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Rubrica di Emanuela Medi
 

Curiosità: la parola cocktail

Colorati con o senza sfumature, allegri, piacevoli certamente, compagni di convivialità: è il momento dei cocktail: ma vi siete domandati da dove proviene questa parola?

Il termine è di origine anglosassone ed è composto d “ COCK”( GALLO) E “ TAIL” ( CODA) ,  tradotto in “ coda di gallo”. Ma cosa c’entra con il cocktail? L’origine della parola pare risalga al costume dei combattimenti con i galli che erano di moda in Francia, Inghilterra e Spagna . La leggenda dice che il proprietario di una osteria, in seguito ad una vittoria di uno dei suoi galli da combattimento, servì agli avventori una miscela alcolica molto forte che prese il nome della parte più appariscente del gallo, da cui il termine” coda di gallo”  a significare anche i tanti colori delle piume. Di leggende ve ne sono moltissime ma tutte con un comune denominatore: l’ora  dlla giornata dedicata agli incontri amichevoli, alle occasioni di lavoro e di rappresentanza.

Non sarà una rubrica fissa ma il sabato dedichiamo volentieri ai nostri lettori una ricetta. Da San Candido e precisamente dal Post Hotel, Andrea Ciavarro  chef del bar ci propone il The Post Cocktail e il P-LongueCocktail : Eccoli!

The Post Cocktail

Ingredienti: Bitter Campari,Vermouth Carpano Antica Formula,Acquavite bio di Erbe Alpine e Miele, Angostura Bitters.

Decorazione:

Fetta di arancia bio,scorza di limone bio,1 fiore edule (asperula,timo selvatico,Achillea) dipende dalla stagione.

 

P-Lounge Cocktail

Ingredienti: London dry Gin a scelta,Earl Grey Dammann,spremuta di bergamotto bio,zucchero di canna bio.

Decorazione:

Fetta di bergamotto bio,bustina dell’infuso,scorza di limone bio,frutti di bosco, lavanda o menta (dipende dalla stagione)

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