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Rubrica di Emanuela Medi
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Vinosano parla di voi

“. ll nostro nome lo dobbiamo a una dolce collina, territorio del Cartizze. Questa collina anticamente ospitava un roccolo comunemente chiamato Tordera. Nella stagione autunnale, infatti, i tordi scendevano dalle vicine montagne in cerca di cibo tra i filari dei vigneti, da questa tradizione l’altura ha preso il nome di Tordera. Nonostante il roccolo non esista più, il nome è rimasto vivo nella memoria collettiva. Qui ha avuto origine la nostra famiglia, qui è nata la nostra azienda agricola, qui è nata La Tordera." E qui tutti insieme Pietro e Mirella con i figli Paolo, Renato e Gabriella hanno dato vita a La Tordera fondata 104 anni il più ampio riconoscimento di una azienda agricola saldamente ancorata ai valori del territorio Valdobbiadene , apprezzata in Italia e nel mondo per eccellenti e pluripremiati Cartizze e Valdobbiadene Prosecco Docg. Ci ha colpito l’attenzione alla sostenibilità ambientale e il lavoro fino a oggi realizzato per dare un contenuto reale alla parola sostenibilità, che qui pubblichiamo volentieri.

La Tordera è presente con i propri spumanti in oltre 35 paesi al mondo. Le bottiglie, dal peso di soli 700 grammi, sono realizzate con vetro riciclato; il packaging è green grazie alle etichette dalla carta ecologica, al materiale biocompatibile per le capsule, ai tappi in sughero e alle confezioni in legno di pino vergine non trattato. La Tordera ha, come primario obiettivo, la riduzione dell’impatto ambientale e dell’impronta carbonica della produzione e, per questo ha anche ottenuto le certificazioni: CasaClima Wine, SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), FSSC 22000 e Rafcycle by UPMRAFLATAC. “ Dopo aver fortemente voluto la certificazione CasaClima Wine, siamo molto soddisfatti di aver concepito il restyling dell’immagine delle nostre bottiglie nell’ottica della sostenibilità”, conclude Gabriella Vettoretti.

Ha 21anni, entusiasta della sua terra, del vino..macerato ma soprattutto di condividere esperienze,  idee, prove e riprove con i tanti giovani che in questa terra il Collio Goriziano  voglio diventare viticoltori seri e appassionati. Dice Ivan Sosol a Vinosano “ la nostra azienda è nata nel 2019e si trova nel Collio Goriziano a   Oslavia,  precisamente in località lenzuolo bianco divenuto simbolo  meglio  marchio indelebile lasciato dalla Grande Guerra visto cha a pochi chilometri correva il confine   tra l ‘Italia e l’impero Austro Ungarico. Territorio  oggetto di furiose battaglie tanto che  nessuna casa sopravvisse ai  bombardamenti tranne un muro bianco d’intonaco rimasto in piedi che fu chiamato lenzuolo bianco .   Un ricordo , un monito in un paesaggio da favola “Un  paesaggio che è un perfetto mosaico di vigneti  boschi prati, zona di  grandi fuoriclasse della macerazione  che consiste nel lasciare l’uva sulla buccia in botti di legno per il tempo che ogni produttore decide  per il tipo di vino  in purezza o in blend  che vuole. Normalmente si va dai dieci giorni alle due settimane ovviamente per i neri  anche chiamati orange wine  ma posso anche dire che si stanno facendo delle sperimentaziioni con macerazione per vini bianchi.” Prima di passare alla

