La ristorazione non arretra forte di un comparto compatto e solidale nel chiedere la riapertura subito. Si allunga ogni giorno l’elenco delle associazioni , federazioni, enti a fianco della Fipe- Confcommercio. che ha rilanciato le richieste al governo attraverso un FLASH MOB il 28 di aprile data in cui in 21 città italiane in segno di protesta i ristoranti avranno acceso le luci in rappresentanza dei loro colleghi di tutt’Italia.
“Questa – sottolinea il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani – è una iniziativa che accompagna l’attività istituzionale della Federazione nel rappresentare i danni, i bisogni, le aspettative e le drammatiche prospettive di un settore tra i più danneggiati, visto che è stato il primo costretto a chiudere e sarà l’ultimo (purtroppo) a riaprire. La Ristorazione italiana – prosegue Stoppani – rischia altissimi tassi di mortalità, la dispersione di professionalità faticosamente costruite, nuove infiltrazioni malavitose, e va aiutata con urgenti interventi che prevedano indennizzi a fondo perduto per chi è stato obbligato a chiudere o ha subito forti cali di fatturato, con congrue moratorie fiscali, procedure di accesso semplici e veloci, interventi normativi sulle locazioni commerciali, proroghe e rafforzamento delle misure di protezioni sociali per i lavoratori”.
Un comparto compatto che vede la solidarietà di quanti operano a vario modo nel settore non da ultimo il mondo del vino strettamente collegato alla ristorazione , cantine, bar, enoteche la cui chiusura ad oltranza si ripercuote sull’intero settore vitivinicolo. Protestano preoccupati i distributori e importatori italiani che lamentano a fine di aprile una perdita di fatturato dell’ordine tra il 50-60%. Disorientata la Fic ( Federazione Italiana Cuochi), che con 18mila addetti vede nero per la progressiva perdita di posti di lavoro forse mai recuperabili per il tracollo della ristorazione che vede molte piccole e medie imprese chiudere e che forse mai riapriranno.
E già da più autorevoli organi c’è l’esplicita preoccupazione( forse più che preoccupazione) che la malavita si stia infiltrando nel settore“La Federazione – dice ancora il presidente Stoppani – chiede un’anticipazione della data per la ripartenza, certa che i severi protocolli sanitari messi a disposizione delle aziende, che hanno imposto pesanti adattamenti organizzativi ed operativi, garantiranno la sicurezza sanitaria di clienti e lavoratori.”