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Rubrica di Emanuela Medi
 

Le carezze fanno bene ai bambini nati pre-termine

Il tocco prolungato, simile a una carezza, determina una riduzione dello stress nei neonati prematuri. Lo afferma lo studio “Dynamic touch reduces physiological arousal in preterm infants: A role for c-tactile afferents?” realizzato da un team internazionale (Ospedale Buzzi di Milano, Università di Milano-Bicocca, Fondazione COME Collaboration di Pescara, Istituto Osteopatia Milano e l’Università John Moores di Liverpool) e recentemente pubblicato sulla rivista Developmental Cognitive Neuroscience (https://doi.org/10.1016/j.dcn.2019.100703).

I risultati indicano che la carezza produce un miglioramento in diversi parametri fisiologici, quali il livello di ossigenazione sanguigna e il battito cardiaco nei neonati pre-termine tra le 28 e le 37 settimane di gestazione.

Lo studio ha preso in esame gli afferenti C-tattili (CT- una classe di fibre nervose non mielinizzate attivate da un tocco continuo a bassa intensità,)del tutto simile ad una carezza. Tali fibre sembrano avere un importante ruolo nel modulare diversi aspetti dell’interazione sociale nell’uomo e in molte specie animali. Il tocco, mirato all’attivazione delle fibre CT, attiva aree cerebrali quali la corteccia insulare posteriore ed è in grado di ridurre l’eccitazione del sistema autonomo(il sistema che controlla gli organi interni) generalmente correlata a stress e dolore.

La ricerca, nello specifico, ha confrontato l’effetto di cinque minuti di stimolazioni effettuate sulla schiena alla velocità ottimale delle fibre CT con cinque minuti di tocco statico , sulla frequenza cardiaca e sui livelli di saturazione di ossigeno, due parametri correlati con il miglioramento delle condizioni cliniche dei neonati pre-termine tra 28 e 37 settimane di età gestazionale.
Il tocco in grado di attivare le fibre CT ha prodotto una riduzione significativa della frequenza cardiaca dei neonati e un aumento dei livelli di ossigenazione del sangue. Al contrario, non vi è stato alcun cambiamento significativo nella frequenza cardiaca o nei livelli di ossigenazione del sangue dei neonati sottoposti a contatto statico.

«Questi risultati – spiega il professor Alberto Gallace , docente di psicobiologia e psicologia fisiologica dell’Università di Milano-Bicocca – supportano l’ipotesi che l’attivazione delle fibre CT determinata da stimoli analoghi alla carezza, sia il substrato neurobiologico degli effetti benefici osservati nelle terapie basate sulle interazioni tattili neonatali  che raramente vengono presi in considerazione già a partire dai primissimi mesi di vita”

Fonte: Università Milano-Bicocca

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.