Con i suoi 2000 km di costa La Sardegna è caratterizzata dalla presenza di vigneti secolari sparsi fra un entroterra montuoso e migliaia di nuraghi; come la mondo la “Bacu Biladesti” a Urzulei (NU) uno degli esemplari più longevi al mondo, un ceppo di Vitis Sylvestris dalla circonferenza di 134 cm costituita da tralci intrecciati con tronchi di ontano e corbezzoli che secondo il Dipartimento di Ricerca della Regione Sarda possiede almeno 1000 anni. Nell’estremo lembo Nord-Orientale della Sardegna si estende la Gallura, regione storica costantemente battuta dai venti dal terreno granitico; il Vermentino qui libera carattere e personalità e viene utilizzato dal 1996 nella DOCG Vermentino di Gallura per almeno il 95%. La sua presenza sull’isola occupa una superficie di 4.300 ha circa e insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Con una superficie di circa 7500 ha, il Cannonau rappresenta il 30% della superficie vitata sarda e trova la sua terra d’elezione ad Ogliastra. La DOC Cannonau ne prevede l’impiego per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico") e si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato; in uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai. All’estremo Sud, perlopiù su terreni

Se il Prosecco è uscito finalmente dall’orbita della festività anche la grappa non è più considerata bevanda da gustarsi solo dopo cena, meglio, per molti, come digestivo. Versatile, abbinabile, conviviale , dalle innumerevoli tipologie, la grappa vede aumentare la platea di estimatori  lasciandosi alle spalle una immagine fin troppo obsoleta . Una grappa dal gusto amaro? Conosciamola. Alla base della produzione della Grappamara Pisoni ci sono numerose erbe, radici e bacche raccolte, in alta quota, sulle splendide montagne del Trentino. Grappamara Pisoni è il risultato armonico derivante dall’unione di ben 10 ingredienti. Rabarbaro, menta peperita, ginepro, asperula, genziana, china, liquirizia, centaurea, calamo ed arancio amaro sono messe in infusione in Grappa Trentina, distillate a vapore nei tradizionali alambicchi in rame Tullio Zadra, nel rispetto della tradizione. Ognuna ha proprietà e caratteristiche tali per cui sono, nei secoli, entrate a pieno titolo nella tradizione distillatoria montana ed, in particolare, nella produzione Pisoni. L’operazione di distillazione è una vera e propria arte. “La combinazione tra sperimentazione ed esperienza tramandata, di padre in figlio, è la chiave per il progresso di questa arte in quanto non ci sono scuole nelle quali poter imparare a distillare”, afferma il mastro-distillatore Giuliano Pisoni che continua “sin dalla seconda metà dell’800,

Valorizzare le varietà autoctone e le nuove varietà è l’obiettivo del CREA il più importante Ente Italiano per la ricerca sull’agroalimentare che ha ottenuto dalla Regione Veneto l'autorizzazione ad avviare questa importante sperimentazione e lo farà anche con la collaborazione di Tenute Tomasella . Sono complessivamente 2,5 gli ettari di vigneto che il C.R.E.A. ha affidato a Tenute Tomasella, prima realtà vinicola coinvolta e con l'estensione di terreno più ampia assegnata, per un percorso di ricerca che prevede, tra le numerose iniziative, l’ampliamento delle basi ampelografiche regionali. Un impegno importante, nell’ottica allargata di far fronte alle attuali richieste di mercato di avere vitigni più robusti nonché, fattore ormai non più trascurabile, dei sempre più marcati cambiamenti climatici. Allo stesso tempo una scelta rischiosa, dal momento che dovendo dare il tempo necessario alla pianta di crescere (almeno 3 anni) non è possibile avere nell’immediato la certezza che in futuro si potrà ottenere una vigna con varietà autorizzate, e coraggiosa, dato che, almeno per il momento, non è possibile commercializzare queste uve. Sono state quindi individuate due zone ritenute idonee per lo sviluppo del progetto, nel corpo dell’area alpina a cavallo dei comuni di Mansuè e Portobuffolè in provincia di Treviso. Simone Proietti, Enologo Otto le varietà

