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Rubrica di Emanuela Medi
 

I padri della biodinamica: Steiner, Pfeiffer, Pdolinsky, Maria Thun, ideatori di una agricoltura alternativa

Non erano certo dei visionari ma scienziati, filosofi, pedagogisti, antropologi: univano nel loro sapere una visione del mondo e dell’uomo unica e unitaria nel rispetto della natura e delle sue leggi. Non si potrebbe capire la biodinamica se non fosse sufficientemente chiaro che la loro è una filosofia di vita più che di tecniche agricole.. e non è un caso che coloro che praticano l’agricoltura biodinamica sono persone un poco speciali.. si forse e per fortuna…

Ma facciamo un poco di storia: la biodinamica nasce nel 1924 come risposta di Rudolf Steiner, fondatore della medicina steineriana,  a quanti ( soprattutto agricoltori) erano preoccupati per l’uso massivo di prodotti chimici nella concimazione, delle nuove tecniche di selezione nonché da un uso troppo intensivo dell’agricoltura. L’agricoltura industriale che si sviluppa soprattutto in Italia dopo la seconda guerra mondiale fa uso  dei tre prodotti chimici: fertilizzanti, insetticidi, erbicidi. Pratiche che si traducono in un modo totalmente diverso di intendere un’azienda agricola, dove il terreno  viene lavorato più volte con potenti macchine agricole e come tale non più considerato un ecosistema con una netta preferenza per la monocoltura al posto della rotazione delle stesse : concetto della quantità che prevale  su quello della qualità. Inevitabili le conseguenze: prima fra tutte la distruzione del mondo rurale, il degrado del terreno agrario con forti ripercussioni geologiche e prodotti spesso privi di nutrienti di qualità.

Nasce l’agricoltura biologica che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti in natura,  escludendo l’utilizzo di sostanze chimiche. Attenzione agli animali che devono nutrirsi di erba e foraggio biologico, senza uso di ormoni. Corretto utilizzo delle risorse naturali presenti nell’azienda.

Nasce la biodinamica: BIO che si sviluppa secondo le leggi della natura- DINAMICA che tiene conto delle forze della natura che agiscono sulle sostanze (luce, raggi cosmici, ecc). La Biodinamica si fonda su questi due concetti:  in agricoltura i terreni vengono sviluppati fino ad ottenere uno stato ricco di Humus, ben strutturato, drenato e vitale. Rudolf Steiner, con l’assistenza di un altro grande scienziato del suolo, antroposofo Ehrenfried Pfeiffer, nel 1924 misero a punto una serie di preparati che potessero essere determinanti per lo sviluppo del terreno, consentendo alle piante di crescer in salute, secondo le leggi della Natura e in ultima analisi fornendo all’uomo  cibo, sano e vitale .  Tra i molti preparati che  hanno fatto discutere soprattutto la comunità scientifica vi è quello del corno-letame.

E’ questo un preparato a spruzzo che si elabora interrando per sei mesi un corno di vacca riempito di letame, quindi lo  si dissotterra e dopo averlo diluito con acqua, lo si irrora sul terreno. Partendo dal principio biodinamico che lo sviluppo ottimale delle pinte dipende dalla buona salute del terreno, questa pratica favorisce una migliore crescita e una maggiore resa delle colture, essendo  ricchissimo di microorganismi. Il numero 500 che segna il nome del preparato, indica la parcella sperimentale che lo contraddistingue ed è spesso utilizzato al posto del nome stesso.

Ma torniamo ai nostri padri della biodinamica: In contemporanea a quanto succedeva in Europa, in Australia Alex Podolinsky altro grande sostenitore della  filosofia steineriana, mise a  punto importanti tecniche agronomiche per favorire la struttura del terreno invece di distruggerla come avviene nella agricoltura convenzionale e anche , in parte, in quella biologica.

Forse questo articolo è molto restrittivo e semplicistico nel  descrivere  alcuni degli elementi della biodinamica, ma i trattati  spesso non premiano, piuttosto allontanano il lettore- specie del web- che cercano argomenti veloci e sintetici da leggere. Non me ne abbiano i cultori della biodinamica. Posso però dire che visitando numerose aziende che applicano questo tipo di agricoltura e di viticoltura ciò che mi ha colpito è l’aver constatato che la biodinamica non è solo un metodo agricolo basato su elementi rigorosamente scientifici ma, come anticipato, è una  filosofia di vita dove la pianta non è curata ma nutrita

Un ecosistema in cui l’uomo è uno degli elementi che compongono un’azienda considerata un organismo vivente. L’agricoltura, la vite è in sintonia con la natura, l’uomo e la terra .Il rispetto della natura e dei suoi ritmi portano ad abolire l’utilizzo di qualsiasi fertilizzanti minerali, sintetici, pesticidi e a gestire il terreno seguendo i cicli cosmici e lunari.

BREVI  BIOGRAFIE:

Rudolf Joseph Lorenz Steiner nasce a Murakiràly attuale Croazia nel 1861, filosofo, esoterista, pedagogista, artista, è stato il fondatore dell’antroposofia e di una particolare corrente pedagogica( la pedagogia Waldorf). E’ stato l’ispiratore dell’agricoltura biodinamica, di uno stile architetttonico e di uno pittorico. Si è occupato di filosofia , sociologia e musicologia.

Ehrenfried Pfeiffer:  nasce nel 1899 a Monaco di Baviera , in Germania. Scienziato tedesco, scienziato del suolo, sostenitore di Agricoltura Biodinamica, allievo di Rudolf Steiner. Le su opere gli valsero la laurea ad honorem in medicina) MD) presso la Hannemann Medical College and Hospital di Philadelphia, conseguita l’8 Giugno 1939.

Alex Podolinsky: Nasce in Germania nel 1925. Discendente da una vecchia famiglia Ucraino-Russa, il padre fu l’ultimo governatore delle province Baltiche. Dovette lasciare la Russia nel 1917, fu poi arruolato obbligatoriamente nell’esercito tedesco. Passò la sua infanzia in Inghilterra,Svizzera e Germania dove apprese lezioni dai più noti antroposofi di quel tempo .Quando Stalin cercò di rimpatriare gli ex aristocratici russi, decise di andare in Australia, lungamente  desiderata come la patria del “ Sole”.Fu primo flautista nell’orchestra universitaria.

Maria Thun: Inizia con il marito nel 1942 a coltivare il suo orto biodinamicamente; stesso orto, stessa rotazione colturale, stessa semente  con risultati diversi a seconda degli andamenti climatici. Condusse esperimenti finalizzati al calcolo dei giorni della semina favorevoli in relazione al modificarsi  delle fasi lunari. Il suo “ Calendario delle semine”, studiato  ogni anno con consigli e suggerimenti per il lavoro agricolo, è ormai un testo, tradotto in oltre venti lingue  e venduto in tutto il mondo.

Con la Biodinamica non siamo guaritori di malattie, bensì costruttori di salute”
Alex Podolinsky

 

Emanuela Medi, giornalista

Testo tratto da  lezione di Alessandro Dettori, vignaiolo in Sennori-Fondazione Italiana Sommelier

 

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