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Rubrica di Emanuela Medi
 

Fauna selvatica: la nuova paura degli agricoltori

Fauna selvatica, sembrava scomparsa  e invece  è tornata a crescere: 2 milioni di cinghiali sono ormai il nemico più agguerrito, seguono i cervi,  i caprioli, c’è poi il lupo, storni e cornacchie e i corvidi  come , gazze e corvi.. insomma non c’è pace per gli agricoltori.

Ma andiamo ai numeri: secondo i dati Cia-agricoltori italiani  i cinghiali sono responsabili dell’80% dei danni  alle colture di cui si cibano, ma anche del protrarsi della peste suina in Sardegna ,nonché causa di incidenti stradali. Ci sono poi i cervi passati da70.000 a oltre 200.00 e caprioli che con le loro unghie scortecciano giovani piante e si cibano di erba medica, grano e orzo. Certo il lupo moltiplicatosi nelle Alpi e negli Appennini non è da meno: specie protetta perché in estinzione  è causa di molteplici danni in particolare per  gli allevatori che devono  installare recinzioni e ricoveri notturni a salvaguardia degli animali. Non c’è pace per gli agricoltori tra storni cornacchie avide di ciliegie, susine, frumento e girasole  tanto che la regione Puglia segnala un danno  agli oliveti tra il 30% e il 60%. Basta specie protette in via di estinzione dicono gli agricoltori che chiedono una modifica alla legge attuale

( fonte Agro notizie)

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