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Rubrica di Emanuela Medi
 

Dodici grandi vini per dodici mesi, a descrivere un’annata piena di emozioni

GENNAIO: Egly Ouriet – Champagne “Viellissment Prolongè”

La mia annata è cominciata con un bel gioiello oramai divenuto grande classico. 82 mesi di affinamento per un “Blanc d’ Assemblage” massiccio, terziario, torrefatto, ideale per ravvivare le giornate uggiose del primo mese dell’anno.

FEBBRAIO: Fontodi – Flaccianello della Pieve 1983

Sono stato a Panzano in Chianti a inizio mese, insieme ai colleghi del quinto Master Bibenda. Memorabile l’incontro con Giovanni Manetti e con il suo Flaccianello della Pieve 1983, che, maturo ma ancora scalpitante, mi ha proposto aromi di foglie secche, tabacco e tappezzeria antica, adagiati su di una bella impalcatura sapida e cullati da un tannino ancora vispo. Chapeau!

MARZO: Dal Forno – Amarone della Valpolicella “Monte Lodoletta” 2004

In un BibendaDay ricco di conferme e di sorprese, è avvenuto il mio primo incontro con il vino di Dal Forno. Ammetto di non amare la tracotanza alcolica di alcuni Amaroni, ma da subito il “Monte Lodoletta” mi è sembrato molto diverso. Naso ovviamente improntato sulla frutta sciroppata, ma ricco anche di suggestioni di menta, tabacco dolce, spezie orientali e cacao. Sorso caldo il giusto e semplicemente infinito in persistenza!

APRILE: Albert Mann – Riesling Grand Cru Schlossberg 2013

Fiori bianchi a primavera, intessuti nel ventaglio idrocarburico diquesto capolavoro alsaziano. Un’ emozione gustarselo a due passi dalla spiaggia, esposto alle brezze e al primo tepore.

MAGGIO: Ca’ del Bosco – Annamaria Clementi 2007

Nel mese delle rose, ho riassaporato il vino della signora Annamaria, che nella “Ca’ Del Bosco” aveva trovato un rifugio dal clamore della cittá. Oggi quella casa é divenuta la più importante “maison” d’Italia e questa etichetta una delle eccellenze Franciacortine. Pura seta è il millesimo 2007 e,benché sia lecito preferire effervescenze più taglienti, è doveroso sottolineare quanto sia difficile trovare un altro spumante così rotondo e, nel contempo, così profondo.

GIUGNO: Sassicaia 2014

Mentre la siccità già mieteva le prime vittime, sono andato a trovare il Sassicaia. Lo ricordavo esuberante, l’ho riscoperto sottile ed elegante. Il team di RobertParker.com lo ha definito flebile, io l’ho trovato semplicemente diverso. Del resto, un’annata ostica come quella in questione non poteva che dare vita ad una versione quasi severa di questo celeberrimo vino. Eppure, c’è un che di magico in questa austerità, e sono in molti a scommettere sulla sua potenziale longevità…

LUGLIO: Chateau Monthelena 2013

Una settimana di inizio luglio ai Caraibi è la buona occasione per approfondire il “Nuovo Mondo”. E allora che dire di questo acclamatissimo Chardonnay di Napa? Beh, che l’impatto con la frutta tropicale è immediato, e che le tostature sono in prima linea. Eppure, l’acidità, vibrante, sferza la beva, rendendolo più simile ad un ginnasta olimpico che al classico body builder della West Coast.

AGOSTO: Valentini – Trebbiano d’ Abruzzo 2013

E dopo un fine luglio troppo caldo per assimilare alcol, lascio la città alla volta delle sponde adriatiche e, nel tragitto, mi trovo faccia a faccia con questo capolavoro. Che dire? Indubbiamente la versione più suadente delle ultime annate, così tenace da richiamare le eccellenze transalpine. È certamente giovane al momento, ma già espressivo di tratti terrosi che lo rendono semplicemente inconfondibile!

SETTEMBRE: Tenuta di Fiorano – Fiorano Bianco 2015

A Fioranello ci andavo da piccolo, e ci sono tornato in una giornata di fine estate. In quell’occasione ho gustato il nuovo Re di Roma: il Fiorano Bianco del Principe Boncompagni Ludovisi. Solare e vigoroso, ha saputo coinvolgermi nel suo profluvio di sensazioni morbide e pungenti che, amalgamandosi egregiamente, hanno anelato alla compagna carbonara…

OTTOBRE:Corbon – Champagne Grand Cru Millesime 1996

Simpaticissima la signora Agnes Corbon, che da Avize è venuta a Roma in occasione della manifestazione“99 Champagne”. Indimenticabile l’incontro con ilsuo 1996 che, forte di un affinamento lungo 19 anni, ha espresso complessi profumi speziati e terrosi, riecheggianti all’infinito in un assaggio voluttuoso ed incredibilmente salmastro!

NOVEMBRE: Ettore Germano – Barolo Lazzarito Riserva 2011

Quello che in molti hanno definito “il vino dell’ anno”, l’ho assaggiato ben due volte in questo mese. Tre parole per definirlo: sangue, terra, Borgogna. Eh sì, perché se è vero che a Serralunga il tannino è sempre travolgente, è anche vero che il Lazzarito cela uno spirito più suadente che, superata l’iniziale ritrosia, si distende su arie di memoria borgognona.

DICEMBRE: Marco de Bartoli – Terzavia Riserva VS Extra Brut

Con le bolle ho cominciato, e con le bolle chiudo il mio millesimo. Ma questa volta si tratta di una vera e proprio rock star Made in Sicily: la versione “extra old” del Grillo Metodo Classico di De Bartoli. Poco da dire sull’ eleganza dei profumi sottili ma nitidi di miele di zagara, mandorle tostate ed erbe aromatiche, che ritornano in un sorso innatamente morbido ma riccamente sapido. Molto da dire, invece, sulla sua capacità di abbinarsi al cibo anche meglio dei più noti cugini nordici. Ma varrebbe la pena dedicarci una pagina intera, e per questo vi rimando al prossimo anno!

Buone feste a tutti!

Raffaele Mosca, sommelier

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