Come sempre fa parlare di se e non solo tra i nostalgici del tempo antico ma oggi tra i cultori del turismo inedito e quanto mai inedita e affascinante è la visita a un locale storico? E’ la 44° edizione della guida ai Locali Storici d’Italia, uscita a Luglio , quanto mai interessante nel riproporre i tanti luoghi ben 231, simbolo di un Italia più che mai attuale.
Patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo è realizzata dall’Associazione Locali Storici Italiani Ma andiamo per ordine: criterio imprescindibile l’aver 70 anni di attività alle spalle, ambienti il più possibile originali, riportare cimeli e documentazione storica di eventi importanti. Insomma un lavoro storico e culturale che parte dalle insegne per scoprire attraverso le vetrate dei pezzi di storia che non si conoscono e che è possibile rivivere sorseggiando un caffè, bevendo un cocktail. A proposito di cocktail tema di questa edizione : la mixologia. Molti indirizzi arrivano a toccare anche i due secoli di attività, e sono tutti consultabili gratuitamente, o ricevendo la guida a domicilio con un piccolo contributo che l’Associazione richiede per le spese di spedizioni di 6 Euro ( mail info@localistorici.it).
E ora vediamole da vicino: Sono 213 in tutto i locali inseriti nella 44esima edizione, di cui 37 solo in Veneto, regione che conta il maggior numero di insegne, seguita dalla Lombardia (34), la Toscana (26), il Piemonte (22), la Liguria (21) e la Campania (18). Tema centrale di quest’anno, il bere miscelato, a cui è dedicata una sezione speciale che raduna tutti i punti di riferimento per gli amanti dei cocktail, come Caffè Camparino, locale del 1915 tempio del Campari Seltz frequentato da verdi, Puccini, Marinelli e Boccioni, restaurato dall’architetto Piero Lissoni e con un’offerta gastronomica studiata da Davide Oldoni ancora oggi arredato in stile Liberty. Da non dimenticare sempre a Milano il Ristorante Biffi, con la “ crema Mangoni” dedicata al progettista della Galleria, Vittorio Emanuele II..
NELLA CAPITALEil Ch 1887 del ristorante Checchino , con i suoi cocktail ispirati alla tradizione capitolina, come il Bloody Vaccinara, versione romana del Bloody Mary con sugo filtrato di coda alla vaccinare al posto del pomodoro. E poi le conferme di sempre, come il Babington’s Tea Rooms a Roma, l’Albergo Palazzo Seneca di Norcia, il Caffè Meletti di Ascoli Piceno, Il Cambio a Torino, un tempo locale di fiducia di Cavour, il Caffè Florian di Venezia, l’Antica Bottega del vino di Verona, la Locanda del Cerriglio al porto di Napoli, dove si racconta Caravaggio fu assalito nell’ottobre del 1609. In veneto appuntamento da non perdere con la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa e a Venezia in piazza San Marco con un cocktail il Florian 300 che celebra i tre secoli dello storico caffè. Sono molti quelli, da visitare per scoprire storie di menù e piatti importanti , che raccontano la storia dell’Italia a tavola che ieri più di oggi erano segnate dalla convivialità, dal gusto anche raffinato dell’’eleganza in tavola , segno del buon vivere e dell’ospitalità di cui il nostro paese è ancora maestra . Anche questa guida preziosa può farci scoprire un turismo culturale inedito e per niente scontato.
Emanuela Medi, giornalista