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Rubrica di Emanuela Medi
 

Lazio: terra di antica enogastronomia

Vitigni antichi e terreni minerali sono la miscela di eccellenza del Lazio. Nel Cinquecento carretti provenienti da Montefiascone partivano alla volta di Roma carichi di Est! Est!! Est!!! La leggenda narra che nel XII sec il vescovo di Augusta incaricò il suo coppiere a segnare le migliori osterie con la scritta Est! ovvero “c’è vino buono”! Per l’ottima qualità di Montefiascone egli ripeté tre volte “Est! Est! Est!”.

Questo nettare famoso è un bianco secco da uve Trebbiano Toscano (detto Procanico), Trebbiano Giallo, Malvasia del Lazio e Malvasia Bianca. Il Viterbese è identificato come l’area della “Tuscia”  dove gli Etruschi furono i primi vinificatori. Su una collina tufacea del comune di Gradoli, si coltiva l’Aleatico da cui si ricava un vino liquoroso (versione unica in Italia) dagli aromi di violetta e visciole sotto spirito, previsto anche in versione Riserva dopo 24 mesi di rovere.

Tipiche nell’area le ricette a base di pesce d’acqua dolce e il fagiolo bianco del purgatorio condito con aglio, salvia, alloro e sale. Sulla riva sinistra del Tevere, una scia di oliveti secolari delle cultivar Carboncella, Leccino, Raja, Frantoio, Olivastrone, Moraiolo, Olivago, Salviana e Rosciola permette la produzione dell’antichissimo extra vergine SABINA DOP, un olio d’oliva fruttato e leggermente aromatico. Le montagne reatine sono fonte di ottimi prodotti caseari: il pecorino stagionato in grotta, la caciotta e la giuncata di pecora; gustosissimo infine il guanciale di Amatrice, noto condimento dei “bucatini all’amatriciana” arricchiti di pomodoro, peperoncino e pecorino. 

In prossimità dei laghi Albano e Nemi si arriva ai Castelli Romani; il Frascati DOC fu tra i primi vini ad entrare nella carta dei vini reali d’Inghilterra. La DOC Frascati risale al 1966 (anche Spumante) e divenne DOCG nel 2011 (Superiore e Riserva) i vitigni sono: Malvasia Puntinata o del Lazio (almeno al 70%), uva riconoscibile per i puntini neri sull’acino (da cui il termine “puntinata), Bellone, Bombino bianco, Trebbiano Toscano e Trebbiano giallo detto Greco (per un max del 30%) ed altre uve bianche autoctone. Da vendemmia tardiva delle medesime uve si ricava il Cannellino di Frascati, affascinante vino dolce dagli aromi di miele, frutta secca e mela disidratata.

Le numerose fraschette (osterie) dei Castelli sono ancora oggi meta  ambita  durante le famose “ottobrate romane” per assaporare la cucina castellana che ispirata alla tradizione contadina trasforma in piatti: la pajata (intestino di manzo) la trippa e la coda, abbinati al vino nei tubbi (litri) e nelle foiette (mezzi litri). Da non perdere ad Ariccia la porchetta di maialino cotto al forno, aromatizzato con finocchio selvatico, rosmarino ed aglio.

Oltre i Castelli, in provincia di Frosinone si giunge in Ciociaria, areale del Cesanese del Piglio primo vino DOCG del Lazio (2008). Ottenuto da uve Cesanese di Affile vitigno proveniente dal comune omonimo per un minimo del 90% e vitigni complementari, idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, per non più del 10% nelle 3 tipologie 3 di vino rosso base, Superiore e Riserva. Tra Anagni e Paliano, nel cuore della Ciociaria si trova l’Azienda vinicola Casale della Ioria. La famiglia Perinelli  ha una storia enologica di quasi 100 anni valorizzando i vitigni autoctoni specialmente il Cesanese di Affile; i vigneti attualmente sono biologici certificati.

Degustazione:

TORRE DEL PIANO 2017 CESANESE DEL PIGLIO D.O.C.G. 2017 Cesanese di Affile 100% Alc 14% 

Cru aziendale di 4,2 Ha impiantato nel 1986 nella zona di Acuto ai piedi dei monti Ernici e posto a 335 m s.l.m. su terreno vulcanico; vendemmia dei migliori grappoli a metà ottobre e attenta vinificazione in acciaio con salassi a cui segue malo lattica. Maturazione in piccole botti di rovere, affinamento in bottiglia. Colore rosso rubino deciso e ampio di piccoli frutti rossi marasca, mirtilli, lamponi e more. Sorso succoso d’arancia fresca e speziato di cacao e cannella. Sapido, lievemente tannico e di buona la struttura. Pot- pourri di fiori in chiusura e lieve mineralità. Cannelloni al ragù.

Tra le specialità gastronomiche della zona il Pecorino di Picinisco DOP, e la marzolina, formaggio di capra con presidio Slow Food. Ottimo l’olio extravergine di oliva di Paliano ottenuto dalla cultivar Rosciola, quasi estinta. Famose le coppiette ciociare e il prosciutto di Guarcino. 

Infine, sulla costa tirrenica è tipico il Moscato di Terracina (LT) vinificato secco, spumante, dolce e passito. Nell’Agro Pontino a sud del monte Circeo sorge la Cantina Sant’Andrea dove la famiglia Pandolfo lavora il Moscato di Terracina in un terreno tipicamente ricco di argilla rossa

Degustazione:

Capitolium 2017 Doc Passito Moscato di Terracina 100% Alc 14%

 Prima annata di produzione 1996. 12.000 bottiglie annue.  450 m s. l.m. – esposizione a sud- est. Vendemmia tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre; maturazione su pianta dei grappoli migliori e appassimento in piccole cassette per 2 mesi. Criomacerazione e avvio della fermentazione in piccoli fusti termocontrollati. Sosta di 3 mesi e successivo affinamento in rovere per 6 mesi. Riposo in bottiglia di 3 mesi prima della messa in commercio. Dorato nettare corredato da riflessi ambrati. Intenso di arancia, cedro, albicocca e limone candito. Ampio morbido e ben bilanciato il palato da note fresche e iodate. Miele d’acacia, datteri, e fiori d’arancio si alternano a una ricca balsamicità.  Ciambelline al vino, formaggi stagionati. 

Tra le specialità dell’area troviamo le olive nere di Gaeta, la pizza di Sezze, il prosciutto di Bassiano e la mozzarelle di bufala. A Sperlonga noto è il “Sedano Bianco IGP” coltivato nei famosi ‘pantani’ del Lago Lungo.

Ilaria Martinelli

Master Sommelier

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