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Rubrica di Emanuela Medi

CULTURA: La sacralità del vino

Forse nessuna cosa più dei versi danteschi può farci comprendere come la forza del vino possa apparire una metafora della forza dello stesso spirito vi che si nasconde nella natura. Nella Divina Commedia Dante per spiegare il mistero della nascita dell’anima umana, evoca la trasformazione dell’uva in vino( Purgatorio ;XXV; 76-78” e perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola”. Il poeta, sulla scia della Somma Teologica di Tommaso d’Aquino, per far comprendere uno dei misteri più importanti della religione cristiana, vale a dire come Dio riesca ad infondere l’anima intellettiva negli essere umani in modo che questa produca l’inimitabile singolarità di ogni individuo, ricorre all’esempio della vite. Come nell’uva il calore del sole si fonde con la forza della vite e si trasforma nel vino, così Dio intervenendo nel processo di sviluppo del feto, ad un certo punto gli infonde la forza dell ‘anima che è parte stessa dello suo sacro spirito.
Ed è anche per questa antica idea di una sacralità insita nel vino stesso che la proibizione di somministrare il vino ai laici- ad un certo punto sancita dalla Chiesa cattolica- provocò non poche resistenze e ribellioni. L’insistenza con cui alcuni fedeli hanno rifiutato questa” comunione imperfetta” senza il vino, ci fa comprendere come la sacralità potesse essere concepita come intimamente connessa alla materialità, per così dire, del vino. Secondo il significato letterale della sacra Scrittura, l’Eucarestia, privata di uno dei suoi elementi più sacri, diventata incompleta e imperfetta. Ma come  si era arrivati a riservare il vino al solo clero? Se nei primi secoli si era usato sempre il calice per tutti, a poco a poco, nella Chiesa occidentale questa abitudine andò diminuendo, tanto che a determinarne il divieto ai laici fu la posizione di Tommaso d’Aquino che, sulla base di una pratica diffusa in alcune comunità del solo pane, affermò che non era opportuno l’uso del vino per la gente comune, soprattutto perché si rischiava che si potesse versare parte del sangue del Cristo. Con Tommaso, in sostanza la sacralità non è più legata al vino bevuto da ogni singolo fedele, ma al solo vino consacrato dal sacerdote. Proibizione sancita durante il concilio di Costanza 1415 che,  impose in maniera definitiva il divieto del calice ai laici. Proibizione non per la Boemia che  continuò la concessione della comunione sotto le due specie sancito dal concilio di Basilea 1436-1437 nella quale, tra l’altro, erano previste numerose altre concessioni ( “ Le compattate di Praga”). Le compattate furono abolite nel 1462 da Pio II e  tra queste l’abolizione della comunione con il vino che determinò una forte ribellione soprattutto di un gruppo  detto degli UTRAQUISTI, dalla parola latina utraque, ovvero” entrambe ( sottinteso le specie)”. Un affaire talmente importante da essere inserito nelle motivazioni della ribellione dei Boemi contro i cattolicissimi imperatori. Ribellione che sfociò nella defenestrazione di Praga del 1618 e quindi nella guerra dei Trenta anni. Richiesta ripresa anche da Martin Lutero che nella sua concezione del sacerdozio universale, rendeva impossibili tutte le differenze tra laici e clero che si erano consolidate nella storia della Chiesa. Anche nel concilio di Trento fu ripresa la questione e sebbene alcuni partecipanti si fossero dichiarati favorevoli a fare alcune concessioni soprattutto ai Boemi e gli Ungheresi, fu deciso di mantenere la comunione con il solo pane per i laici.
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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.