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Rubrica di Emanuela Medi
 

Il marsala: Una storia inglese

La storia del marsala  risale al 1700 e indiscutibilmente la sua fortuna è legata a due mercanti inglesi. Si racconta che fu John Woodhouse,  a seguito di una tempesta che lo portò a ripararsi con il suo brigantino nel porto di Marsala, ad assaggiare il vino  locale.

Un’altra leggenda dice che Woodhouse fosse in Sicilia per ragioni di lavoro e che a Marsala fu attratto dalla bevanda tipica del luogo che gli ricordava il Madeira e il Porto molto apprezzati in Inghilterra. Ne ordinò 50 barili e il successo in madrepatria fu immediato. Perché non creare un business? Ci pensarono altri sudditi di Sua Maestà, Stephens , Whitaker e Bennjamin Ingham che non era un importatore di vini ma di tessuti di lana. Il business era fatto e gli Inglesi per rendere più simile il marsala  ai celebri vini spagnoli ( Madeira, Jerez, Porto) lo addizionarono con zucchero e acquavite. Il marsala iniziò a diffondersi in Inghilterra con la dicitura ”vino ad uso Madera”.
Il nome italiano Vincenzo Florio compare nella prima metà dell’Ottocento. Costui di origine calabrese ma residente a Palermo, era un imprenditore e proprietario di una flotta mercantile, ebbe il coraggio di investire in campo enologico tanto che il figlio acquistò gli stabilimenti di Ingham e Woodhouse, ampliando la fortuna del marsala. Una fortuna che ebbe alterne vicende soprattutto a causa di normative che non tutelavano i prodotti alimentari di qualità.
Oggi è tornato in auge in diverse modalità:  secco, semisecco, dolce a seconda dell’impiego. Per alcune varietà viene aggiunto un preparato detto “ concia”, ossia una miscela di mosti concentrati e cotti, con alto grado alcolico e tagliato con vini di varie annate a seconda delle caratteristiche  che si vuole ottenere.

Monica Assanta, giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.