E’ una bella storia, avvincente , che ancora pochi conoscono, con un finale felice e tutto italiano! Leggo un articolo su Corriere della Sera e non posso che rimanere stupita: ma come il tè nero del Verbano conquista il Gold Award nella più importante competizione mondiale del tè nero il “ 2019 International Black Tea Tasting Competition” riservata ai soli produttori. Leggo il nome di Marco Bertona Direttore dell’Associazione AssoTè Infusi cui corrisponde un cellulare e chiamo.”
Sono Marco Bertona..” Un torrente di passione ,professionalità, curiosità, viaggi, conoscenze , ricerca tanto da essere nominato Delegato Italiano presso il Gruppo Intergovernativo sul Tè della FAO. “ Il territorio del Verbano-dice- è la zona più vocata in Europa per la coltivazione del tè, complice un microclima che fa della sponda piemontese del Lago Maggiore la preferita da vivaisti e floricoltori .Non è un caso che ville e casali si affacciano su questa parte del lago impreziositi da fiori e piante esotiche tra cui quella del tè già conosciuta e coltivata nell’800 come pianta ornamentale.”
Nasce tre anni fa nel parco nazionale della Val Grande il progetto assieme al vivaista Paolo Zacchera : vengono piantate 20.000 piantine di camellia sinensis , l’unico arbusto da cui derivano le 6 varietà di tè esistenti a mondo ( bianco, nero, verde, rosso, giallo e blu-verde)facendo della piantagione di tè del Verbano la più grande d’Europa, seconda solo a quella delle isole Azzorre. “ In realtà- sottolinea Marco Bertona- in base alla lavorazione delle foglie abbiamo orientato la nostra ricerca e quindi la coltivazione non certamente industriale, di tre tè: nero, bianco e verde., tutte lavorate a mano secondo le procedure della tradizione cinese.
Dopo tre anni il primo raccolto a Maggio di tè nero. Ma vorrei fare un passo indietro : a ottobre del 2019 mando delle foglie di tè nero alla più importante competizione internazionale di tè nero che si svolge in Cina cui partecipano produttori di tè del mondo : Cina appunto, Corea, Taiwan, Nepal, Vietnam, Malesia, Turchia e altri ,con 104 tè da giudicare, per la maggior parte cinesi. Inaspettatamente supero il primo test e posso partecipare con il mio tè italiano.
Una giornata intensa ed estenuante di assaggi, test, analisi, decine di schede fino alla cena di gran gala durante la quale era proclamato il vincitore. Mi dicono che avevo vinto il Gold Award, il premio più importante. Era il mio tè!: il tè nero del Verbano. Salgo al terzo piano( snobbo il primo dove si svolgeva la cena), mi prendo tutti gli applausi, orgoglioso di aver creato una eccellenza Made in Italy in grado di creare mercato”
E ora alcune note tecniche
”Il tè- come il vino- precisa il massimo esperto italiano di tè-è frutto di una lunga lavorazione per consentire di ottenere la migliore espressione di sapori e profumi. I due processi più importanti sono la fermentazione e l’ossidazione (da qui la suddivisione in te fermentati, ossidati e il te verde che non appartiene a nessuna delle due categorie). L’ossidazione che altro non è che una reazione chimica è massima nel tè nero , minore nel bianco, assente nel verde.
A questo proposito AssoTè ha sviluppato un proprio metodo di classificazione delle varie famiglie di tè che è quello di chiamare i tè completamente ossidati provenienti da Cina e Taiwan, come i Tè Rossi, seguiti dal nome del paese di origine. Per cui avremo Tè Rossi Cinesi, Tè Rossi Taiwanesi. T .Mentre sempre per i tè completamente ossidati ma provenienti da altri paesi, si indicano Tè Neri quindi Tè Neri Indiani, Tè Neri Nepalesi e così via. Invece secondo il metodo cinese la colorazione che le foglie assumono dopo il trattamento determina una classificazione in 6 macro famiglie.
Alla domanda se il tè apporta benefici alla salute, rispondo ricordando che questi svolgono l’azione nutraceutica nei prodotti freschi molto costosi e rintracciabili solo nei paesi produttori. I tè che si trovano in commercio sono tutti essiccati, ( in sostanza l’ultimo processo per rendere commerciabile il prodotto) con di due/tre anni dalla raccolta quindi con funzioni” salutistiche” meno evidenti in particolare il tè verde. Tuttavia- prosegue il professore- i tè sono ricchi di polifenoli (come il vino) potenti antiossidanti importanti per combattere i radicali liberi la cui azione di danno cellulare si ripercuote sull’apparato cardiocircolatorio e metabolico.
Il tè inoltre è ricco di teina o caffeina alcaloide con funzione stimolante sul sistema nervoso centrale, catechine, teobromina tutti composti con diverse proprietà… in equilibrio con la L-teanina un amminoacido la cui funzione esercitata sul sistema nervoso centrale, è rilassante. I due effetti, tonico il primo, rilassante il secondo si compensano a vicenda rendendo il tè un prodotto di grande equilibrio”
Ancora, e incalzo Marco Bertona “Non ha colesterolo, tanto meno grassi, supporta il controllo dell’ipertensione e ha attività antitumorale . In realtà questa attività non è esplicata dal tè nel suo insieme ma da una molecola la Egcg epigallocatechina gallato una catechina il cui ruolo è accertato da molti studi scientifici.” E il tè bianco, chiedo ”Dopo il tè nero la nostra attenzione è per il tè bianco più ricco di alcune attività benefiche rispetto il nero che produrremo e che inizieremo a raccogliere già da questa settimana, tempo permettendo disponibile in pochissima quantità online. E, nel mercato europeo saremo i primi mettere in etichetta il periodo del raccolto, a tutela del consumatore”
Emanuela Medi, giornalista
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