“I colori dello Champagne” è la quarta tappa di un viaggio visivo-sensoriale alla scoperta delle sensazione che può offrire uno Champagne…questa volta in abbinamento con l’arte. La proposta in un incontro organizzato recentemente a Milano dal Bureau du Champagne che ha voluto mettere a confronto alcune grandi opere e le bollicine attraverso un comune linguaggio.
Dopo olfatto, udito e tatto, la vista è stata la protagonista di una degustazione condotta da Pietro Palma, ambasciatore per l’Italia ,dello Champagne 2018 e da Arianna Piazza storica dell’arte. La degustazione si è basata sulla capacità evocativa dei colori delle opere d’arte in rapporto ai colori dello champagne: dall’oro antico, al giallo grigio o verde, al paglierino e rosa salmone.
Anche alcune parole usate per descrivere un’opera d’arte come” tessitura” e” sfumatura” sono risultate essere le stesse per una bollicina” : un modo, anche questo, diverso per descrivere il vino pardon , uno champagne. Dall’incontro è emerso che dei cinque sensi, la vista è quello maggiormente in grado di svelare i segreti racchiusi in un bicchiere: colore dal colore giallo-verde dello Chardonnay, alle tonalità più scure del Pinot Nero, ai rosa pallido e/o aranciati legati all’invecchiamento della bottiglia.
Che lo champagne sia sempre stato fonte di ispirazione lo testimoniano le tante opere dal Ritratto di donna del Pollaiolo, alle grandi vetrate della Cattedrale di Reims , alla zuppiera del grande servizio detto” dei fiori indiani-“ manifattura di Meissen: non a caso opere scelte per la rappresentazione visiva dei “ colori dello Champagne”