In fondo c’era da aspettarselo , poche le persone ai tavoli all’ora di pranzo. Ristoranti semi deserti , trattorie con menù scritti su lavagnetta a prezzi più che invitanti, eppure ho fatto un giro in alcuni quartieri di Roma e mi sono emozionata, si perché era tutto un lavare, pulire, vetrine, pavimenti, tavoli che si postavano con il gestore che misurava le distanze per dare l’ultimo tocco dopo la sanificazione che in molti locali era avvenuta il sabato. Una gran voglia di ricominciare e non importa se con due-tre avventori, per un inizio scontato in ribasso.
Certo tante le saracinesche chiuse: dispiace per un settore attorno a cui gira più di un terzo del Pil italiano ( dai dati FIPE la crisi ai pubblici esercizi è costata 34 miliardi), per uno stile di vita insito nel nostro DNA , vincente all’estero, diciamolo anche invidiato dai tanti stranieri che in una bella piazza o strada o vicolo mangiano attorniati da arte, storia e cultura.
E poi i grandi mercati coperti come quello di Piazza Alessandria famoso , anche qui poche persone timorose ma rispettose delle strisce che segnalavano le entrate e le uscite e la distanza dai banconi. Il commento era unanime : prezzi aumentati anche se qualche pera , pesca, cespo di insalata cadeva in più nelle borse.. dei più anziani.
Un atto gentile perché no. I più indaffarati? I parrucchieri e non solo per il taglio dei capelli, forse non perfetto tra maschere e mascherine ma a far indossare camici monouso, guanti, , sovrascarpe inventate con buste di plastica, percorsi in entrata e uscita.. lei al lavabo, l’altra al taglio e non più di due a ora..
Ecco arriviamo a alle norme di sicurezza disposte da decine di esperti in tutto tranne che nella gestione razionale di un sistema inceppato e non solo dal lockdawn. Non hanno brillato le istituzioni cedendo alla fine solo sul distanziamento e igiene da mascherine. Meglio molto meglio la FIPE che ha portata a casa il 18 Maggio e regole facilmente applicabili da chi può e ha voglia di aprire e speriamo siano presto in tanti.
Emanuela Medi, giornalista