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Rubrica di Emanuela Medi
 

Covid-19: i giovani rispettano le regole

“Passano i giorni, cresce la consapevolezza e la prudenza, ma senza panico e soprattutto – afferma Maurizio Tucci, Presidente di Laboratorio Adolescenza – i giovani stanno dimostrando di “reggere” l’isolamento forzato molto meglio di quanto ci saremmo potuti immaginare. L’impegno da parte delle scuole nel garantire in qualche modo la prosecuzione dell’attività didattica attraverso le piattaforme online, ma anche una maturità complessiva nell’affrontare l’emergenza ci stanno restituendo l’immagine di un’adolescenza più che confortante. La generazione “nata nell’ovatta” che, come quella dei loro genitori, non aveva mai dovuto affrontare emergenze vere, alla prova dei fatti sta dando un’ottima prova di sé

Questi i nuovi dati:

giovani-computerIl timore – Isolando le risposte arrivate tra il 5° e l’8° giorno dall’inizio dell’indagine, il timore aumenta – rispetto ai primi quattro giorni della rilevazione: gli “abbastanza preoccupati” sommati ai “molto preoccupati” passano dal 63,9% al 70,8%, ed il dato rimane pressoché costante anche nei successivi quattro giorni, se ci riferiamo alle risposte arrivate tra l’8° e il 12° giorno di rilevazione (70,6%).Il timore, comunque, aumenta con l’età del campione (molto preoccupato l’11,9% dei 14-16enni, il 13,3% dei 17-19enni e il 31,5% degli over 19enni) e in base al genere (molto preoccupato il 18,3% delle femmine vs l’8,3% dei maschi). Doppia, inoltre, la preoccupazione dei giovani nel centro sud rispetto ai loro coetanei del centro nord (22,2% vs 11,1%). “Questo dato probabilmente si spiega – commenta Buzzi – per il fatto che mentre al nord l’emergenza si sta già vivendo in pieno, al sud l’incognita sul futuro che li attende genera una paura maggiore”.

Le misure di protezione e durata dell’emergenza

Rimane altissimo ed in ulteriore crescita il consenso (88%) verso le misure di sicurezza indicate dal Governo e dal Ministero della Sanità; consenso che negli ultimi quattro giorni di rilevazione è arrivato addirittura al 93%.  “Ma il dato più importante – sottolinea Tucci – è che sia aumentato moltissimo il rispetto, da parte dei giovani, di queste norme”. Passa, col trascorrere dei giorni, dal 48,9% al 78,9% la percentuale di chi afferma di seguirle rigorosamente sempre e si annulla di fatto la percentuale di chi le rispetta raramente o mai (dal 3,3% allo 0,4%). In questo caso i più prudenti risultano essere i più giovani (studenti delle scuole medie) e gli over 19. Femmine più prudenti dei maschi.

Circa la durata della emergenza, scendono da 23,4% al 15,8% gli ottimisti che la immaginavano di qualche settimana e passano dal 75,1% all’82,2% coloro che, più realisticamente, pensano che durerà diversi mesi.

L’informazione

Rimane pressoché invariato nel tempo il giudizio sull’informazione veicolata dai media. Circa quella fornita da giornali e TV sul Coronavirus, il 44,6% (era il 43%) la considera corretta e adeguata, il 36% (era il 36,6%) troppo allarmistica e il 19,4% (era il 20,2%) reticente per non spaventare. Il 71,8% (era il 71,6%) resta convinto, invece, che l’informazione sui social sia imprecisa, per cui è difficile valutarne la veridicità, a cui si aggiunge un ulteriore 11,2% che ritiene sia prevalentemente falsa o non affidabile.

Abitudini e vita sociale

“Adolescenti “resilienti” – commenta ancora Maurizio Tucci – che si ricostruiscono, senza grossi drammi, le abitudini e la rete sociale anche stando a casa (vedi tabella). Grande aiuto, ovviamente, arriva sia dalla scuola che si è organizzata per far proseguire le lezioni on line sia, una volta tanto, dalle piattaforme social. Meno messaggi scritti o vocali, ma tantissime videochiamate, per recuperare, finalmente, il piacere del dialogo e, soprattutto, per continuare a vedersi”.

Cambiamento abitudini di vita – periodo intervista

9-12 marzo 13-16 marzo 17-20 marzo
Molto 44,7% 58,4% 52,1%
Parzialmente 41,3% 31,4% 33,0%
Poco 10,8% 7,9% 12,7%
Per niente 3,2% 2,3% 3,1%

A soffrire di più della situazione sembrano essere i maschi. Oltre un quarto del campione maschile (26,6%) lamenta di aver contratto le proprie relazioni sociali con gli amici, mentre ad affermare la stessa cosa è meno di un quinto delle ragazze (19,3%).

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.