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Rubrica di Emanuela Medi
 

#iorestoacasa: Il vino, un viaggio virtuale per l’Italia

“Potrebbe essere un’occasione unica per conoscere l’Italia del vino – afferma Luigi Moio Vicepresidente OIV – bere una bottiglia piemontese, toscana, campana, siciliana, e così via di tutte le nostre belle regioni italiane,  in questi giorni di crisi , offre l’opportunità di fare un viaggio virtuale per sapere qualcosa di più del territorio da cui proviene quel vino,  le caratteristiche pedoclimatiche e geografiche, l’azienda, il lavoro in vigna e in cantina. 

quanto vino bere a casaTutti elementi – continua il professore – che si trovano in un vino tali da differenziarlo da un altro prodotto: questa è la nostra grande ricchezza, la biodiversità data dalla grande varietà dei vitigni autoctoni di cui il nostro paese è un unicum e dalla straordinaria variabilità pedoclimatica della nostra meravigliosa penisola. E poi se il vino, la cui storia è da sempre legata all’uomo, è convivialità, benessere fisico e psichico perché negarlo?

Assolutamente, ma non c’è il rischio, stando molto più in casa, di andare oltre al tanto raccomandato consumo consapevole, chiedo”.
Andiamo per ordine dice Luigi Moio: l’OMS (organizzazione mondiale  della Sanità) in accordo con altre organizzazioni internazionali indica in 2/3 bicchieri standard la dose giornaliera consigliata per l’uomo e 1/2 bicchieri standard per la donna.

Per bicchiere standard si intendono 125 ml di vino la cui gradazione sia di 12 gradi di alcol pari a un consumo giornaliero di 250/375 ml di vino che non superi i 12 gradi: in pratica mezza bottiglia da 750 ml per l’uomo. Una indicazione importante quella data dall’OMS visto che il vino è costituito per l’85% di acqua con una presenza di alcol decisamente inferiore al superalcolico.

La singolarità del vino rispetto a tutte le altre bevande alcoliche è che è monoingrediente, per farlo serve solo un grappolo d’uva che già racchiude al suo interno tutti i componenti necessari. Tuttavia tra i suoi componenti naturali il vino contiene l’alcol che ovviamente fornisce un contributo fondamentale ad allentare i freni inibitori ed a dare gioia agli uomini, ma bisogna ricordare che è anche tossico, soprattutto se assunto in dosi elevate, dice il professore.

Quindi attenzione: sorseggiare il vino è prima di tutto cultura, storia, gioia, convivialità, amore, approfittiamone stando più a casa facendone partecipe i più giovani, ma è anche un formidabile strumento di educazione alla responsabilità e ad un consumo consapevole, soprattutto per loro! ”

Emanuela Medi, giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.