L’Italia si sta scaldando in termini di temperature medie annuali, ma quello che viene percepito non è il riscaldamento medio, ma gli estremi i di caldo e di freddo tanto che spesso i media parlano di superamento di nuovi record di temperatura: eventi estremi eccezionali effettivamente più numerosi rispetto il passato?
Risponde una ricerca effettuata da Antonello Pasini fisico del clima del CNR e pubblicata sull’International Journal of Climatology.
”La climatologia-dice il fisico- si basa su analisi statistiche delle misure metereologiche. Analizzando l’andamento dei record storici , cioè degli eventi di temperature mai registrate prima dalle stazioni metereologiche italiane durante il periodo di misura , abbiamo avuto informazioni interessanti sulle variazioni delle lunghe ondate di caldo o di freddo. In questo studio volevamo sapere se il numero dei nuovi record di caldo e di freddo erano da considerarsi eccezionali o se erano il normale comportamento in un clima costante”.
“La ricerca, sostiene ancora Antonello Pasini – ci dice che gli estremi delle ondate di caldo sono aumentati d’estate in modo notevole tanto che possiamo dire che è cambiata la legge che ne descrive il comportamento rispetto al cima normale. I record di caldo mensili d’estate sono più frequenti e più abbondanti rispetto quelli attesi in un regime di clima costante mentre sono diminuiti i record di freddo durante l’inverno, specie dagli anno 90’. Siamo in presenza di una nuova legge di comportamento di questi eventi“.
“Da qui- conclude il climatologo- l’evidenza che il clima non varia più in maniera naturale come era una volta, ma si è spinta verso una deriva al caldo e questo è dovuto all’influsso umano sul clima intendendo per flusso umano le emissioni di gas serra CO2- la deforestazione e l’agricoltura non sostenibile”.
Emanuela Medi, giornalista