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Rubrica di Emanuela Medi
 

Intrecci: la Scuola di Alta Formazione di Sala firmata famiglia Cotarella.

Non ha ancora un anno, ma  ha già compiuto un percorso importane la Scuola di Alta formazione di Sala   creata da Dominga, Marta e Camilla Cotarella. L’idea è stata di Dominga responsabile marketing del gruppo, dice a vinosano   Enrica Cotarella incontrata alla finalissima di Emergente Sala, svoltasi recentemente a Roma.

Dominga convinta che nella ristorazione molto doveva  cambiare e in meglio a partire dall’accoglienza in sala , ci ha fatto partecipe di un progetto, unico nel nostro paese, per rendere  i tanti momenti della ristorazione , un’ esperienza importante non solo perché – si mangia bene–   ma anche perché in quella sala c’è professionalità, esperienza, confort, piacevolezza della mise en place : insomma tutto quello che può rendere anche emotivo quel  momento con il desiderio di tornare”.

Facile? Affatto” Bisognava- dice Enrica- andare fino in fondo in quanto la credibilità nasce dalla professionalità .Il primo  step è stato  un  giro di orientamento tra le scuole anche alberghiere  e i   ristoranti importanti italiani ma anche stranieri per una valutazione dello stato dell’arte e di quello che potevamo migliorare. Ci siamo avvalse della competenza di professionisti del settore come Matteo Zappile del Pagliaccio di Roma e dell’associazione Noi di sala ma anche di ricercatori, economisti, enologi e della collaborazione di numerose Università per creare una Scuola di Alta Formazione  . Obiettivi tanti, ma soprattutto creare finalmente professionisti della accoglienza in sala e alberghiera a partire dalla formazione del cameriere, figura scialba e bistrattata ma che invece è centrale per  far  sentire l’ospite attore del ristorante che ha scelto . Nasce così- prosegue Enrica- il format: una scuola sullo stile dei campus anglosassoni dove la didattica in aula si abbina alla pratica e all’avviamento professionale in un contesto curato dove vi sono gli spazi per la formazione, lo studio,  mensa, foresteria,, alloggio per gli allievi. Insomma un lavoro complesso come è quello dell’accoglienza, che richiede molte competenze   dove deve emergere classe, conoscenza, concentrazione, personalità e calore umano”.

Un anno per affrontare le tante materie, alcune più specialistiche come enologia, economia, gestione  delle prenotazioni,  , del magazzino insomma tutte le attività correlate alle attività ristorative. Indispensabile la conoscenza di almeno due lingue francese e inglese. Poi ancora corsi di psicologia, postura, dizione, psicologia. Sono previsti stage in strutture in Italia e all’estero. “ Saper servire alla perfezione una portata e un vino non  sono sufficienti- sottolinea  Enrica Cotarella- bisogna conoscere  la lista dei vini e dei distillati districarsi in  situazioni difficili, esser veloci e puntuali nel servizio, saper  condividere con il cliente quello che ha preparato lo chef superando  così quel terribile e  spesso imbarazzante gap tra la sala e la cucina.”

 Selezione quindi: il prossimo appuntamento di “Emergente sala” è  al Merano Wine Festival  con due giornate di prove (8-9 novembre) per selezionare il miglior emergente di sala del Nord Italia. Gran Finale durante la Cena di Gala con la premiazione del primo classificato.

 

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