Vino, biscotti, pasta, per rispettivi valori in export (1.500 miliardi il vino), olio (400 milioni) pasta (300 milioni), biscotti e caffè: su loro potrebbe abbattersi la nuova penalizzazione dei dazi americani che da giorni tiene con il fiato sospeso più di due terzi dell’export di cibo italiano negli Usa, per un valore di circa 3 miliardi.
Da ottobre i principali prodotti coinvolti sono stati i formaggi ( Parmigiano Reggiano, Pecorino, Gorgonzola), salumi, olio, liquori con effetti sull’economia italiana di 0,5 miliardi e un ben -20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy( Fonte Coldiretti). E se il nostro paese nulla a che fare con gli aiuti per l’Airbus dati invece a Francia, Germania e Spagna,” purtroppo ad andarci di mezzo sono gli agricoltori italiani che subiscono-dice Ettore Prandini presidente Coldiretti– penalizzazioni che non li riguardano”.
Non è da meno Alberto Mantovani, direttore generale Vinitaly che ricorda come anche la Francia sta subendo grosse perdite nel settore vini visto che chiude con un calo di vendite negli Usa del 36% a valore per i vini fermi sottoposti all’extra dazio del 25% nel solo mese di novembre rispetto alla stessa mensilità del 2018. In attesa dell’esito delle consultazioni del commissario europeo al Commercio Phil Hogan di rientro a Bruxelles da Washington, si è mossa con decisione il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova che chiedono alla Commissione UE meccanismi compensativi a supporto dei settori produttivi già colpiti dai dazi di ottobre.