Essere selezionati da una firma prestigiosa come Ian D’agata  è un riconoscimento di cui andare orgogliosi. Parliamo  di Emozione Brut 40 anni, millesimo 2008  della Cantina di Monticelli Brusati  che celebra così i 40 anni dal primo Franciacorta prodotto ,ponendosi fra le protagoniste della classifica dei “Best Italian Wines of 2021” by Ian d’Agata. Wine writer tra i più esperti a livello internazionale, conoscitore profondo del vino italiano nelle sue molteplici espressioni, Ian d’Agata, già firma di testate prestigiose come “Decanter” e “Vinous” e oggi Direttore di “TerroirSense Wine Review” oltre che Presidente della “TerroirSense Academy” ha infatti assegnato il punteggio di 95/100 a Emozione Brut 40 anni, prodotto di punta della cantina guidata da Roberta Bianchi e dal marito Paolo Pizziol.  Emozione 2008 nasce dall’ assemblaggio di vini provenienti da oltre 20 diverse parcelle con caratteristiche microclimatiche e pedologiche di particolare rilevanza .Con l’85% di Chardonnay, il 10% di Pinot Nero, il 5% di Pinot Bianco, Emozione, dopo una prima maturazione in barrique e un affinamento in bottiglia che raggiunge i 100 mesi sui lieviti, è prodotto  in tiratura limitata  di solo 2920 esemplari,. Dall’ elegante packaging  che rimanda al primo millesimo di Casa Villa Franciacorta, Emozione rappresenta il manifesto

Gli obiettivi non sono pochi e non da poco:. dalla conoscenza del terroir, ai cambiamenti climatici dallo studio delle temperature e delle precipitazioni alla necessità di preservare la tipicità e identità dei vini.      Nasce il progetto  di  Tenute Tomasella grazie alla collaborazione con Diego Tomasi, ricercatore CREAVE (Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia di Conegliano) e del pedologo dott. Giuseppe Benciolini, professionista esperto nello studio dei suoli, focalizzato allo studio dei suoli che nel caso dell’azienda è caratterizzato da una notevole  differenziazione tra aree viticole attigue e tra microzone . La diversità dei terreni infatti può influire moltissimo sui caratteri identitari dei vini attraverso una serie di fattori che sempre meglio il mondo della ricerca sta chiarendo: il tutto ha ragione d’essere però se il suolo viene gelosamente custodito.  Giuseppe Benciolini I suoli di Tenute Tomasella hanno origini geologiche diverse, si sono formati a seguito delle esondazioni del Livenza, ma risentono anche di tutto ciò che in altre ere geologiche è stato trasportato dagli altri fiumi e dalle colline delle Prealpi. Il pedologo ha con sorpresa realizzato come nel giro di poche centinaia di metri, si passi da suoli estremamente limosi, a suoli ricchi di argilla fino a suoli molto

Con 6.000 metri quadrati suddivisi sui tre piani che la compongono di cui due seminterrati la cantina Vallepicciola progettata dall’architetto Margherita Gozzi è un gioiello di funzionalità, sostenibilità e di comunione con l’ambiente che non vuol dire solo rispetto per il territorio ma di coerenza con il paesaggio che la circonda E non poteva essere altrimenti visto la sua collocazione tra la strada Comunale 16 e la Provinciale 9, in una conca naturale tra le più belle del Chianti .

A dir poco positivo il bilancio della DOC delle Venezie  in costante crescita  sia  per gli imbottigliamenti sia per le certificazioni IN ANTEPRIMA I DATI : nel periodo gennaio-novembre 2021, la più grande denominazione a livello nazionale del Pinot grigio che, con i suoi circa 27 mila ettari di vigneto, riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio DOC di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, registra un +6% di imbottigliato, ovvero + 97.322 hl sullo stesso periodo del 2020, per un totale di ben 1.728.517 hl messi bottiglia ad una media di 157.138 hl/mese (oggi al 98,7% di tutto il Pinot grigio DOC imbottigliato nel 2020) che si traduce in oltre 94 mila hl messi in bottiglia nell’ultimo trimestre.non da meno il trend delle certificazioni che, a poche settimane dalla fine dell’anno, vede già certificato tra settembre e novembre - esclusivamente dall’ultima campagna produttiva - un totale di 362.855 hl, 206.647 dei quali sono stati certificati nel solo mese di novembre, che registra il valore più alto di sempre pari a un +22% di certificazioni sullo stesso periodo del 2020. Benissimo quindi nel belpaese non meno bene in materia di export:  Nord Europa, USA e UK,