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Rubrica di Emanuela Medi
 

La filiera agroalimentare non deve fermarsi: permessi di lavoro stagionale al 31 dicembre

L’ha definita FILIERA DELLA VITA, Teresa Bellanova Ministro delle  Politiche Agricole  il lavoro di imprese , coltivatori, distributori, associazioni che hanno garantito la filiera alimentare nel momento di crisi profonda del nostro paese causa il codivid-19 .Tema centrale  del discorso tenuto al Parlamento giovedì 16 le misure da adottare per rilanciare il comparto agroalimentare in particolare agricolo: una priorità che deve accomunare le politiche dei paesi della comunità europea.

agricoltura-braccianti-regolarizzare-bellanovaNello specifico Teresa Bellanova ha detto” Le associazioni ci parlano di una carenza di manodopera stagionale tra le 270 e le 350mila unità. Sappiamo che migliaia di lavoratori stranieri, soprattutto dell’est, finora occupati nelle nostre campagne come stagionali, hanno fatto rientro nei loro Paesi .Nel nostro settore agricolo- ha specificato il ministro -trovano occupazione oltre 346 mila lavoratrici e lavoratori di ben 155 Paesi diversi che, con oltre 30 milioni di giornate lavorative ,rappresentano il 26,2% del totale del lavoro necessario per le nostre campagne.

Una buona metà di costoro rappresentano una realtà ben integrata. Allo stesso tempo molti lavoratori invisibili, i cosiddetti irregolari-circa 600 mila- sono sottopagati e sfruttati, alla mercè di quella criminalità che chiamiamo caporalato  Per me mafia . Di costoro se ne deva fare carico lo stato e non la mafia”  Per sopperire alla carenza di manodopera e lavoro stagionale il Ministro ha assicurato la proroga dei permessi di lavoro stagionale  fino al 31 dicembre oltre a numerose iniziative a sostegno del comparto.

Che qualcosa di buono abbia portato la pandemia questo può riguardare la rinnovata attenzione della centralità dell’agricoltura, visto che a far arrivare cibo sulle nostre tavole è la gente che lavora nei campi. In attesa che si attualizzino le proposte i Teresa Bellanova, ricordiamo che a muoversi sono state le associazioni con progetti come Jobincountry della Coldiretti e AgriJob della Confagricoltura , piattaforme autorizzate dal Ministero del Lavoro per venire incontro alle tante richieste di lavoro nei campi.

Senza distinzione di età, professione, titolo di studio, maschi e femmine, in una settimana nella fase sperimentale al portale della Coldiretti sono  state effettuate 1.500 offerte di lavoro ad Agrijob punto di incontro tra aziende e cittadini sono arrivate centinaia di richieste di lavoro. E che il fenomeno sia diffuso in gran parte dei paesi europei lo dimostra la Francia con il programma” Mobilisons-nous pour sécuriser non assiettes” che ha raccolto l’adesione di ben 207.000 candidati. Non è da meno la Germania che dopo aver chiuso le frontiere , ha autorizzato il rientro di 80mila lavoratori stagionali. E se nel programma del Ministro delle politiche agricole come affermato” nessun agricoltore, allevatore, pescatore dovrà rimanere senza lavoro” al momento non c’è molto spazio per il settore vitivinicolo, motore trainante dell’export  e dell’imprenditoria del Made in Italy.

Emanuela Medi, giornalista