Letteratura
La notte di natale calò sulla distesa bianca; era patetica e struggente come solo i soldati in trincea la sentono, lontani da ogni bene, dispersi nel silenzio, prossimi alle stelle. A mezzanotte delle gelide tane fra la neve, ombre lente sortirono sulla pianura e s’avviarono silenziose verso un punto un poco luminoso. Convenivano dagli esigui tuguri ricavati fra neve e terra; andavano a precessione e giungevano alla piccola luce, alla baraccheta del Comanda di battaglione a salutare Gesù, perché il cappellano Lo chiamava tra gli alpini, in quella notte: diceva la messa di Natale in prima linea e Lo pregava di scendere, a trovare gli alpini che Lo attendevano con puro cuore.
Da CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO (1963)
Romanzo autobiografico di Giulio Bedeschi (1915 – 1990) sottotenente medico sul fronte russo nel 1942 e 1943
PITTURA
MUSICA
We are the world