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Rubrica di Emanuela Medi

Oggi è il sessantaduesimo giorno consecutivo senza precipitazioni nel basso Piemonte, in vaste aree della Sicilia, della Puglia, del Molise e dell’Emilia Romagna. Un dato senza precedenti dal 1878. Le Alpi sono quasi senza neve e si aggrappano a quella caduta in novembre, che sembrava preannunciare un inverno importante e che oggi invece è la debole àncora di salvezza per l’agricoltura di valle.

Dall’inizio dell’anno è caduto mediamente il 75% in meno di acqua rispetto al 2019.Le Alpi sono quasi senza neve e si aggrappano a quella caduta in novembre, che sembrava preannunciare un inverno importante e che oggi invece è la debole àncora di salvezza per l’agricoltura di valle. Dall’inizio dell’anno è caduto mediamente il 75% in meno di acqua rispetto al 2019. Il Po sta facendo registrare allarmanti picchi negativi di portata, e l’anticiclone che staziona sopra il nostro paese non sembra intenzionato ad andarsene troppo presto.

Persino la tempesta Ciara, che nelle scorse settimane ha scombussolato il Nord Europa, al di qua delle Alpi si è manifestata solo attraverso il Foehn, un forte vento caldo che ha portato alte temperature e aggravato un rischio incendi inedito per questa stagione. A tutto questo si aggiunge una media delle temperature europee di 3,1 gradi maggiore della media del periodo di riferimento 1981-2010, dato che preannuncia questo come l’inverno più caldo degli ultimi centocinquanta anni. Nel basso Piemonte, dall’inizio dell’inverno la temperatura è scesa sotto lo zero solo due volte, battendo ogni record negativo.

I ciliegi e gli albicocchi stanno gemmando con oltre un mese di anticipo, l’erba è ovunque secca e le prospettive per la fienagione sono allarmanti. In Lazio si raccolgono le prime fave mentre in Puglia compaiono le fragole sulle bancarelle dei mercati contadini. La preoccupazione è d’obbligo :da un lato il fatto che le piante da frutto inizino ora a gemmare mette ad altissimo rischio i raccolti. È molto probabile, infatti, che possa poi arrivare una di quelle gelate primaverili che solo l’anno scorso ha fatto danni enormi all’agricoltura italiana a quasi tutte le latitudini. Se il gelo arriva sulle gemme le brucia completamente e fino all’anno successivo c’è ben poco da fare.

D’altra parte, invece, ci si domanda che cosa succederà quando e se arriveranno le precipitazioni. Negli ultimi anni ci siamo abituati (e purtroppo dovremo farlo sempre di più) al fatto che ad eventi estremi seguono altri eventi estremi, dunque è molto probabile che assisteremo a bombe d’acqua e a piogge torrenziali che tutto faranno fuorché bene alla nostra agricoltura e alle nostre falde. Se questa tendenza continuerà negli anni a venire (e visto che non ci sono serie politiche globali di lotta al cambiamento climatico nulla ci fa pensare che non sarà così), sarà necessario ripensare completamente il lavoro dei campi.

Ma non può illudere che basta cambiare  le tecniche colturali , così come è difficile che serviranno a molto le processioni rogazionali che si stanno organizzando in diversi comuni agricoli per chiedere al Santo Patrono di turno la grazia della pioggia. Occorre un cambio di rotta globale nell’approccio alla produzione e alle emissioni di gas serra nel tentativo non facile di trovare un punto di incontro tra le nostre esigenze e il pianeta che ci ospita.

(Fonte: Slowfood)

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.