Alla fine è arrivata l’attesissima decisione dell’Organizzazione del commercio : gli Usa potranno imporre dazi all’Unione Europea per un valore di 7,5 miliardi di dollari con un aumento delle tariffe alle importazioni fino al 100% del valore attuale e per il nostro paese si prospetta una stangata di 1 miliardo di euro che potrebbe colpire non solo l’agroalimentare, ma anche la moda, le moto , i metalli da costruzione . Una guerra USA-UE per la questione Boeing Airbus- che la Wto ha ritenuto entrambi colpevoli di aver aiutato illegalmente le rispettive industrie aereonautiche. Querelle in cui l’Italia non ha alcuna responsabilità visto che il progetto è Franco-Tedesco al quale si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna .
Ma torniamo alle cifre, meglio ai dazi. Secondo un’analisi Coldiretti i primi a farne le spese sono i formaggi , per Parmigiano Reggiano e Grana Padano è il secondo mercato dopo la Germania. Con una tassa che passerebbe ai 2,15 dollari ai 15 dollari il kg l’aumento del prezzo al consumo arriva fino a 60 dollari al Kg con inevitabile crollo dei consumi stimato stimato fino all’80% del totale e la necessità di allocare migliaia di pezzi altrove.! Certo non possiamo tacere la pressione della lobby casearia americana vista la crescita esponenziale dell’export dei formaggi in Usa. Non solo formaggi ma anche la mozzarella di Bufala Campana Dop- prosegue l’analisi Coldiretti-, per l’olio extra vergine d’oliva il cui prezzo negli States salirebbe da12,38 euro il litro a 24,22 e poi ancora la pasta e il vino: il Prosecco, il vino più esportato al’estero che nel primo semestre 2019 ha visto l’America il principale mercato potrebbe arrivare dagli attuali 10-15 euro a bottiglia a 20-20 euro. La lista è lunga , le apprensioni tante se solo si considera- come ricorda in una nota Cia-agricoltori- che ogni 10 prodotti agroalimentari Made in Italy venduti nel mondo, uno finisce sulle tavole americane. Si spera nelle ottime relazioni che il premier Conte ha saputo costruire con il Presidente Trump e si spera nella buona stella.
Emanuela Medi