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Rubrica di Emanuela Medi
 

Il vero valore del vino: la qualità vince sul prezzo

Dal 1983 ai nostri giorni la popolazione italiana che consuma vino è rimasta sempre al di sopra del 50%, si è invece ridotta la quota dei grandi consumatori (persone che bevono oltre mezzo litro al giorno). I due andamenti, letti in parallelo, indicano che i consumatori di vino in Italia sono da sempre un popolo e il vino un  bene di tutti e per tutti, da consumare con maturità e attenzione alla qualità oltre ad essere considerato parte integrante della buona dieta italiana.

In crescita i grandi interpreti del modello della neo-sobrietà, tra questi i milleans pronti a puntare sul vino di qualità, interprete di un consumo virtuoso, rispetto a quello del consumo di alcol intenso ,elevato e concentrato dei coetanei del Nord Europa.

Ma a guidare il criterio di scelta di acquisto di un vino è la sua qualità piuttosto che il prezzo: il 93,2% degli italiani segue questo criterio, il 52,3% lo fa sempre con un gradiente che va dal Nord-Ovest,al Nord-Est, Centro  per  attestarsi con 49,4% al Sud

Segue questo criterio  il 54,7% dei laureati, il 51,8% dei diplomati e il 49,1% dei possessori di licenza meda.

Il 32,6% di chi ha un reddito basso, il 49,5% dei redditi medio-bassi, il 60,9% di quelli medi e il 65,8% di quelli medio-alti.

Quindi il vero driver nella scelta del vino quotidiano è la qualità, concetto e requisito che si è andato affermando  in parallelo con quello di un grande valore collettivo. il vino ha una grande reputazione sociale che lo rende, per tanti italiani, un elemento imprescindibile in momenti significativi come feste e celebrazioni. La festa merita anzi chiede un vino di qualità.

Ma cosa conta di più nell’acquisto di un vino?

Che sia italiano: l’italianità (91,2%) è per i consumatori di tutto il mondo e per tutti i cibi garanzia di qualità e per i vini locali indicatori di specificità del territorio e di marchio.

Che sia un vino certificato: di denominazione di origine protetta ( DOP) o Indicazione geografica territoriale( IGT), con evidente richiamo tra vino, territorio e marchi. Il vino è qualità se viene da determinati territori riconosciuti tali anche per valorizzazione ambientale e  stimate  presenze umane. Emerge così il vero rapporto tra produzione vinicola, territorio con la sua storia presente e passata e l’uomo.

 

Che sia del marchio giusto : il marchio è l’elemento che più determina la scelta, rivelando così la potenza commerciale di alcuni marchi di settore.

Emanuela Medi, giornalista

Fonte CENSIS:  Il valore economico e sociale del vino e dei suoi protagonisti

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