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Rubrica di Emanuela Medi
 

Luigi De Sanctis : “orgoglioso di essere un Vignaiolo Indipendente”

Non poteva esserci qualifica  Consigliere Nazionale Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti che meglio esprimesse la personalità di Luigi De Sanctis, fortemente convinto dei valori e della politica della Federazione che lui  rappresenta nella Regione Lazio.

Sembra impossibile che dalla periferia romana, meglio dalla Via Casilina intasata dal traffico e soffocata da brutti palazzoni, a poche centinaia di metri potessero svilupparsi  vigneti bellissimi e aziende come quella di Luigi De Sanctis che nulla hanno da invidiare alle molte più conosciute dello Stivale.

“Eppure – dice De Sanctis – il Lazio con la sua millenaria storia di viticoltura e  di  vitigni autoctoni  importanti come il Cesanese, la Malvasia del Lazio, il Bombino che hanno dati vini di pregio e cito  Il Frascati, il Cannellino e tanti altri ancora ( oltretutto  interpreti di territori diversissimi tra loro), hanno bisogno di un riscatto culturale, imprenditoriale,anche politico. Ma soprattutto c’è bisogno che il vignaiolo ritrovi la sua identità:cioè colui che coltiva la propria uva, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Insomma la riconquista di quell’orgoglio e di quella passione che è del vignaiolo indipendente: il vigneron che vende  tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”

Senza additivi inutili e costosi?

“Vede questo rientra nella nostra filosofia: il vignaiolo rispetta le norme enologiche di professione con la massima attenzione a che le sue uve siano sane senza inutili interventi. Purtroppo e mi riallaccio alla vendemmia in corso io ho anticipato le date di inizio della vendemmia , ho raccolto quasi l’80 % delle uve e sono soddisfatto del  prodotto. Non è stato così per molti altri che volendo seguire le norme dei consorzi si sono ritrovati, per il gran caldo, con uve marcite sui filari . Consorzi che grazie  al meccanismo delle deleghe, sono in mano ai  grandi imbottigliatori, i quali possono prendere decisioni importanti in nome e per conto delle categorie dei produttori “ a prescinedere” schiacciando quindi quelle libertà ed autonomia che sono alla base di qualsiasi crescita e miglioramento professionale:ed è proprio a costoro che si rivolge la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti con l’obiettivo di una maggiore tutela: aiutarli a crescere in qualità e professionalità”

Il Lazio ha grandi potenzialità che deve ritrovare : Roma, la capitale può volgere un ruolo importante?

“Onestamente su questo ho i miei dubbi. Roma si è espansa soprattutto nella parte sud inglobando terreni che prima erano agricoli poi da lottizzare, facendo lievitare i prezzi…e’ inevitabilmente scomparsa una buona parte di agricoltura e viticoltura locale, io stesso sono a poche centinaia di metri da una delle arterie consolari più i portanti della  Regione. Non dico nulla di nuovo se interessi, economia,burocrazia, creano una rete difficile da capire e modificare. Ma noi abbiano ottenuto un grande successo: aver portato a Roma , oltre che a  Piacenza, in una cornice di grandissimo prestigio, quale gli Studios di Cinecittà  la  Mostra Mercato  che si è tenuta dal 19-20 Maggio scorso con un grande successo istituzionale e di pubblico. Ora stiamo lavorando per il prossimo anno..”

Siete una presenza piccola ma combattiva: per  il Lazio è una buona opportunità.

Nel Lazio siamo 25 imprenditori,  tra grandi e piccoli- ma molti si stanno avvicinando. Non facciamo una campagna acquisti: chi viene deve essere convinto dello spirito della Federazione che conta in tutt’Italia 1.200 soci. Siamo presenti a tutti tavoli Istituzionali e anche all’estero a Bruxelles con un nostro rappresentate. Il mio obiettivo? Comunicare chi siamo e i nostri progetti per creare, forza, professionalità e lavoro per tutti”

Emanuela Medi, giornalista

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