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Rubrica di Emanuela Medi

Non può essere un bicchiere qualsiasi perché il vino merita rispetto, attenzione, cura ma soprattutto deve  garantire di poter godere di tutte le sensazioni visive, olfattive e gustative del suo contenuto.

Vetro o cristallo? L’uno o l’altro senza preferenze , materiali definiti neutri in grado di rispettare la componete acida del vino. Meglio senza decorazioni e assolutamente trasparenti per valutare il colore e la limpidezza. Anche il peso e lo spessore hanno un perché: minimi soprattutto nella parte superiore per una corretta sensazione sulle labbra. Non dimentichiamo la maneggevolezza per questo motivo lo stelo è opportuno  sia fino e comodo, oltre che abbastanza alto. Tenere in mano il bicchiere da vino nella maniera corretta significa prenderlo per il piede e non per la pancia. Il rischio da evitare è quello di alterarne la temperatura con il calore della mano.

Ogni vino ha il proprio bicchiere di riferimento: cambia il vino e quindi cambiano le forme e le capacità adatte del bicchiere per consentire al contenuto di esaltare ogni sua peculiarità. Dunque, una volta scelto il calice giusto, si può passare al loro uso. I bicchieri non vanno mai riempiti oltre un terzo o poco più della loro capacità. E’ infatti nella parte vuota, che vanno a manifestarsi le componenti odorose del vino, quando questo viene agitato con movimenti rotatori. Testa in su quando riposti nell’armadio, testa in giù per l’asciugatura dopo essere stati lavati con acqua calda e sapone di Marsiglia assortamente inodore. E ora vediamoli i nostri bicchieri!

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