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Rubrica di Emanuela Medi
 

Degustazione: i vini di Siddura

La degustazione organizzata dalla cantina Siddùra per Vinosano è stata allestita in una splendida e pittoresca location: uno “stazzo” sardo ristrutturato e progettato a sala tasting.  Si tratta di un tradizionale casolare rustico, situato nel punto più alto della proprietà sulla catena del Limbara con una vista coinvolgente ed emozionante   sulla vallata e su tutti i vigneti.

 

 

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Un vigneto di Siddura

Grazie alla nostra guida Fabio Avventuroso che  ci ha prima condotto nelle vigne e per i locali della cantinae lo “stazzo”. Alla degustazione è stata abbinata una selezione di prodotti tipici sardi a km zero di qualità, come affettati, formaggi, pane, verdure cotte e sott’olio,: guanciale sardo, Pecorino sardo, Ricotta mustia, peretta Vaccina, formaggi di tempio.

 

Per quanto riguarda i vini, selezionati dalla linea di produzione della cantina, sono stati proposti 2 bianchi Vermentino di Gallura DOCG, 3 rossi di cui un Cannonau DOC base, 1 Gagnulari IGT , un blend internazionale IGT e un vino passito da Moscato di Sardegna DOC.

DEGUSTAZIONE

  • Spèra – Vermentino di Gallura DOCG – Vermentino 100% – 2018 – 14% Vol.

 

Questo Vermentino di pronta beva prende il nome “Spèra”, che in Gallurese significa fascio di luce; per il suo particolare  colore luminoso 

I vigneti di provenienza  sono potati a guyot e cordone speronato, situati in punti diversi della valle e che variano fino a un massimo di altitudine di 250 metri sul livello del mare. I vigneti più bassi e più vicini al mare possiedono un terreno fertile con grande humus. La resa è di circa 70/75 quintali per ettaro, lavorata con una pressatura soffice effettuata da macchine pneumatiche. La fermentazione e l’affinamento viene svolto in acciaio a temperatura controllata e imbottigliato verso metà gennaio.

In degustazione si presenta di colore giallo paglierino molto luminoso, al naso è marino, salmastro leggermente fumé, con una accennata percezione alcolica. Al palato è caldo, morbido, glicerico con  sapidità che spicca sull’acidità con sentori fumé tenuta in sordina.. La persistenza è mediamente lunga  ccompagnata da un’ottima scia sapida.

 

 

  • Bèru – Vermentino di Gallura DOCG – Vermentino 100% – 2015 – 14% Vol.

 

In Etrusco “Veru” da origine alla parola Italiana Vermentino e si traduce come Nobile, Superiore. La cantina Siddùra ha interpretato il lemma Etrusco,legandolo al nome Bèru per il Vermentino di Gallura DOCG il  più alto della propria linea, allevato a 350 metri sul livello del mare. 

Vermentino  lavorato con una particolare  attenzione sull’affinamento e lavorazioni in legno, alla ricerca di nuovi profumi. Il Vermentino è sicuramente un vitigno versatile, e con l’elevazione in barrique può regalare nuove interpretazioni. Questa ricerca ha trovato un riscontro importante con i premi vinti internazionali con il Platino al Decanter World Wine Awards (DWWA). 

L’uva per questo prodotto viene vendemmiata a mano in cassetta piccola e lasciata a macerare prima della pigia diraspatura. Le uve fermentate in barriques francesi di rovere raggiungono temperature medie fra 16 e 18 gradi in ambiente controllato. Dalla produzione annua vengono generate 4000 bottiglie.

In degustazione è di colore giallo paglierino con riflessi oro molto luminoso, al naso si percepiscono sentori dolci di fiori come camomilla e ginestra, frutta dolce a polpa gialla, legata a vapori balsamici minerali sapidi, con un essenza erbacea di timo. Al gusto la bevuta è piena e con un buon equilibrio cui  si legano una predominate mineralità sapida accompagnata da una morbidezza glicerica piacevole e dolcezza profumata floreale.

 

 

  • Èrema – Cannonau di Sardegna DOC – Cannonau 100% – 2016 – 14% Vol.

 

Èrema in etrusco significa piccola pianta, un nome che definisce a pieno il vino rosso più giovane della cantina. Cannonau da pronta beva, prodotto da uve allevate tra 200 e 300 metri sul livello del mare. L’uva raccolta manualmente in cassetta piccola viene lavorata in tini di acciaio, il mosto rimane a contatto con le bucce per circa 10-15 giorni.

