“Potrebbe essere un’occasione unica per conoscere l’Italia del vino – afferma Luigi Moio Vicepresidente OIV – bere una bottiglia piemontese, toscana, campana, siciliana, e così via di tutte le nostre belle regioni italiane, in questi giorni di crisi , offre l’opportunità di fare un viaggio virtuale per sapere qualcosa di più del territorio da cui proviene quel vino, le caratteristiche pedoclimatiche e geografiche, l’azienda, il lavoro in vigna e in cantina.
Tutti elementi – continua il professore – che si trovano in un vino tali da differenziarlo da un altro prodotto: questa è la nostra grande ricchezza, la biodiversità data dalla grande varietà dei vitigni autoctoni di cui il nostro paese è un unicum e dalla straordinaria variabilità pedoclimatica della nostra meravigliosa penisola. E poi se il vino, la cui storia è da sempre legata all’uomo, è convivialità, benessere fisico e psichico perché negarlo?
”Assolutamente, ma non c’è il rischio, stando molto più in casa, di andare oltre al tanto raccomandato consumo consapevole, chiedo”.
Andiamo per ordine dice Luigi Moio: l’OMS (organizzazione mondiale della Sanità) in accordo con altre organizzazioni internazionali indica in 2/3 bicchieri standard la dose giornaliera consigliata per l’uomo e 1/2 bicchieri standard per la donna.
Per bicchiere standard si intendono 125 ml di vino la cui gradazione sia di 12 gradi di alcol pari a un consumo giornaliero di 250/375 ml di vino che non superi i 12 gradi: in pratica mezza bottiglia da 750 ml per l’uomo. Una indicazione importante quella data dall’OMS visto che il vino è costituito per l’85% di acqua con una presenza di alcol decisamente inferiore al superalcolico.
La singolarità del vino rispetto a tutte le altre bevande alcoliche è che è monoingrediente, per farlo serve solo un grappolo d’uva che già racchiude al suo interno tutti i componenti necessari. Tuttavia tra i suoi componenti naturali il vino contiene l’alcol che ovviamente fornisce un contributo fondamentale ad allentare i freni inibitori ed a dare gioia agli uomini, ma bisogna ricordare che è anche tossico, soprattutto se assunto in dosi elevate, dice il professore.
Quindi attenzione: sorseggiare il vino è prima di tutto cultura, storia, gioia, convivialità, amore, approfittiamone stando più a casa facendone partecipe i più giovani, ma è anche un formidabile strumento di educazione alla responsabilità e ad un consumo consapevole, soprattutto per loro! ”
Emanuela Medi, giornalista