Non è più una tendenza che ha raccolto adesioni per il rapporto qualità-salute, il biologico è uscito da prodotto di nicchia per affermarsi e ricevere sempre più consensi dai consumatori in cerca di prodotti naturali, biologici, con etichette chiare dove sono ben visibili la provenienza e gli ingredienti, a garantire la qualità e la sicurezza delle filiere biologiche da cui provengono.
Il lockdown ha fatto emergere tutto questo e ancora di più lo confermano i dati di ASSOBIO: i consumi di prodotti biologici, nel 2019, hanno raggiunto 4.089 milioni di euro, dei 3.483 milioni come consumo in casa, 502 milioni , fuori casa, e 104 milioni nel canale bar. Crescite anche nelle esportazioni, che hanno toccato quota 2.266 milioni di euro, con un aumento sull’anno precedente del +10%, arrivando a rappresentare il 5,5% del totale dell’export agroalimentare italiano.
Senza contare che questi numeri sono aumentati durante la pandemia in particolare nel mese di marzo, con un +19,6% di vendite in confronto allo stesso mese dell’anno precedente, in particolare nei supermercati, nei negozi specializzati e nei piccoli supermercati di quartiere Non manca all’appello la grande distribuzione che ha registrato negli ultimi anni un raddoppio per quanto riguarda il fatturato dei prodotti bio a sancire la supremazia dell’Italia leader europeo per il biologico con circa 68.000 agricoltori e più di 10.000 imprese.
L’appuntamento di richiamo è Sana Restart, a Bologna, dal 9 all’11 ottobre, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, che per questa edizione torna con altri due importanti saloni Terra Madre Slow Food e Bolognafiere dedicati alla sostenibilità e alla natura.
Sana, in questa edizione presenterà l’Osservatorio Sana 2020, curato da Nomisma, con il patrocinio di Federbio e Assobio con il sostegno di Ice, per un monitoraggio della filiera biologica dalla produzione alle dimensioni del mercato Quanto sia importante questo settore tanto da essere il primo asset del programma europeo” Farm 2 Fork” è stato rimarcato dal Commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea Janusz Wojciechowski nel presentare un altro importante appuntamento in programma a Verona dal 23/24 settembre.
“Abbiamo fissato l’ambizioso obiettivo- dice il Commissario_ di aumentare ad almeno il 25% entro il 2030 le superfici a biologico dei terreni agricoli dell’Ue e dobbiamo per questo mettere in atto misure che garantiscano che l’offerta di prodotti biologici soddisfi la domanda dei consumatori, e che mantengano il settore in equilibrio, assicurando allo stesso tempo una transizione equa per gli agricoltori e trasformando le sfide in opportunità commerciali. Dobbiamo continuare a sostenere finanziariamente l’agricoltura biologica e la Politica agricola comune sarà uno degli strumenti chiave. La Commissione – ha concluso il Commissario Ue – ha proposto di rafforzare la dote della Politica agricola comune: in totale sono stati proposti 391 miliardi di euro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che sono 26 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto inizialmente proposto nel 2018”.
Accanto alla Pac, per il Commissario Wojciechowski, serviranno “misure aggiuntive, come la promozione di alimenti biologici, appalti pubblici che aumentano la quota di prodotti bio nella ristorazione, nelle mense e in altri segmenti. Nei prossimi mesi – ha annunciato – l’Unione Europea proporrà un nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica, che per i prossimi cinque anni sarà uno strumento importante per accompagnare la crescita futura del settore”.