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Rubrica di Emanuela Medi
 

Come mangiano gli italiani in pausa pranzo?

Pratica, gustosa, salutare: sono questi alcuni aspetti che caratterizzano la pausa pranzo degli italiani, rilevati dalla ricerca effettuata da Nomisma  per l’Osservatorio Buona Pausa Pranzo di CIRFOOD, una delle maggiori imprese in Italia che operano nella ristorazione collettiva e commerciale e nei servizi di welfare alle imprese. L’indagine si è basata su un campione di 1200 interviste a studenti e lavoratori tra i 18 e i 55 anni, che trascorrono la pausa pranzo fuori casa almeno 2 o 3 volte a settimana,

La pausa pranzo non dura più di 40 minuti ma per molti non più di 20 minuti; il 43% dei lavoratori mangia in ufficio almeno 2-3 volte la settimana e una parte consistente degli intervistati riesce a tornare a casa, mentre maggiore è la percentuale degli studenti 75%) che afferma di pranzare a casa. Non ‘è il dato economico la discriminante per la scelta e se non c’è la possibilità di usufruire di un ristorante aziendale o universitario,  in entrambi i casi, prevalgono coloro che si portano un pasto preparato a casa (78% degli studenti e 65% dei lavoratori), anche se non manca chi si orienta verso piatti già pronti o solo da scaldare come zuppe, insalate e panini (53% degli studenti e 52% dei lavoratori).Per quanto riguarda lo stile alimentare seguito, in genere dominano le opzioni salutari e leggere, soprattutto appartenenti alla cucina tradizionale italiana Ma come dovrebbe essere la pausa pranzo perfetta?

Gustosa, economica e veloce: questi i primi tre aggettivi con cui gli intervistati hanno descritto la loro pausa pranzo perfetta.  A basso contenuto di grassi  dal servizio veloce e accogliente e la possibilità di usufruire della ristorazione aziendale, un’opportunità che ancora pochi, oggi, hanno in Italia.”

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Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.