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Rubrica di Emanuela Medi
 

Hans Terzer, il mio Pinot Nero tra due anni

“Sarà il mercato a decidere del futuro del Pinot Nero: se comprarlo, se berlo, l’ultima parola spetta ovviamente al consumatore”. Non poteva essere meno incisivo Hans Terzer, il ” mago del vino bianco” , uno dei dieci winmakers più famosi d’ Italia, con una passione… il Pinot Nero.

“Certamente -dice Terzer- l’Alto Adige è il terroir ideale per questo vino di grande qualità. Abbiamo l’8% nella nostra superficie vitata ma vogliamo far di più. Per me diventerà presto il primo vino rosso dopo La Schiava che è il vitigno a bacca nera più diffuso dell’Alto Adige. Pochissime le zone in Italia che possono vantare un territorio e un clima ideale come il nostro: piccole particelle in Piemonte e in Lombardia, in particolar in Franciacorta. Il segreto del nostro Pinot Nero? -continua Terzer- sono due: il terreno calcareo e l’altezza. Tutti i vigneti sono collocati in collina ad un altitudine tra i 350-500m. Fattore che garantisce alle uve freschezza, quindi buona acidità e ventilazione proveniente per lo più dal Lago di Garda. Una giusta ventilazione è molto importante perché impedisce alle uve di produrre muffe, di lasciarle sempre pulite a contatto con il lungo irraggiamento solare, specie estivo. Ma c’è un terzo elemento -sottolinea con fermezza Terzer- che garantisce a queste uve un’alta qualità: la cura in vigna. In Alto Adige non esistono grandi proprietà ma la produzione è caratterizzata da piccoli appezzamenti che non superano l’ettaro. E’ tipico da noi che un’abitazione invece del giardino sia circondata da un vigneto. Questo vuol dire che la famiglia ha tempo e mette una grande passione nella cura dello stesso. Abbiamo per questo una mano d’opera esperta, attenta, sicura che io chiamo VIVA, perché ogni acino viene coccolato, come se fosse un fiore in un giardino. Questo di solito non avviene nelle grandi produzioni del Merlot o del Cabernet specie se coltivati su grandi estensioni. Molti dicono che è un uva capricciosa, instabile capace di dare grandi emozioni ma anche banalità ed è vero. Vi svelo un segreto, Il mio Pinot Nero, tra due anni, ma non vi dico il nome perché ancora non ho deciso!”.

Facile intuire da queste parole che il segreto possa risiedere nella maturità delle vigne, che tra due anni entreranno nella loro fase migliore.

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.