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Rubrica di Emanuela Medi
 

La Urban Vineyards Association protagonista all’Expo 2020 di Dubai

E’ possibile un modello di turismo e  sviluppo cittadino sostenibile? Certamente si e lo ha dimostrato la Urban Vineyards Association l’associazione internazionale U.V.A., che a oggi riunisce 11 vigneti nati in città – ne fanno parte le vigne di Torino, Milano, Venezia, Siena, Catania, Palermo, Parigi, Lione, Avignone e New York .

Bellissima intuizione nata in America in cima a un edificio di Brooklyn nel cuore della città simbolo degli Stati Uniti divenuto un businesss , replicatO in molte città del mondo tra cui il nostro paese Il progetto di Rooftop Reds nasce nella primavera del 2013, quando il socio dirigente e fondatore Devin Shomaker era ancora uno studente al Finger Lakes Community College Viticulture and Wine Technology Program. Devin, avendo visto altri progetti di agricoltura urbana sul tetto, si chiese se le viti potessero essere coltivate in modo simile. Suo fratello, co-fondatore e socio Thomas Shomaker, all’epoca viveva a Park Slope, Brooklyn e ogni anno coltivava un orto sul tetto. In questo sito, Devin e Thomas hanno istituito un vigneto pilota sul tetto, composto da 50 viti nella primavera del 2013 utilizzando secchi da 7 galloni ancorati a un sistema di drenaggio 2×4. Le viti piantate sopravvissero all’inverno particolarmente rigido di quell’anno. Questo successo ha portato alla copertura mediatica e, dopo aver portato su altri partner, Rooftop Reds è diventato un LLC ufficiale creando il primo sistema di vigneto sul tetto commercialmente redditizio al mondo.

Vigne Urbane a Torino

 UVA parteciperà alla più grande mostra espositiva mondiale per promuovere il vigneto urbano che dal 28 febbraio al 3 marzo  sarà fra i protagonisti di Dubai Expo 2020. All’interno del Padiglione Italia, nello spazio della Regione Piemonte. La presenza all’Expo di Dubai ha, infatti, come obiettivo quello di affacciarsi a una delle vetrine più importanti in fatto di innovazione e sviluppo, per promuovere la vigna urbana come esempio di rigenerazione delle città sia sul piano del turismo sia su quello della qualità della vita per i cittadini. . Quattro le principali direttrici del progetto: diffondere una delle più preziose eccellenze enogastronomiche come il vino; sostenere una pianta con un ruolo centrale nell’aridocultura (o dry farming); dare vita a spazi di aggregazione verdi che ospitino piccole comunità in totale rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali; sviluppare un asset turistico, dato dal mix fra sostenibile e smart, in piena linea con i trend di rinnovamento sociale e ambientale “L’Italia è una terra di grandi vini e il Piemonte con le sue colline di Langhe Roero e Monferrato è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità – sottolineaAlberto Cirio, presidente della Regione Piemonte -.

Vigne urbane a Catania

Per il nostro Paese il vino è cultura, storia, tradizione, ma anche futuro.. A Torino la “Vigna della Regina” è rinata all’interno di una delle antiche Residenze Reali, grazie al lavoro della famiglia Balbiano e del Ministero dei Beni Culturali e al supporto della Regione Piemonte con il progetto “Vendemmia a Torino – Grapes in town”. Ma in altre parti del mondo esistono esperienze analoghe, pur nella loro unicità, che raccontano di radici così forti da riuscire a svilupparsi perfino nel cuore urbano di una metropoli. Credo che valorizzare questo patrimonio sia una occasione straordinaria per tutti coloro che hanno la fortuna di esserne custodii”.“In un momento complesso a livello globale come quello che stiamo attraversando ormai da diversi anni è diventato fondamentale studiare nuovi approcci e promuovere modelli virtuosi per il nostro pianeta – Racconta Luca Balbiano, Presidente di U.V.A. –. Il vigneto urbano non ha soltanto valore dal punto di vista vitivinicolo. È un patrimonio storico, culturale e sociale che va tutelato e accompagnato nella sua evoluzione. È un modello innovativo per le città di domani, , un’opportunità da cogliere per dare vita ad un turismo più consapevole, intelligente e rispettoso. È l’esempio perfetto di come la Natura possa davvero salvare il mondo”.

Le vigne urbane riunite nella Urban Vineyards Association sono:

  • Vigna della Regina all’interno di Villa della Regina a Torino
  • la vigna Clos Montmartre di Parigi
  • il Clos de Canuts a Lione
  • i vigneti ritrovati della Laguna di Venezia
  • la vigna di Castel di Pugna “Senarum Vinea” di Siena
  • la Vigna di Leonardo all’interno della casa degli Atellani a Milano
  • la Vigna del Gallo all’interno dell’orto botanico dell’Università di Palermo
  • i filari di San Francesco della Vigna a Venezia
  • il Clos all’interno del Palais des Papes di Avignone
  • i filari di Rooftop Reds impiantati sui tetti di Brooklyn a New York
  • la Etna Urban Winery di Catania

Fanno parte di U.V.A. anche:

·         Amici di Villa della regina

·         Coldiretti Piemonte

·         Benedetto Carella

·         Associazione Nazionale Città del Vino.

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.