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Rubrica di Emanuela Medi
 

Enoturismo: protagonisti consorzi di tutela del vino

Anche e soprattutto loro I Consorzi di Tutela del Vino player di riferimento per la valorizzazione e la promozione integrata dei loro territori. Un ruolo importante per contribuire allo sviluppo dell’Enoturismo, asset strategico per la ‘ripartenza’, attività ora normata dal Decreto Ministeriale dello scorso anno.

Purtroppo un decreto  ancora poco conosciuto e applicato.  Una opportunità invece ben colta dai milleannnial ovvero i nati tra il 1981-1996 ( oggi 24-36 anni) che dal rapporto sul Turismo in Italia di Roberta Gariboldi sono e saranno i trascinatori dell’enoturismo  e dell’enogastronomia a livello mondiale   Una  opportunità  che implica la condivisione con le realtà consortili e con i Produttori del know-how, delle case histories e delle buone pratiche del settore.

Sono le prime anticipazioni tratte dalla RicercaENOTURISMO: I CONSORZI DEL VINO E IL TERRITORIO, tuttora in corso, commissionata dal Consorzio Tutela del Gavi all’Università Bocconi, che verrà presentata in occasione dell’assegnazione del Premio Gavi LA BUONA ITALIA 2020: Se, dal campione di Consorzi finora intervistato, l’80% dedica spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede nell’Enoturismo un’opportunità importante per il comparto vitivinicolo in cui i Consorzi devono giocare un ruolo significativo – commenta Magda Antonioli, Direttrice della Laurea Specialistica ACME (Economics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment) dell’Università Bocconi,  responsabile della ricerca – “c’è ancora da lavorare per incidere significativamente, attraverso azioni integrate on- e e off-line, sull’offerta enoturistica dei territori”.

Individuare e condividere le pratiche virtuose già in atto è l’obiettivo della VI edizione del Premio Gavi LA BUONA ITALIA organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi e patrocinato tra gli altri da MIPAAF, FEDERDOC, ENIT, Associazione Città del Vino e Unione Italiana Vini – che, attraverso il Laboratorio Gavi e il suo Comitato di indirizzo, per la prima volta in Italia ha mappato  le attività web, social e digitali dei 124 Consorzi Italiani del vino fotografando lo stato dell’arte e selezionando le attività più efficaci in chiave di Enoturismo. 

 LA SHORT LIST DEL PREMIO GAVI LA BUONA ITALIA 2020

 Sono 20 i Consorzi inseriti nella Short list del Premio, tra cui la Giuria selezionerà, come da tradizione, un unico ‘Primo premio’ e due ‘Menzioni speciali’, che verranno assegnati entro la prima metà di luglio 2020.“La competitività enoturistica delle aziende vinicole è frutto anche del gioco di squadra tra denominazioni e territorio– commenta Roberto Ghio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi –  “Infatti i Consorzi di tutela contribuiscono  a creare e rafforzare la peculiare ‘reputazione’ del comprensorio, rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino, personaggi, storia, tradizioni, innovazione. Questo lavoro integrato ricade positivamente sulle singole aziende che possono così concentrare i loro sforzi sull’ottimizzazione dell’accoglienza, oltre naturalmente sulla produzione vinicola

LA RICERCA

 I risultati della Ricerca  saranno presentati in occasione dell’assegnazione del Premio Gavi La Buona Italia. Lo studio è realizzato dal Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi per conto del Consorzio Tutela del Gavi, in collaborazione con The Round Table e FEDERDOC. Condotto attraverso una survey online somministrata nei mesi di aprile e maggio 2020, ha l’obiettivo di comprendere il punto di vista, l’interesse (anche da parte delle aziende associate) e le strategie messe in campo dai Consorzi italiani  in materia di Enoturismo, anche in ottica futura e come driver di ripartenza. Un focus ad hoc è dedicato all’attività di promo-comunicazione online: il digitale è infatti un canale sempre più importante per stabilire e mantenere una relazione diretta con il proprio cliente

 IL PREMIO GAVI LA BUONA ITALIA

Nato nel 2015, il Premio Gavi LA BUONA ITALIA, promosso dal Consorzio Tutela del Gavi, vuole riconoscere e premiare le ‘buone pratiche’ nella valorizzazione delle filiere enogastronomiche italiane, al fine di condividerle e favorire la competitività di questo settore cruciale per l’economia del nostro Paese. 

Emanuela Medi, Giornalista

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