In degustazione il vino si presenta visivamente con un rosso rubino compatto con qualche riflesso violaceo, al naso si percepisce una piccola nota floreale di viola e potpourri di fiori, frutta come la marasca, legata a spezie pepe nero, tabacco, sbuffi marini e sensazioni erbacee di rosmarino.Lasciandolo ossigenare nel bicchiere si percepisce una componente smaltata eterea piacevole, che completa il naso del vino. Al gusto è fresco con una buona mineralità sapida leggermente pungente al palato con una piccantezza speziata,.Si nota una buona percezione di calore  e di media persistenza.

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Le botti di Siddura

 

  • Bàcco – IGT Isola dei Nuraghi – Cagnulari 100% – 2018 – 14,5% Vol.

 

Vino prodotto su un territorio diverso della Limbara poiché molto vocata per il Cagnulari, il  cui suolo di riferimento possiede una grande presenza calcarea. I vigneti sono lavorati nella zona nord-ovest della Sardegna, sotto Sassari. Le uve acquistate da conferitori vengono pigiate e lasciate a contatto con le bucce per qualche giorno nei tini di acciaio e affinato  per due anni tra tini e bottiglia.

In degustazione il vino è di colore rosso rubino tendente al violaceo, nei profumi si percepiscono  balsamicità importante, frutto rosso come la ciliegia e una mela cotogna seguita da una speziatura scura e profonda. Al gusto è pieno e fresco, si percepisce frutta speziata   di lunga persistenza 

 

 

  • Tìros – Colli del Limbara IGT – Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Franc e Syrah – 2013 – 14,5% Vol.

 

Il nome Tìros per questo vino affonda anch’esso nell’Etrusco, e si traduce con la parola vino. Questo progetto enologico propone un vino lavorato con vitigni internazionali, che spezza dalla tradizione vitivinicola del territorio sardo, proponendo una bevuta di grande qualità con un taglio “irriverente” ma che il mercato internazionale demanda. Come suggerito dalla nostra guida Fabio Avventuroso è definibile per i vitigni utilizzati e le lavorazioni in cantina come un SuperTuscan che rivisitato in chiave sarda diventa un vino “SuperSardus”.

Le uve raccolte, con la cura che l’azienda riversa su tutti i prodotti, vengono portate in cantina per la vinificazione che avviene in tini di acciaio fino alla fermentazione a 24-26 gradi; successivamente il mosto viene maturato per 12 mesi, in percentuale diversa da anno ad anno, nelle barriques e in botti grandi e assemblati in bottiglia. Questi vitigni e la lavorazione può dare una capacità notevole di invecchiamento in bottiglia di ulteriori 15-16 anni.

Il Tìros ha vinto diversi premi internazionali, segnalo la presenza nella top 100 dei vini mondiali della World Rankings of Wines&Spirits report dal 2017 quando è stata creata la classifica a oggi 2019, si trova alla novantesima posizione.

In degustazione il vino è di colore è rosso rubino compatto, al naso è complesso profondo e scuro. Sentori di cuoio, humus e sottobosco, spezie da pepe nero a cardamomo e un frutta fresca elegante arancia rossa legata a una percezione smaltata. In bocca è fresco e sapido in perfetto equilibrio, speziato.  Profuma di arancia sanguinella. La beva è elegante e piacevole, molto lunga e persistente 

 

 

  • Nùali – Moscato di Sardegna DOC Passito – Moscato Bianco 100% – 2016 – 13% Vol.

 

Vino che completa la linea di produzione della cantina Siddùra, in Gallurese Nùali significa Novità. Il prodotto è un passito con appassimento in pianta dato dalla muffa nobile Botridis Cinerea, con un residuo zuccherino che si aggira ai 135 mg/lt; i vigneti prescelti per l’allevamento del vitigno, il Moscato Bianco, sono quelli più a ridosso del mare, terreni sabbiosi fra 50 e 200 metri sul livello del mare. La produzione di questo Moscato Bianco, conosciuto anche come genericamente Muscadeddu, arriva fino a un massimo di 35 quintali per ettaro. Le uve raccolte dopo la selezione dell’appassimento vengono diraspate, pigiate e il mosto diviso in diversi tini in acciaio termocontrollatoper una lenta fermentazione tra 16 e 18°. 

In degustazione il vino è di colore oro luminoso, al naso si percepiscono dolcezze di frutta agrumata come il mandarino e l’arancia cui segue miele e percezione di piccola pasticceria e zucchero a velo. La bocca è piena ed elegante con un’ottima pulizia di beva  accompagnata dalla dolcezza della frutta agrumata e della pasticceria, legata a una mineralità sapida con un finale lungo e ammandorlato. Ottima bevuta da meditazione.

-Martin Kieran Rocchi, Master Sommelier

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Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.