Se 10 persone si convertissero alle due ruote e si spostassero in bici per 10 anni tra casa e ufficio, si avrebbero 26 ingressi in ospedale in più per un infortunio, 15 casi in meno di cancro, 4 eventi vascolari in meno e 3 casi in meno di morte prematura
Bicicletta, Bike o pedalata assistita ora forse anche monopattini: la ciclomobilità prende piede forte di una proposta importante derivata anche dalla necessità di smistare assembramenti auto in tempo di coronavirus. In Italia , dati AMCA relativi al 2019, sono state comprate 1.600.000 unità, pari a una bicicletta ogni 20 secondi. La Bike elettrica ha registrato un boom con +16,8% per un totale di 173.000 . Per non parlare dei motocicli settore in cui il nostro paese è il primo in Europa, avanti a Francia, Germania, Inghilterra, con 231.172 nuove immatricolazioni.
RICERCA
Un gruppo di ricercatori inglesi si è impegnato a quantificare i vantaggi e gli svantaggi delle due ruote, raccogliendo i dati di più di 5.700 persone che ogni giorno raggiungono l’ufficio in bici in 22 siti del Regno Unito. Ne è venuta fuori una delle più esaustive analisi costi-benefici dell’uso della bicicletta. Lo studio è pubblicato sul British Medical Journal. I partecipanti, con un’età media di 52 anni, sono stati reclutati tra il 2006 e il 2010 e monitorati per circa 9 anni.
Durante questo periodo di tempo, il 7 per cento dei lavoratori si è fatto male in confronto al 4,3 per cento delle persone che hanno usato l’automobile o i mezzi pubblici per recarsi al lavoro.
Come era prevedibile, la maggior parte delle lesioni che hanno richiesto un ricovero ospedaliero consiste in fratture degli arti o in traumi cranici. I giorni di degenza variano da 1 a 7.
I ciclisti sono esposti a un rischio del 45 per cento maggiore di ricovero ospedaliero per un primo infortunio e ad un rischio 3,4 volte maggiore di avere un incidente rispetto a chi si muove in auto o con i mezzi pubblici. E chi percorre distanze maggiori ha un rischio maggiore di infortuni.
Veniamo al lato positivo della bicicletta. Pedalare tutti i giorni per recarsi in ufficio riduce del 21 per cento il rischio di malattie cardiovascolari, dell’11 per cento il rischio di ricevere una diagnosi di tumore e del 12 per cento le probabilità di morte prematura.
Per dare un’idea più tangibile dei pro e dei contro della bici: se mille persone si convertissero alle due ruote e si spostassero in bici per 10 anni tra casa e ufficio, si avrebbero 26 ingressi in ospedale in più per un infortunio (tre dei quali richiederebbero un ricovero di una settimana o più), 15 casi in meno di cancro, 4 eventi vascolari in meno. In questo scenario su mille persone si avrebbero anche 3 casi in meno di morte prematura.
«Il rischio di lesioni associate all’utilizzo della bicicletta deve essere preso sul serio e devono essere fornite infrastrutture più sicure se vogliamo affrontare i pericoli legati alle due ruote (sia reali che percepiti) nel Regno Unito. Raccomandazione più che ovvia per le grani italiane come Roma Ciò potrebbe contribuire ad aumentare la diffusione degli spostamenti in bicicletta con i benefici che ne conseguono per la salute e l’ambiente», concludono gli autori dello studio.
In un editoriale di accompagnamento all’articolo Anne Lusk della T.H. Chan School of Public Health di Harvard invita le amministrazioni delle città a investire in piste ciclabili sicure ma anche esteticamente ben inserite nell’ambiente urbano. A farlo ci guadagna la salute e l’ambiente.
Emanuela Medi, giornalista
Fonte: Health Desk