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Rubrica di Emanuela Medi
 

Il Packaging “tricolore” fa crescere le vendite: +0.7%

Gli Italiani hanno riscoperto il tricolore? A fare da richiamo sui prodotti alimentari   il packaging con  i colori verde, bianco, rosso e il claim “100% italiano”: da una ricerca dell’Osservatorio Immagino è infatti emerso come l’etichetta che evidenzi l’origine italiana aumenti le vendite (+0,7% in presenza del Tricolore e +3,5% con il claim “100% italiano)”, a sottolineare  come questo fenomeno interessi un  giro d’affari che ha superato i 7 miliardi di euro. I consumatori non sono rimasti insensibili ,nell’attuale emergenza , alla richiesta  del mondo produttivo di sostenere il made in Italy: l’italianità dei prodotti  nella grande distribuzione, copre infatti il 25,2% delle referenze a scaffale e incide per il 24,4% sul fatturato del largo consumo.

Ma non è tutto, perché la presenza della bandiera italiana sulle confezioni rappresenta un segmento che interessa il 14,5% del giro d’affari dei prodotti nostrani e il 15% di share sulle vendite a valore.   Oltre all’importanza del tricolore sul packaging, grande risalto è dato al claim “100% italiano” che, sempre secondo la ricerca dell’Osservatorio Immagino, ha registrato una crescita del +0,4% dell’offerta e del +3,5% nel giro d’affari su base annua. Performance estremamente positive anche per i marchi Doc/Docg che coprono il 2% del fatturato del made in Italy alimentare, mettendo a segno un aumento del 3,4% rispetto al 2018. E ancora, il trend delle etichette Dop si è mantenuto stabile con un aumento dell’1,8%. Ma non è tutto, perché secondo un’indagine della Coldiretti, sempre basata sui dati dell’Osservatorio Immagino, due terzi degli italiani sarebbero disposti a pagare almeno il 20% in più rispetto al prezzo di partenza pur di garantirsi l’italianità del prodotto che devono consumare a tavola.

La rilevanza del made in Italy è  condivisa anche da Ercole Vagnozzi, professore di Business Intelligence & Customer Relationship Management presso l’Università “Alma Mater” di Bologna: “Non esiste più una vendita di prodotti, ma la vendita di un servizio in cui il prodotto rappresenta parte del preacquisto e post acquisto. Pertanto,- sottolinea il il Prof Vagnozzi- la presenza della bandiera sulle confezioni ne è l’emblema essenziale perché agevola gli scambi commerciali e rappresenta il biglietto da visita primaria per l’export. La comunità virtuale del mangiare italiano nel mondo è in continua crescita, e lo sarà anche nel post crisi

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