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Rubrica di Emanuela Medi
 

Ceretto completa la conversione all’agricoltura biologica e presenta il Barolo Bussia

Con l’annata 2015 dei cinque Cru di Barolo, l’azienda vinicola Ceretto conclude il percorso di conversione all’agricoltura biologica iniziato nel 2010. È un traguardo storico per questa grande realtà langarola. “L’agricoltura sostenibile è stata per noi un nuovo punto di partenza, che ci ha portato a risultati entusiasmanti, producendo un vino sano, buono e capace di esprimere al meglio questo territorio in termini di sfumature non convenzionali.”

Dichiara Roberta Ceretto, rappresentante della terza generazione della famiglia:  “Proteggere la terra è per noi un lavoro quotidiano e un atto di responsabilità verso tutti, per diffondere un modo diverso di fare vino, una cultura concreta della sostenibilità, una via percorribile per la nostra azienda che a tutti i livelli è sempre più radicata nelle Langhe.

I Ceretto non sono di certo nuovi ai progetti mirati alla sostenibilità: con l’agenzia d’ importazione Terroirs by Ceretto la famiglia è già impegnata da anni nella selezione di aziende francesi e mitteleuropeeaventi come comune denominatore un regime agricolo biologico o biodinamico e un approccio non interventista alla vinificazione. Nel contempo, il tristellato ristorante Piazza Duomo di Alba, gestito dalla stessa in collaborazione con il celebre chef Enrico Crippa, è stato dotato sin dagli albori di un orto biologico nel quale vengono coltivate tutte le verdure utilizzate nei piatti. Convertire i 160 ettari di proprietà disposti tra Langhe e Roero era, dunque, il passo necessario per rendere sostenibile a tutto tondo la galassia creata negli anni da questa storica stirpe attiva in Langa sin dal 1937.

Il completamento del processo di conversione avviene in concomitanza con il primo rilascio sul mercato del Barolo Bussia, nuovo cru di Monforte d’ Alba che affianca nella linea aziendale gli storici Brunate, Prapó, Cannubi  San Lorenzo e Bricco Rocche. Grazie a questa nuova aggiunta, i Ceretto possono vantare il privilegio quasi unico di avere nella propria gamma un’etichetta per ciascuno dei comuni principali della denominazione. Figlio della 2015, annata considerata qualitativamente soddisfacente anche a fronte delle bizzarrie climatiche e del clima “tropicale” dei mesi estivi, questo nuovo prodotto è stato tirato in soli 3.500 esemplari. I responsabili della comunicazione aziendale specificano che proviene dalla cosiddetta parte “Soprana” del vigneto Bussia, ovvero quella più vocata, e che, pertanto, risulta “peculiare nel suo incedere micro-territoriale, riportando alla mente i grandi classici generati da questa parcella”.

I Barolo 2015 di Ceretto saranno a breve rilasciati sul mercato. Nel frattempo, sarà possibile assaggiarli in anteprima al Prowein di Dusseldorf dal 17 al 19 Marzo e nelle numerose manifestazioni vinicole che si terranno nel mese di Aprile.

Raffaele Mosca, Master Sommelier

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