Tutti responsabili, tutti coinvolti , tutto correggibile: l‘evidente crisi climatica c’è e con essa la sopravvivenza del pianeta e come spesso accade sono i giovani nello specifico i ragazzi del movimento FRIDAYS FOR FUTURE- il movimento di protesta internazionale che chiede azioni concrete a favore del clima-a far scattare a tutti i livelli una consapevolezza che non può essere inascoltato.
La povertà intellettuale non è accettabile come la furbizia e l’indifferenza. Lo ha ricordato recentemente la FAO e la Commissione per i cambiamenti climatici dell’ONU “ Bisogna mettere in atto un cambiamento radicale” e forse per la prima volta imprese , associazioni le multinazionali si stanno muovendo: lo ha capito da molto tempo SLOW FOOD impegnata nel progetto” Naturale è possibile” a sostegno della biodiversità, Mondelez Internazionale leader mondiale nel settore dello snacking, impegnata a garantire che entro il 2025 vengano reintrodotti sul mercato 10 milioni di plastica riciclata in modo da rendere tutti gli imballaggi riciclabili. Lo ha capito Finish azienda leader nel settore di detergenti per lavastoviglie con il progetto “Acqua nelle Mani”, realizzato con FAI -Fondo Ambiente Italiano, per sensibilizzare la gente a un uso consapevole dell’acqua visto che gli italiani sono al primo posto in Europa per consumo di acqua potabile con 220L a persona. La Fondazione Barilla ha lanciato un appello da New York, nel corso della Assemblea generale dell’ONU affinchè i leader del settore alimentare modifichino- afferma Guido Barilla presidente della Fondazione Barilla- i sistemi alimentari causa di obesità, malnutrizione e fame nonché responsabili di circa un quarto delle emissioni globali di gas serra e della perdita di biodiversità” Anche l’alta ristorazione non è insensibile: oltre 200 Chef aderiranno dal 3 al 6 ottobre a Food For Change proponendo menu climat-friendly. Si stima che il sistema globale di promozione e distribuzione del cibo sia responsabile del 30% delle emissioni di gas causa dell’effetto serra. E non si è certo tirata indietro Relais&Chateau l’organizzazione internazionale che conta 580 dimore di altissimo livello, a tutelare l’ambiente e le tradizioni legate all’ospitalità nel mondo.
Tante le richieste del movimento Fridays For Future e per la maggior parte volte a modificare stili e abitudini quotidiane: uso di detersivi bio e lavatrice gpl, rispetto della differenziata , minor acquisto di prodotti con troppo packaging,lampadine led, bicicletta e niente sprechi di acqua.. solo per citarne alcune. Facile e niente scuse
Emanuela Medi, giornalista