Buone notizie per la prima Doc del vino italiano biologica: in Toscana e precisamente a Valdarno di Sopra sono state approvate dal Consorzio della piccola denominazione le modifiche approvate al disciplinare, tra cui c’è l’importante possibilità di utilizzare la denominazione” esclusivamente per vini biologici”.Un primo passo importante per fare chiarezza sul biologico e sui vini biologici anche perché il testo del ddl 988 approvato alla Camera ha sollevato non poche polemiche sulla definizione di agricoltura biologica.
Ma andiamo per gradi: come riferisce un articolo di Mario Rosato su AgroNotizie “ il prefisso bio sembra essere diventato l’etichetta di moda per dare valore aggiunto ad un prodotto” ricavandone , diciamo noi, il messaggio che il prodotto sia di qualità e di sostenibilità ambientale e che lo stesso sia buono e salubre. La definizione di agricoltura biologica secondo l’Unione Europea è” quel metodo agricolo che produce alimenti con sostanze e processi naturali con limitato impatto ambientale in quanto incoraggia a usare risorse naturali, a mantenere la biodiversità e gli equilibri biologici , a migliorare la fertilità del suolo, a favorire il benessere degli animali..” tutto scritto e facilmente comprensibile. Ma le varie agricolture in atto mantengono queste definizione di agricoltura biologica?
Non sembra a Mario A Rosato che in questo articolo fa un esame approfondito delle diverse tecniche. Dalla biodinamica, alla agricoltura naturale, sinergica, permacoltura, coltivazione biologica intensiva in serra la , bioponica, acquaponica, aeroponica sino alla Vertical Farming: di tutto e di più e molte diciamolo senza prove scientifiche che ne attestino la validità. Certo l’approvazione del Testo unico sull’agricoltura biologica si spera inauguri politiche a tutela delle produzioni agricole favore degli agricoltori e dei produttori di vino ma loro che sono un poco più lungimiranti vanno avanti.. ora con la Doc biologica.