Una situazione di indubbia gravità che colpisce bar, ristoranti, esercizi commerciali e non è improbabile entrate contingentate- come in corso nelle città colpite da coronavirus- per i centri della grande distribuzione: ma ora una buona notizia. Il Governo ha consentito la consegna di cibo a domicilio anche dopo le ore 18, orario fissato di chiusura dalle disposizioni per contenere il covid-19.
La risposta del Governo chiarisce che il limite orario dalle 6.0 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. Soddisfatte FIE e ASSODELIVERY che avevano chiesto chiarezza sulle norme da seguire. L’attività quindi può proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio dando cosi la possibilità di fornire un servizio ai cittadini e di consentire a molte attività di ristorazione di continuare.
In proposito una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute e al Sindaco di Milano, è stata scritta dal Comitato Ristoranti Responsabili, in cui alla condivisa gravità del momento, si fanno presenti alcune difficoltà logistiche difficili da attuare in bar e ristoranti come il metro tra barista e cliente e la distanza tra i tavoli in locali già di per se piccoli..meglio chiudere dicono in molti ma per quanto tempo?
E già come dichiara la FIPE il 92% dei locali dichiara ripercussioni negative come la cancellazione di prenotazioni soprattutto giornaliere con una perdita di fatturato di oltre il 30% .Lo stesso settore alberghiero ha visto il blocco delle prenotazioni nel giro di pochi giorni con un fermo pressochè assoluto del turismo alberghiero. Incentivi e misure di sostegno : la cassa integrazione in deroga chiesta dalla Fipe e misure di continuità aziendale e riduzione della tassazione locale da parte di Confindustria-Alberghi .
Nello stato di emergenza l’Italia fa fronte con tante piccole ma importanti iniziative consegnando i generi alimentari a domicilio, medicinali, organizzando momenti di incontro e letture via streaming. . e molto altro..L’Italia c’è e non voglio dimenticare le Parrocchie che si stanno prodigando per un’assistenza fattiva e silenziosa come silenziose sono le Messe celebrate con l’aiuto dei gesti, perché la solidarietà non ha bisogno di parole
Emanuela Medi, giornalista