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Rubrica di Emanuela Medi
 

Cusumano: cinque territori in cinque bottiglie

Nell’azienda Cusumano 5 diversi territori danno vita 12 vini identitari. Raccontano la Sicilia, in lungo e in largo, nella sua varietà e nelle sue sfumature. Descrivono il fascino di una delle perle del sud Italia, una regione che sprigiona i suoi profumi e i suoi colori tra mare, colline e monti. Le cinque tenute Cusumano, distribuite nelle diverse aree dell’isola, offrono così un pezzo di Sicilia a tutto il mondo.

“È la diversità che fa la differenza. Ogni vino che produciamo – spiega Diego Cusumano, titolare, insieme al fratello, dell’azienda Cusumano – trova in ciascuna di esse il terreno più adatto alla propria valorizzazione e ne racchiude in modo inconfondibile i profumi, i sapori, i colori”. Passiamo in rassegna le 5 tenute Cusumano: un assaggio per ogni territorio dall’identità distinta.  Tutto è cominciato dalla tenuta Ficuzza immersa nel bosco, a Piana degli Albanesi, tra Palermo e Trapani, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare.

L’altitudine, le temperature e il terreno consentono la realizzazione dello spumante metodo classico a 700 s.l.m.
La seconda proposta è il Duseri, Nero d’Avola in purezza della Tenuta San Giacomo a Butera, terra calcarea con vitigni autoctoni a 400 metri di altitudine. Si passa poi al Noà, il vino della Tenuta Presti e Pegni, a Monreale, Palermo. Un incrocio di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, il “Super Sicilian” è l’ambasciatore di Cusumano nel mondo. Il quarto prodotto è il cosiddetto “grillo marino” della Tenuta di Monte Pietroso a Monreale, su colline a 500m di altitudine, ideali per il Grillo.

La tramontana che soffia portando il fresco del mare dà vita allo Shamaris, nome che riconduce immediatamente al vento e all’acqua marina. L’ultimo gioiello di Cusamano è nella tenuta San Carlo, il cuore dell’azienda, sede della cantina di vinificazione, con torre e giardino storico. È qui che viene alla luce il Moscato dello Zucco, in onore del duca Henri d’Orléans che nell’800 produceva questo Moscato bianco. 

Arianna Barile

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.