono i nostri più diretti concorrenti. Il paese iberico ha avuto una crescita del +180% passando da 630 milioni di chili agli attuali 1,8 miliardi di chili  grazie a cospicui investimenti, la Tunisia  una crescita di circa 100 milioni di chili(+40%). passando dai 250milioni di chili a 350 milioni di chili. Ma perché produciamo di meno? Spiega Coldiretti “Tra le cause del crollo, il clima pazzo che ha alterato l’ecosistema tradizionale in particolare della Puglia, Calabria, Toscana e Sicilia, ma anche l’abbandono degli uliveti, lo scarso ricambio generazionale e l’assenza di una chiara strategia politica di rilancio del settore per la quale- sottolinea sempre Coldiretti- servono interventi strutturali importanti per poter competere con gli altri paesi. Per questo chiediamo al Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli di intervenire subito per mettere un freno a questo crollo verticale e porre le basi per una ripartenza  di questo settore trainante per l’agroalimentare del paese”

Gode il Prosecco , lo Champagne , il  Gava,  le produzioni nazionali  su cui grava un’imposta del 28%, insomma il mondo delle bollicine  alla notizia che cambia il sistema di tassazione inglese degli alcolici.Lo ha detto il  Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak . “I vini spumanti pagheranno le stesse tasse dei vini fermi con lo stesso grado alcolico, visto che il sistema è obsoleto, complesso e pieno di anomalie storiche” Quindi se i gradi comportano tasse più alte è presumibile che il Prosecco ad  10/11 gradi ad esempio paghi meno tasse mentre un roso o bianco a gradazione alcolica maggiore paghi di più. La proposta, ovviamente, non può che essere ben accolta in Gran Bretagna in particolare dagli storici e frequentatissimi pub che maggiormente hanno le  chiusure imposte  dal Covid-19, ma anche dal nostro sistema  Prosecco che in Inghilterra ha il suo mercato di elezione. A beneficiarne saranno le bollicine con gradazione uguale o inferiore a 11 gradi mentre si fanno più pesanit le tasse  sul vino rosso sopra i 13,5 gradi alcolici, che dovrebbe rincarare di 56 centesimi di euro a bottiglia.  Rimangono ancora problematiche le procedure doganali  su cui gravano l’aumento dei costi di trasporto Fonte WineNews

Lui è quello che si dice un” personaggio” Paolo Pejrone, architetto e saggista, specializzato in progettazione paesaggistica e giardinaggio, Per la XX edizione del premio letterario è “Il Maestro” del Concorso Letterario Nazionale Bere il territorio, promosso dall’associazione Go Wine e giunto nel 2021 alla ventesima edizione.  Un curriculum il suo di tutto  rispetto:, Lavora dal 1970 come Architetto di Giardini in Italia, Francia, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Principato di Monaco e Austria, progettando giardini soprattutto nel campo privato (circa 800). In una carriera di oltre 50 anni ha svolto un ruolo di rilievo in campo internazionale ottenendo molteplici riconoscimenti: Nel 1979 è socio fondatore dell’A.I.A.P.P. Associazione Italiana Architetti del Paesaggio. Membro Onorario dell’Associazione “Les Amateurs de Jardins” di Parigi,  Vincitore (nel 1988) del Concorso Internazionale “BICOCCA – PIRELLI” a Milano (come progettista delle aree verdi) con il prof. arch. Vittorio Gregotti,  nominato nel 2004 “Torinese dell’anno”, nel mese di aprile 2013 è stato insignito del titolo di “CHEVALIER DE L’ORDRE DES ARTS ER DES LETTRES” dal Ministero della Cultura e Comunicazione di Francia. Socio dell’ Institut Européen des Jardins et Paysages, in Francia  Nel 1998 è ideatore, fondatore e Presidente della Mostra-Mercato “Tre Giorni per il Giardino al Castello di Masino”.Fondatore e

Come si  fa a bere  un Tiramisù, considerato il dolce italiano per eccellenza  e assaporare gli  ingredienti, previsti dalla ricetta: mascarpone, uova, zucchero, savoiardi, caffè e cacao in polvere. Ci ha pensato Bottega ( cantina e distilleria fondata nel 1977 da Aldo Bottega-)con un liquore prodotto con una base di panna delle Alpi e mascarpone d’origine italiana, a cui vengono aggiunti tuorlo d’uovo, cacao (origine Santo Domingo), varietà selezionate di caffè arabica (origine Etiopia), estratto di savoiardo (gluten free), zucchero e alcol. Ma  andiamo alla storia. Si ritiene che il Tiramisù  nato a Treviso negli anni 70 sia un’evoluzione dello “sbatudin”, dolce povero ed energetico a base di tuorlo d’uovo montato con lo zucchero, destinato soprattutto ai bambini, agli anziani e ai convalescenti. Richiama la zuppa inglese, le creme bavaresi e i dolci torinesi a base cioccolato, che hanno rappresentato un’indubbia fonte d’ispirazione. Nel corso degli anni il Tiramisù è diventato un grande classico della cucina italiana ed è uno tra i dessert più apprezzati in Italia e nel mondo E il Tiramisù di Bottega?  Si  caratterizza per la moderata gradazione alcolica (17% vol.) e per l’armonioso equilibrio tra cacao, caffè e savoiardo con sentori di panna, mascarpone e uovo. Al palato

Con il benestare di 48 membri aderenti alla Organizzazione internazionale  della vigna e del vino (OIV), la sede principale da Parigi si trasferisce a Digione. Dopo un lungo e non poco travagliato iter e la splendida sede L'Hôtel d'Esterno, storica dimora situata nel centro  della cittadina francese, quello che è stato definito 'Onu' del vino,  lascia Parigi "E' una giornata storica",  ha detto il presidente dell'OIV, l'italiano Luigi Moio." La sede corrisponde pienamente agli obiettivi della nostra organizzazione: è funzionale ed è alle porte della Cité de la Gastronomie et du Vin che aprirà l'anno prossimo a Digione”.  Per il presidente  Moio,  saranno  possibili "sinergie" tra l'OIV - che riunisce circa 1000 esperti della vigna e del vino – con i  diversi organismi simili legati alla cultura e all’ enogastronomia che si trovano nella storica cittadina della Borgogna.