a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
 

Il tè nero da primato. Aspettando il bianco…

E’ una bella storia, avvincente ,  che ancora pochi conoscono, con un finale felice e  tutto italiano! Leggo un articolo su Corriere della Sera  e non posso che rimanere stupita: ma come il tè nero del Verbano  conquista il Gold Award nella più importante competizione mondiale del tè nero  il “ 2019 International Black Tea Tasting Competition” riservata ai soli produttori. Leggo il nome di Marco Bertona Direttore dell’Associazione AssoTè Infusi cui corrisponde un cellulare e chiamo.”

Sono Marco Bertona..” Un torrente di passione ,professionalità, curiosità, viaggi, conoscenze , ricerca  tanto da essere nominato Delegato Italiano presso il Gruppo Intergovernativo sul Tè della FAO. “ Il territorio del Verbano-dice- è la zona più vocata in Europa per la coltivazione del tè, complice un microclima che fa della sponda piemontese del Lago Maggiore la  preferita da vivaisti e floricoltori .Non è un caso che ville e casali si affacciano su questa parte del lago impreziositi da  fiori e  piante esotiche tra cui  quella del tè già conosciuta e coltivata nell’800 come pianta ornamentale.”

Nasce tre anni fa nel parco nazionale della Val Grande il progetto assieme al vivaista Paolo Zacchera : vengono piantate 20.000 piantine di camellia  sinensis , l’unico arbusto da cui derivano le 6 varietà di tè esistenti a mondo ( bianco, nero, verde, rosso, giallo e blu-verde)facendo della piantagione di tè del Verbano la più grande d’Europa, seconda solo a quella delle isole Azzorre. “ In realtà- sottolinea Marco Bertona- in base alla lavorazione delle foglie abbiamo orientato la nostra ricerca e quindi la coltivazione non certamente industriale, di tre tè: nero, bianco e verde., tutte lavorate a mano secondo le procedure della tradizione cinese.

Dopo tre anni il primo raccolto a Maggio di tè nero. Ma vorrei fare un passo indietro : a ottobre del 2019 mando delle foglie di tè nero alla più importante competizione internazionale di tè nero che si svolge in Cina cui partecipano produttori di tè del mondo : Cina appunto, Corea, Taiwan, Nepal, Vietnam, Malesia, Turchia  e altri ,con 104 tè da giudicare, per la maggior parte cinesi. Inaspettatamente supero il primo test e posso partecipare con il mio tè italiano.

Una giornata intensa ed estenuante di assaggi, test, analisi, decine di schede fino alla cena di gran gala durante la quale era proclamato il vincitore. Mi dicono che avevo vinto il Gold Award, il premio più importante.  Era il mio tè!: il tè nero del Verbano. Salgo al terzo piano( snobbo il primo dove si svolgeva la cena), mi prendo tutti gli applausi, orgoglioso di aver creato  una eccellenza Made in Italy in grado di creare mercato”

 E ora alcune note tecniche

”Il tè- come il vino- precisa il massimo esperto italiano di tè-è frutto di una lunga lavorazione per consentire di ottenere la migliore espressione di sapori e profumi. I due processi più importanti sono la fermentazione e l’ossidazione (da qui la suddivisione in te fermentati, ossidati e il te verde che non appartiene a nessuna delle due categorie).  L’ossidazione che altro non è che una reazione chimica è massima nel tè nero , minore nel bianco, assente nel verde.

A questo proposito AssoTè ha sviluppato un proprio metodo di classificazione delle varie famiglie di tè che è quello di chiamare i tè completamente ossidati provenienti da Cina e Taiwan, come i Tè Rossi, seguiti dal nome del paese di origine. Per cui avremo Tè Rossi Cinesi, Tè Rossi Taiwanesi. T .Mentre sempre per i tè completamente ossidati ma provenienti da altri paesi, si indicano Tè Neri   quindi Tè Neri Indiani, Tè Neri Nepalesi e così via. Invece  secondo il metodo cinese la colorazione  che le foglie assumono dopo il trattamento determina una classificazione in 6 macro famiglie.

Alla domanda se il tè apporta benefici alla salute, rispondo ricordando che questi svolgono l’azione nutraceutica nei prodotti freschi molto costosi e rintracciabili solo nei paesi produttori. I tè che si trovano in commercio sono tutti essiccati, ( in sostanza l’ultimo processo per rendere commerciabile il prodotto) con di due/tre anni dalla raccolta quindi con funzioni” salutistiche” meno evidenti in particolare il tè verde. Tuttavia- prosegue il  professore- i tè  sono ricchi di polifenoli (come il vino) potenti antiossidanti importanti per  combattere i radicali liberi  la cui azione di danno cellulare si ripercuote sull’apparato cardiocircolatorio e metabolico.

Il tè inoltre è ricco di teina o caffeina alcaloide con funzione stimolante sul sistema nervoso centrale, catechine,  teobromina tutti composti con diverse proprietà in equilibrio con la L-teanina  un amminoacido la cui funzione esercitata sul sistema nervoso centrale, è rilassante. I due effetti, tonico il primo, rilassante il secondo si compensano a vicenda rendendo il tè un prodotto di grande equilibrio”

Ancora, e incalzo Marco Bertona “Non ha colesterolo,  tanto meno grassi, supporta il controllo dell’ipertensione e ha attività  antitumorale . In realtà questa attività non è esplicata dal tè nel suo insieme  ma  da una molecola la  Egcg   epigallocatechina gallato una catechina il cui ruolo è accertato da molti studi scientifici.”  E il tè bianco, chiedo ”Dopo il tè nero la nostra attenzione è per il tè bianco  più ricco di alcune attività benefiche rispetto il nero  che produrremo e che inizieremo a raccogliere già da questa settimana, tempo permettendo disponibile in pochissima quantità online. E,  nel mercato europeo   saremo i primi mettere in etichetta il periodo del raccolto, a tutela del consumatore

Emanuela Medi, giornalista

Tutte le immagini sono di proprietà di: https://www.assoteinfusi.it/

Tag degli articoli
Condividi sui social network
Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.