E’ momento dei trend o meglio, delle previsioni : a iniziare l’agenzia inglese Wine Intelligence che ha illustrato cinque possibili scenari per il 2019.
Il primo scenario: nei mercati più sviluppati del mondo continuerà a diminuire il consumo di alcol a causa di un più attento stile di vita e di comportamenti alimentari legati alla. La seconda previsione, più specificamente legata al vino, non è proprio incoraggiante per l’Italia: secondo Wine Intelligence, i livelli di conoscenza legati al vino, e sull’origine, diminuiranno perché se da una parte c’è una fascia di consumatori, in tutto il mondo per cui il vino rappresenta qualcosa di importante e che merita conoscere e approfondire, dall’altra c’è una larghissima parte di persone che demandano allo smartphone la conoscenza di un vino senza farsi carico di avere un importante bagaglio di conoscenze.
Altra previsione per il 2019, riguarda quella che, per ora, è una piccolissima nicchia del mercato, quella dei vini vegani che, invece, inizieranno ad avere un ruolo importante, legato a uno stile di vita e di alimentazione sempre più diffuso esente da carne e derivati. Ancora, si afferma l’importanza degli investimenti : chi supporterà i propri marchi con strategie ed investimenti importanti, avrà vita più facile a discapito di chi non lo farà. Da qui il valore del “ brand “che valuta anche la rappresentazione dei territori con un messaggio in positivo.
Packaging ed etichette conteranno sempre di più. Infine, una previsione decisamente curiosa: il 2019 sarà l’anno in cui un grande produttore mondiale lancerà un vino alla cannabis,sostanza legalizzata in molti Paesi, anche a scopo ricreativo e non solo terapeutico. Un nuovo potenziale competitor del business del vino?
Fonte: Winenews