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Rubrica di Emanuela Medi
 

Danni all’agricoltura per l’anno più caldo dal 1800

Il 2018 è stato l’anno più caldo per l’Italia dal 1800. A dirlo è stato in questi giorni, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima che hanno segnalato come le temperature sono state di 1,53 gradi maggiori rispetto la media e cioè quello che va dal 1971 al 2000.

Il mese più caldo- secondo le stime del climatologo Isac-CNR Michele Brunetti è stato Aprile in assoluto con le punte massime osservate dal 1800 ad oggi di +3,49 gradi rispetto al periodo di riferimento. Secondo mese più caldo, gennaio. Per chi non credesse che il clima possa avere forti ripercussioni sull’agricoltura, avverte la Coldiretti i danni stimati nell’anno appena terminato ammontano a 1,5 miliardi si euro.
Gli esperti dicono che non si tratta solo di cambiamento climatico che ha interessato il 2018 ma anche il 2017, 2016, 2015, il 2014, il 2012 il 2003, il 2001 e poi il 1994. ma anche di eventi atmosferici come ricorrenti siccità e gelate, stagioni sfalsate nel loro andamento con un rapido alternarsi di caldo e freddo, precipitazioni brevi e molto intense.

L’agricoltura è, purtroppo, l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore che deve maggiormente impegnarsi nella ricerca come la meteorologia, la gestione delle acque, la salvaguardia e la sicurezza del territorio per contrastare gli effetti sulle colture.

Emanuela Medi, giornalista

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